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energia - legambiente e le fonti rinnovabili
- Subject: energia - legambiente e le fonti rinnovabili
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Wed, 9 Jun 2004 07:01:08 +0200
da w w w . f o n t i- r i n n o v a b i l i . i t mercoledi 2 giugno 2004 Legambiente per le fonti energetiche rinnovabili Obiettivo di Legambiente è nei prossimi anni di mettere al centro della propria iniziativa il tema dell'energia e di contribuire a realizzare un forte rilancio delle fonti rinnovabili per rafforzare la produzione energetica sostenibile in Italia. Il tema dell'energia riguarda l'ambiente per più di una ragione: per l'aumento dell'effetto serra e i mutamenti climatici, che trovano alimento in primo luogo nelle emissioni di anidride carbonica prodotte dalle centrali termoelettriche, dal traffico automobilistico e dai consumi civili; per l'inquinamento atmosferico e le piogge acide causati dagli impianti. Il terzo rapporto sul clima dell'Ipcc (organizzazione promossa dalle Nazioni Unite e dall'Organizzazione Meteorologica mondiale) stima che tra il 1990 e il 2100 vi sarà un aumento della temperatura media terrestre compresa tra 1,4 e 5,8 gradi. Questo processo di riscaldamento è provocato soprattutto dai consumi crescenti di petrolio e di altre fonti fossili; ma soprattutto produrrà effetti catastrofici nelle diverse aree del Pianeta. Se non si interverrà per ridurre le emissioni di anidride carbonica gli effetti già nel 2025 saranno rilevanti secondo le stime dell'IPCC, con processi di desertificazione e abbandono di colture, di mancanza di acqua, di aumento dei fenomeni climatici estremi con conseguenze evidenti proprio nelle aree più povere del Pianeta. Negli ultimi dieci anni in Italia è avvenuto un rilevante aumento sia dei consumi di energia (+11%) che delle emissioni climalteranti (CO2 +8,7%) in controtendenza rispetto agli obiettivi, sottoscritti con il Protocollo di Kyoto, di ridurre i gravi danni provocati dai cambiamenti climatici globali. Il nostro Paese per l'approvvigionamento energetico continua a fare affidamento in larghissima parte sul petrolio e i suoi derivati, mentre sconta notevoli ritardi nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili rispetto agli altri Paesi europei. Per Legambiente il rilancio delle fonti energetiche rinnovabili e la definizione di un nuovo modello energetico sostenibile svolge un ruolo centrale nel contribuire a costruire un Paese più moderno, efficiente e attento alle ragioni dell'ambiente. La prospettiva che perseguiamo è quella di un modello energetico alternativo, diffuso e rinnovabile, capace di innescare un processo virtuoso che riduca le emissioni climalternati e porti a chiudere vecchie centrali e ad evitare nuovi grandi elettrodotti. Un processo di riconversione energetico che può svolgere un contributo fondamentale nella riduzione delle emissioni di gas serra nella direzione del protocollo di Kyoto. Le fonti rinnovabili sono oggi una prospettiva reale, grazie alla ricerca tecnologica e ad una crescente sviluppo e diffusione a livello internazionale, svolgendo un peso sempre più influente sulla bilancia energetica internazionale. Per questo siamo impegnati a realizzare un vero salto di qualità in Italia, contribuire alle scelte che riguardano le prospettive energetiche, far capire come dalle fonti rinnovabili possa venire uno sviluppo attento agli equilibri ambientali, capace di creare occupazione e opportunità economiche locali. Una sfida così importante deve necessariamente essere accompagnata da una più diffusa conoscenza nei cittadini delle opportunità e dei vantaggi delle fonti rinnovabili, da un più forte ruolo imprenditoriale del settore produttivo, da un maggiore impegno e consapevolezza da parte del Governo, delle Regioni, dei Comuni, rispetto ai nodi ed alle potenzialità di sviluppo. In questa direzione occorre valorizzare le potenzialità delle differenti fonti (solare termico, solare fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biomasse, legno, ecc.) puntando proprio sulle diverse vocazioni dei territori. E' proprio l'integrazione delle diverse fonti pulite la prospettiva capace di creare in poco tempo una reale alternativa alle fonti fossili. La riconversione energetica passa in Italia per una vasta diffusione di impiant i solari termici sui tetti delle case e delle città (in Italia tre quarti degli edifici esistenti sono stati costruiti nel dopoguerra nelle periferie urbane), di impianti fotovoltaici nelle aziende, negli uffici pubblici, in complessi residenziali, di parchi eolici in tutte le aree compatibili, di minieolico nelle aree agricole e produttive per una domanda diffusa nel territorio; sviluppando la produzione di energia da geotermia, da biomasse, dal legno in tutte le aree adatte. In questa prospettiva le fonti rinnovabili possono innescare processi virtuosi, capaci di legarsi alle risorse locali e di contribuire ad uno sviluppo equilibrato proprio nelle aree interne, nei territori agricola, attento ai valori del paesaggio. Serve per questo una chiave di attenzione "locale" capace di ragionare sui territori e le prospettive di riqualificazione, ma anche una forte attenzione al consenso, alla diffusione di informazioni e di partecipazione attiva alle scelte. In questo processo sono indispensabili in parallelo interventi che riguardano l'uso razionale dell'energia e l'efficienza energetica. Un insieme di interventi sulle centrali, sugli impianti industriali e sul patrimonio edilizio capaci di dare risultati significativi di riduzione dei consumi energetici attraverso un miglioramento dell'efficienza e della capacità di recupero e risparmio. Interventi che riguardano: -il sistema elettrico convenzionale con la diffusione di centrali di cogenerazione di dimensioni contenute e distribuite sul territorio, in modo da limitare l'impatto sull'ambiente locale e favorire le opportunità di allacciamento a reti di teleriscaldamento, in modo da mantenere elevati i rendimenti complessivi. -gli impianti industriali, con interventi di razionalizzazione, integrazione e recuperi energetici nei processi produttivi, di cogenerazione e servizi energetici. -il patrimonio edilizio, per ridurre sprechi e consumi energetici delle abitazioni, migliorando la coibentazione e aumentando l'utilizzo del solare passivo, delle fonti rinnovabili e di elettrodomestici ad alta efficienza, di impianti di microcogenerazione nei complessi residenziali. Chiediamo per dare forza a questa prospettiva regole chiare di indirizzo del mercato, che tengano conto dei costi ambientali delle varie scelte energetiche. Nuove regole che incoraggino il recupero di risorse energetiche, l'uso delle fonti rinnovabili, rendendole convenienti per il cittadino e per le imprese. Affinché prenda corpo una politica di uso razionale dell'energia serve una struttura tariffaria che valorizzi comportamenti virtuosi e uso delle fonti rinnovabili. Remunerando in maniera differenziata le fonti a seconda delle emissioni prodotte e introducendo così certezze di mercato per le aziende e i cittadini che investono sulle energie pulite. Un sistema di questo tipo ha permesso in Germania di creare in pochi anni un fortissimo sviluppo della produzione e del mercato, con 40.000 occupati. E' essenziale in questa prospettiva consentire alle aziende distributrici di realizzare guadagni, oltre che dalla vendita dell'energia anche dall'uso razionale offrendo al consumatore servizi di uso razionale dell'energia ed efficienza energetica. Per realizzare questa prospettiva serve un forte ruolo da parte delle Regioni e dei Comuni, che debbono aiutare attraverso incentivi e regole più semplici la diffusione delle fonti rinnovabili. Un ruolo importante spetta ai regolamenti edilizi comunali che (come già succede in molte realtà italiane ed europee) possono fungere da volano di un nuovo scenario che riguarda le città e gli edifici, definiscano regole per la realizzazione di pannelli solari termici e fotovoltaici, il risparmio e la certificazione energetica degli edifici. Le energie rinnovabili in Italia e nel mondo Lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili rappresenta la risposta più efficace all'esigenza di ridurre sensibilmente l'uso del petrolio e degli altri combustibili fossili, responsabili dell'aumento dell'effetto serra e di gran parte dei fenomeni di inquinamento dell'aria. Sono fonti rinnovabili l'energia solare, idrica, eolica, geotermica e quella derivante dalle biomasse. Negli ultimi anni la ricerca e lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel Mondo ha realizzato passi avanti rilevanti, con un aumento esponenziale della produzione e della innovazione tecnologica che ha riguardato soprattutto eolico e solare. In pochi anni la Germania ha installato 14mila MW eolici, la Spagna 6mila, la Danimarca 3mila; il Giappone ha invece installato oltre 450 MW di impianti fotovoltaici e la Germania circa 280. Se consideriamo la tecnologia più semplice, il solare termico per il riscaldamento dell'acqua, la diffusione comincia ad essere rilevante non solo nei Paesi del Nord Europa ma anche nel Mediterraneo, con una media ogni mille abitanti di 260 mq in Grecia, 200 mq in Austria, 50 in Germania ma solo 6 in Italia. In Italia puntare sulle fonti energetiche rinnovabili e in particolare su quella solare e eolica può rappresentare una straordinaria occasione per creare nuova occupazione - in particolare al Sud - e ridurre la dipendenza dalle importazioni di greggio stimolare la ricerca e l'innovazione tecnologica. Può rappresentare anche una opportunità per ripensare le nostre città, per rinnovare e recuperare edifici che consumano troppa energia, caldi d'estate e freddi d'inverno. Le potenzialità nel territorio italiano Mappa complessiva della irradiazione solare globale italiana Mappa complessiva della velocità media del vento a 50 metri sul livello del mare. L'Italia sconta ritardi nella diffusione delle fonti rinnovabili che si legano alle difficoltà di rispettare gli obiettivi del protocollo di Kyoto con una tendenza di emissioni climalteranti in crescita. Proprio gli sviluppi che riguardano le tecnologie e i progressi nella ricerca possono però permettere dei notevoli risultati e di recuperare in breve tempo il gap nei confronti degli altri Paesi europei. Serve per questo una politica integrata di tipo fiscale e industriale che punti - oltre che sulle rinnovabili - a ridurre i consumi e a promuovere gli usi razionali dell'energia. Le fonti rinnovabili nei Paesi Europei EolicoMW installati(2003) Solare FotovoltaicoMW installati(2002) Solare TermicoPannelli operativi mq(2002) Germania 14.609 278 3.634.000 Olanda 873 28 203.877 Danimarca 3.110 2 271.120 Austria 415 10 1.651.814 Gran Bretagna 649 4 119.420 Francia 239 16 230.750 Spagna 6.202 19 224.666 Grecia 375 3 2.790.200 Italia 904 22 335.212 Le energie rinnovabili in Italia e nel mondo Le tecnologie SOLARE TERMICO Sono gli impianti diffusi sui tetti degli edifici, che utilizzano la radiazione solare per riscaldare l'acqua per usi sanitari ma anche per il condizionamento attraverso un collettore (pannello) solare e un serbatoio di accumulo dell'acqua. La tecnologia è matura ed affidabile, con impianti che hanno una vita media di 20 anni, e tempi di ritorno dell'investimento che possono essere molto brevi. Una famiglia di 4 persone che consuma 50 litri di acqua calda a persona ogni giorno, integrando la caldaia al 70% con un impianto solare (3-5 m2 di pannelli ed un serbatoio di 300 litri), può ammortizzare l'investimento (di circa 2-3.000 Euro) in 5 anni, considerando anche che vi sono incentivi che consentono di detrarre dalle tasse parte delle spese di acquisto e di installazione. In Italia sono installati 335mila m2 di pannelli solari termici, meno di un decimo di quelli installati in Germania e ma anche dei 2.790 della Grecia. SOLARE FOTOVOLTAICO E' la tecnologia che converte direttamente l'irradiazione solare in energia elettrica. I pannelli sono composti da celle di silicio, quando i raggi solari colpiscono gli elettroni questi cominciano a "muoversi" generando energia elettrica. Il materiale usato per le celle fotovoltaiche commerciali è il silicio: poiché si tratta di un materiale tuttora costoso, sebbene con costi in costante diminuzione, questa tecnologia non è ancora molto conveniente in assenza di incentivi. La durata media di un impianto è di circa 20-25 anni, la ricerca sperimentale sta rendendo sempre più efficiente il rendimento degli impianti che vengono utilizzati da aziende, edifici pubblici, da una domanda energetica diffusa. In Italia sono installati 22 MW, rispetto ai 452 del Giappone e i 278 del Germania. Il costo di un impianto per usi residenziali di 2-3 kW è pari a 15.000-20.000 Euro. Ma a breve l'evoluzione del quadro normativo in Italia prevede un passaggio dall'incentivazione in conto capitale (attraverso bandi nazionali e regionali) a quella in conto energia: è allo studio un provvedimento per riconoscere all'elettricità prodotta mediante impianti fotovoltaici un prezzo incentivante. L'EOLICO Gli impianti eolici sfruttano l'energia del vento per produrre elettricità. Sono costituiti da aerogeneratori che raccolgono il vento, trasformando l'energia cinetica in energia meccanica. Possono essere realizzati impianti eolici di varie dimensioni organizzate in "parchi", con aerogeneratori di altezza e potenza differente. L'eolico è la fonte rinnovabile in maggiore espansione a livello internazionale. In Italia sono installati circa 900MW, ma nei Paesi che hanno puntato con maggiore forza sull'eolico la produzione ha raggiunto risultati considerevoli, come in Spagna dove sono installati 6mila MW o in Germania con oltre 14mila. Il MINIEOLICO La produzione di energia elettrica dal vento può essere realizzata attraverso aerogeneratori di altezza e potenza ridotte (10-20 metri, a partire da 20 kW), in grado di servire utenze diffuse (aziende agricole, imprese artigianali, utenze domestiche, ecc.) e risultare integrati in paesaggi agricoli. In Italia questo modello eolico diffuso sta compiendo oggi i primi passi ma ha importanti potenzialità proprio per le caratteristiche del territorio italiano e del vento presenti LE BIOMASSE La biomassa, utilizzabile ai fini energetici, consiste in tutti quei materiali organici che possono essere utilizzati direttamente come combustibili o trasformati in altre sostanze di più facile utilizzo negli impianti di conversione. Biomassa è un termine che riunisce materiali di natura eterogenea, dai residui forestali agli scarti dell'industria di trasformazione del legno o delle aziende zootecniche. In generale si può definire biomasse i materiali di origine organica provenienti da reazioni fotosintetiche attraverso l'accumulo di energia solare (il processo che permette alle piante di convertire l'anidride carbonica in materia organica). In Italia coprono circa il 2,5% del fabbisogno energetico, con un apporto di anidride carbonica che si può considerare virtualmente nullo poiché la quantità rilasciata durante la decomposizione è equivalente a quella assorbita durante la crescita in tempi non troppo dissimili. Le biomasse possono essere utilizzate in impianti di produzione termica di diverse dimensioni che sono strettamente legati alle caratteristiche del territorio e alla reperibilità. LA GEOTERMIA L'energia geotermica è una forma di energia che utilizza le sorgenti di calore nel sottosuolo, che provengono dalle zone più interne della Terra. E' naturalmente legata a quei territori dove vi sono fenomeni geotermici (in Italia si evidenziano come "zone calde" la Toscana, il Lazio, la Sardegna, la Sicilia e alcune zone del Veneto, dell'Emilia Romagna e della Lombardia) dove il calore che si propaga fino alle rocce prossime alla superficie può essere sfruttato per produrre energia elettrica attraverso una turbina a vapore, oppure utilizzato per il riscaldamento per gli usi residenziali ed industriali. In Italia lo sfruttamento della risorsa geotermica è per il momento limitato alla Toscana ed all'alto Lazio con una capacità totale installata nel 2002 di 863 MW, ed una produzione di elettricità di 4,7 miliardi di kWh pari all'1,5% della produzione elettrica nazionale. IL MINI-IDROELETTRICO Con mini-idroelettrico ci si riferisce abitualmente ad impianti idroelettrici di potenza inferiore ad 1 MW, di ridotta dimensione e con un basso impatto ambientale. L'energia viene ottenuta attraverso impianti idraulici che sfruttano la portata dell'acqua per muovere le turbine. Il mini-idroelettrico può rappresentare una importante risorsa in molti territori agricoli e montani, sfruttabile sia recuperando strutture esistenti lungo i fiumi (condotte, depuratori, acquedotti), sia, laddove ci siano portate interessanti, realizzando salti e interventi di limitato impatto nei confronti dei bacini idrografici. In Italia la produzione di elettricità mediante impianti mini-idroelettrici nel 2002 è stata di 1,6 miliardi di kWh. Le energie rinnovabili in Italia e nel mondo Il nuovo scenario delle fonti rinnovabili La politica energetica dell'Unione Europea La promozione delle fonti energetiche rinnovabili è divenuta da tempo una delle priorità della politica dell'Unione Europea (Libro Bianco del 1997, Direttiva 2001/77/CE). Le motivazioni che spingono le rinnovabili sono molteplici: riduzione dell'utilizzo dei combustibili fossili e quindi tutela dell'ambiente su scala locale e globale, nella direzione del Protocollo di Kyoto, parziale affrancamento dalle importazioni di energia per ottenere maggior flessibilità, economicità e sicurezza dell'approvvigionamento energetico (Libro Verde Europeo sulla Sicurezza dell'approvvigionamento energetico), sviluppo della generazione distribuita, creazione di un comparto produttivo consono alle piccole e medie imprese, generazione di nuova occupazione. Il Libro Bianco dell'Unione Europea "Energia per il futuro: le fonti energetiche rinnovabili" del 1997, stabiliva l'obiettivo del raddoppio del contributo delle fonti rinnovabili al fabbisogno energetico dell'Unione entro il 2010 (dal 6% del 1997 al 12% del 2010). Al Libro Bianco europeo ha fatto seguito in Italia nel 1999 il "Libro Bianco per la valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili" approvato con la Delibera CIPE 126/99, con il quale sono stati individuati per ciascuna fonte gli obiettivi di diffusione al 2008-2012, sia nel settore della generazione di elettricità (Tabella 1) sia nel settore della produzione di calore (Tabella 2). Tabella 1 : - Situazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel 1997 ed obiettivi di sviluppo secondo il Libro Bianco italiano. Tabella 2 : Situazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili nel 1997 ed obiettivi di sviluppo secondo il Libro Bianco italiano. Nell'ottobre 2001 è stata emanata la Direttiva Europea 2001/77/CE per la promozione dell'elettricità prodotta dalle fonti rinnovabili. Essa stabilisce che i singoli stati membri debbano individuare i propri obiettivi di incremento della quota dei consumi elettrici interni da soddisfare con le rinnovabili, con una progressione che consenta di giungere al 2010 ai valori indicativi assegnati dalla stessa direttiva a ciascuno Stato. La direttiva stabilisce che gli Stati decidano autonomamente i regimi di sostegno e che si adoperino per rimuovere le barriere di tipo autorizzativo e di collegamento alla rete elettrica. Gli obiettivi dell'Italia La Direttiva Europea 2001/77/CE fissa un obiettivo indicativo al 2010 per le fonti rinnovabili in Italia pari al 25% dei consumi elettrici. L' obiettivo da raggiungere risulta dunque molto ambizioso, più di quanto lo fosse quello individuato nel Libro Bianco italiano. Considerando i limitati margini di crescita della geotermia e del grande idroelettrico, le tecnologie che in modo diverso dovranno subire i più elevati tassi di crescita saranno quindi biomasse, solare ed eolico. Una novità importante è stata introdotta dal Decreto Legislativo 387 del 29/12/2003 con cui è stata recepita la Direttiva Europea 2001/77/CE. In particolare sono importanti le nuove misure per l'incentivazione delle rinnovabili in Italia: . Per gli impianti di potenza inferiore a 20 kW, verrà introdotto il meccanismo della tariffa di scambio sul posto dell'energia elettrica prodotta: l'incentivo consiste nel poter "vendere" elettricità alla rete alla stessa tariffa di acquisto (sistema attualmente in vigore solo per il fotovoltaico). . Per l'elettricità prodotta mediante fotovoltaico verrà introdotta una specifica tariffa incentivante, di importo decrescente e di durata tali da garantire una equa remunerazione dei costi di investimento e di esercizio (conto energia). . Per quanto riguarda le biomasse, è previsto l'incremento del periodo di riconoscimento dei certificati verdi. . Per quanto riguarda i rifiuti si stabilisce che: a) la frazione non biodegradabile dei rifiuti non è una fonte rinnovabile; b) taluni rifiuti non biodegradabili (solo taluni) sono ammessi al regime delle rinnovabili; c) in ogni caso, deve essere rispettata la gerarchia di trattamento dei rifiuti stessi; d) sono esplicitamente esclusi dal regime delle rinnovabili: le fonti assimilate, i prodotti provenienti da processi energetici e i prodotti energetici che non rispettano le caratteristiche del DPCM 8/3/2002. . Per quanto riguarda la quota minima di elettricità prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili è stabilito un limitato incremento. Malgrado le proteste l'incremento annuale a partire dal 2004 che deve essere immessa nel sistema elettrico nazionale è di solo lo 0,35 punti percentuali (a partire dall'attuale 2%). . Per quanto riguarda le questioni amministrative viene stabilito quanto segue: - Le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli stessi impianti, sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti (viene ribadito il concetto espresso nella Legge 10/91). - La costruzione e l'esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, gli interventi di modifica, potenziamento, rifacimento totale o parziale e riattivazione, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli impianti stessi, sono soggetti ad una autorizzazione unica. - L'autorizzazione unica è rilasciata a seguito di un procedimento unico, della durata massima di 180 giorni, al quale partecipano tutte le Amministrazioni interessate. Il rilascio dell'autorizzazione costituisce titolo a costruire ed esercire l'impianto in conformità al progetto approvato e deve contenere, in ogni caso, l'obbligo alla rimessa in ripristino dello stato dei luoghi a carico del soggetto esercente a seguito della dismissione dell'impianto. - In Conferenza unificata, su proposta del Ministro delle Attività Produttive, di concerto con il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, vengono approvate le linee guida per lo svolgimento del suddetto procedimento unico di autorizzazione. Tali linee guida sono volte, in particolare, ad assicurare un corretto inserimento degli impianti nel paesaggio, con specifico riguardo agli impianti eolici. In attuazione di tali linee guida, le regioni possono procedere alla indicazione di aree e siti non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti. da lanuovaecologia.it Lunedì 7 Giugno 2004 ENERGIA|Legambiente: l'ennesimo regalo agli Usa Rinnovabili ma non troppo Fotovoltaico, pannelli Sono sempre di più i paesi che scelgono le fonti pulite. Ma da Renewables 2004, la conferenza internazionale che si è appena conclusa a Bonn, arrivano solo generiche dichiarazioni a favore di una politica energetica globale centrata sulla sostenibilità «Nella dichiarazione finale è stato modificato il passaggio che definiva le rinnovabili la più importante energia per il futuro trasformato in un generico "una più importante" risorsa. Un ennesimo regalo agli Usa, che cercano di mettere i bastoni tra le ruote, e purtroppo con successo, a qualsiasi ipotesi di sviluppo importante delle energie pulite e di contenimento delle emissioni di gas serra». Così Legambiente commenta i risultati di "Renewables 2004", la conferenza in ternazionale sulle energie rinnovabili che si è chiusa oggi a Bonn dopo quattro giorni di lavori. Legambiente sottolinea però anche molti aspetti positivi. «Si sta rinsaldando il fronte dei Paesi che vogliono che le rinnovabili diventino il motore trainante di un nuovo sviluppo energetico, più sostenibile dal punto di vista ambientale e anche da quello sociale - commenta Francesco Ferrante, direttore generale Legambiente - si sente forte la necessità di assicurare a tutti l'energia (oggi ancora due miliardi di persone ancora non hanno accesso a questo servizio) e c'è la consapevolezza che la strade delle fonti fossili tradizionali è perdente. I semi per far crescere l'energia pulita sono stati piantati. Bisogna fare di tutto perché spuntino il più in fretta possibile. L'azione deve sostituire la retorica politica». Tornando alle critiche Legambiente lamenta la mancanza di target precisi per gli anni a venire e il fatto che tra le rinnovabili non compaiano solo eolico, solare, biomasse e geotermico, ma anche il grande idroelettrico. E' diviso a metà invece il giudizio sui 165 progetti "locali" presentati a Bonn. Si tratta di interventi in molti casi avviati, ma anche di programmi in cerca di finanziamento oppure di iniziative davvero innovative pronte a partire grazie alla partnership di governi, imprese, associazioni non governative. Tra i più significativi ci sono i piani per il deciso incremento delle rinnovabili in Cina e per il raddoppio delle fonti pulite nelle Filippine, nonché molti progetti per assicurare energia pulita e sostenibile in diversi stati africani. «L'Italia invece anche in questo caso - conclude Ferrante - spicca per l' inconsistenza dei progetti presentati. Si tratta, come nel caso ad esempio dei tetti solari, di minestre riscaldate o di azioni di basso profilo».
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