15/04 Bologna: Dibattito: "Dal farmaco al diritto dell'Altro"



ASSOCIAZIONE CULTURALE PROGETTO EMILIA ROMAGNA

GIOVEDÌ 15 APRILE

A BOLOGNA

PRESSO LA SALA CIVICA "DELL'ANGELO",
QUARTIERE SANTO STEFANO, VIA SAN MAMOLO 24

ALLE ORE 21.00

DIBATTITO DAL TITOLO:
BIOLEGGE, BIOETICA, BIOCLINICA.
DAL FARMACO AL DIRITTO DELL'ALTRO




INTERVERRANNO: CHIARA GAZZOLA, MARIA ROSARIA D'ORONZO, CARLO MARCHETTI,
SERGIO DALLA VAL, CARLO HANAU


Nel corso del dibattito avverranno le presentazioni dei libri Il desiderio,
il controllo, l'eresia, di Chiara Gazzola e Luisa Siddi (La Fiaccola
Edizioni) e La nave dei folli (Spirali Edizioni).


La questione farmaco è diventata una questione nodale non solamente per il
costante invito all'uso, con il suo corollario dell'efficacia esibita, ma
anche per l'aspetto economico, poiché la sperimentazione, la produzione, la
commercializzazione hanno consentito uno sviluppo tale delle industrie
farmaceutiche che, oggi, esse sono ai primi posti per indici di produzione e
al primo posto per reddittività, nel pianeta. E per quello culturale, perché
mai, come oggi, almeno nei paesi cosiddetti industrializzati, l'uso dei
farmaci affianca, quasi, quello del cibo, anzi sembra quasi entrato a farne
parte. A questo si aggiunge spesso quello poltico. Vi è comunque un'altra
questione, a nostro parere importantissima. Quella che la ricerca del
rimedio a tutti i costi (con implicazioni, anche in questo caso,
rilevantissime sia per l'aspetto economico che per quello culturale) fa sì
che questo preceda sempre più frequentemente l'espressione del bisogno.
Oggi ci troviamo di fronte a uno dei casi più emblematici, anche se non il
solo.
Tra 6 mesi verrà reintrodotto in italia il RITALIN, psicofarmaco, per il
trattamento del disturbo detto ADHD (deficit di attenzione e iperattività).
La C.U.F. (Commissione Unica del Farmaco) ha approvato la reintroduzione di
questo anfetaminico, ignorando volutamente i 2900 effetti collaterali
accertati, fra cui il
decesso! Il RITALIN (principio attivo METILFENILDATO) era stato messo fuori
commercio in Italia nel 1989 dalla stessa casa farmaceutica. Era ed è
considerato una droga; si trova infatti
nella tabella 1 degli stupefacenti, assieme a Eroina, a Cocaina, agli
Oppiacei, all'LSD, ecc.
La reintroduzione di questo farmaco è conseguente all'espansione, anche in
Italia dopo altri paesi, dell'attribuzione di diagnosi di ADHD. Tale
diagnosi attiene alla cosiddetta Sindrome di ADHD. Nell'ambito della
neuropsichiatria infantile si afferma, infatti, che i bambini troppo
distratti e vivaci sono malati a livello organico, quindi da curare con gli
psicofarmaci. Si arriva a psichiatrizzare fin dai primi anni bambini vivaci
e distratti senza peraltro tenere conto dei contesti familiare, culturale,
sociale in cui atteggiamenti, comportamenti, modi di essere e di pensare si
sviluppano.
Questi "colpevoli iperattivi" che assumeranno il RITALIN saranno,
oltretutto, schedati, per essere seguiti nella loro carriera scolastica, poi
lavorativa, in un registro nazionale dell'Istituto per la Sanità, a vita.
Chiunque abbia problemi  nella scolarizzazione, rischia di vedersi trattato
come "malato", come portatore di problemi individuali intrattabili
altrimenti, senza alcuna relazione con i contesti familiare, ambientale e
sociale in cui è nato e vissuto e, quindi, schedato e psichiatrizzato.