CEIS Roma - News n. 027 del 29/03/2004



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C e I S    I N F O R M @ : Novità, notizie e approfondimenti dal CeIS

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Newsletter n.27 del 29/03/2004

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SOMMARIO

===== Le Notizie Flash =====
- Orazio Costa nel "Cucciolo dell'Uomo"
- Festa alla Comunità terapeutica di Marjanovac

----- Gli Approfondimenti -----
dal Delfino n.1 Gennaio/Febbraio 2004 :
- Servizio civile volontario
  ALLA PROVA DELL'ALTRO

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===== LE NOTIZIE FLASH =====
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===== Orazio Costa nel "Cucciolo dell'Uomo" =====

Il metodo mimesico di Orazio Costa è stato il grande momento nel
teatro degli ultimi cinquant'anni del secolo scorso.
Pedagogia teatrale completa: Costa ha esteso la sua attività
nell'area dell'animazione scolastica formando insegnanti di scuole
materne e superiori.
Grazie alla creatività e al contatto, l'uomo matura e libera le
forze della espressività naturale, e in più viene facilitato lo
sviluppo mentale e fisico per fronteggiare situazioni complesse.
Momento importante nel processo formativo del CeIS, è stato il corso
di formazione che Orazio Costa organizzò con il Centro Italiano di
Solidarietà di Roma nei primi anni '90, dove egli stesso aprì alla
poesia, alle parole e ai gesti, il lavoro di ricerca sulla propria
identità.

Durante lo svolgimento della VI° edizione de "L'educazione del
Cucciolo dell'Uomo", dal 26 aprile al 30 aprile 2004, si svolgerà
inoltre un seminario diretto da Mirella Bordoni all'interno del
"Quadrilatero", in via Appia Nuova n.1251 a Roma.
Mirella bordoni ha una grande esperienza nei programmi terapeutici
del CeIS e, in passato, ha messo in scena alcune commedie di
Shakespeare con i residenti della Comunità terapeutica San Carlo:
"Sogno di una notte di mezz'estate" nel 1990, "La tempesta" nel
1991, "La dodicesima notte" nel 1992 e "Le allegre comari di
Windsor" nel 1993.

Per informazioni telefonare al 06/54195212 (Loredana Cimini)

<http://www.ceis.it/notizie/news39.htm>http://www.ceis.it/notizie/news39.htm


===== Festa alla Comunità terapeutica di Marjanovac =====

La comunità terapeutica bosniaca ha festeggiato il suo primo
anniversario con una grande festa.
Residenti, educatori e famiglie hanno ricevuto ospiti ed amici.
A sorpresa il Vice Presidente della Repubblica Serba ha partecipato
all'incontro a fianco del sindaco di Laktasi e altri rappresentanti
delle autorità.
Grande successo di pubblico alla partita di calcio, allo spettacolo
di marionette e allo spazio dedicato ai bambini...

<http://www.ceis.it/notizie/news38.htm>http://www.ceis.it/notizie/news38.htm

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----- GLI APPROFONDIMENTI -----
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----- ALLA PROVA DELL’ALTRO -----

Delfino n.1 Gennaio/Febbraio 2004

Servizio civile volontario

Nelle testimonianze di tre giovani,
l’esperienza del servizio civile svolto presso il CeIS di Roma.

«POTEVO ESSERCI ANCH’IO»

Prima di intraprendere «questo viaggio» camminavo per la strada,
andavo a scuola, frequentavo cinema, giardini, discoteche. Anche
allora persone che facevano uso di sostanze si trovavano ovunque.
Quei cosiddetti «deviati» che guardavo ma «non vedevo».
Da un anno la vita mi ha offerto la possibilità (attraverso il
Servizio Civile) di conoscere ciò che prima si aggirava attorno a me
e che io consideravo «normalità sociale».
È stato a questo punto che ho iniziato a percepire il dolore.
Ho ascoltato, accolto, condiviso. Ora so, perché ho capito, che è
solo un caso se al posto loro non ci sono io.
È proprio vero, si impara anche ad amare! Finalmente ora «vedo»!
Sì, vedo ragazzi feriti che vorrebbero gridare, parlare, ma non c’è
chi ascolta. Vorrebbero essere amati ma non trovano calore.
Vorrebbero udire ma soltanto il silenzio li avvolge. Vorrebbero
vivere ma ne hanno paura.
Ho visto quella paura trasformarsi in rabbia e la rabbia in violenza
contro sé stessi e gli altri. Ho visto persone con poca stima e
fiducia in sé che vivono di sensi di colpa perché incapaci di
soddisfare i propri desideri e le aspettative degli altri.
Ho guardato in faccia quell’insicurezza che condiziona tutta
l’esistenza. Un’insicurezza che ha radici anche nell’infanzia.
Infanzia che forse non ha permesso di sentirsi parte di una famiglia.
O, semplicemente, la vita ha scelto per loro e loro non hanno saputo
scegliere la vita. Così si inizia a criticarsi, a sentirsi incapaci,
insicuri, abbandonati, criticati, rifiutati, convinti di non avere
niente da offrire, senza sapere come ricevere. Da qui il complesso
d’inferiorità, il senso d’inadeguatezza, la solitudine interiore:
il fallimento...

Per approfondire l'argomento cliccare su
<http://www.ceis.it/delfino/2004/01/art02.htm>www.ceis.it/delfino/2004/01/art02.htm


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