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"Qualcuno vuol darcela a bere"
- Subject: "Qualcuno vuol darcela a bere"
- From: info at frillieditori.com
- Date: Sat, 20 Mar 2004 18:00:57 +0100
FRATELLI FRILLI EDITORI Via Priaruggia 31/1 - 16148 Genova tel 010.3074224 - fax 010.3772845 http://www.frillieditori.com info at frillieditori.comi.com COMUNICATO STAMPA 22 MARZO, GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA "Qualcuno vuol darcela a bere" Acqua minerale, uno scandalo sommerso un libro di Giuseppe Altamore Fratelli Frilli Editori Cinque ristampe in sette mesi! "Per la scelta dell'acqua minerale è comunque consigliabile consultare il medico, soprattutto in presenza di specifiche patologie". Lo scrive il ministero dell'Industria in una guida (http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/acqua_minerale/index.html) pubblicata sul sito del Governo. Finalmente. Per anni produttori e pubblicità, spesso ingannevole, ci hanno indotti a consumare irragionevolmente grandi quantità di acqua minerale in alternativa all'acqua di rubinetto. I consumatori sono stati lasciati in balia di se stessi. Non solo hanno bevuto acqua che si vendeva in farmacia con contenuti salini elevati, ma spesso i parametri di alcune sostanze tossiche erano più generosi rispetto a quelli previsti per l'acqua potabile, che risulta essere più controllata e più bilanciata. Insomma, ce l'hanno dato a bere... come scrive Giuseppe Altamore. Il settimanale Il Salvagente, in edicola giovedì 18 marzo, ha analizzato 23 marche di acque minerali diffuse in Italia. Il test, tra l'altro, ha rintracciato nelle bottiglie di Nepi, Egeria e Cutolo Rionero una quantità di arsenico superiore ai limiti imposti dalla normativa europea e dal discusso decreto italiano sull'argomento, quello varato lo scorso dicembre dal ministro della Salute Girolamo Sirchia per recepire la direttiva europea 2003/40. Le dosi di arsenico trovate dal Salvagente sono pari a 0,014 milligrammi per litro nell'acqua Nepi, a 0,016 mg/l nell'Egeria e a 0,026 mg/l nella Cutolo Rionero, superiori quindi alla soglia di 0,010 milligrammi per litro consigliata dall'Organizzazione mondiale della sanità e imposta con ritardo dalla legge italiana (l'obbligo effettivo parte dal 1 gennaio 2005). Nell'acqua minerale Nepi, inoltre, sono stati rintracciati 0,59 milligrammi per litro di manganese, altra sostanza tossica ad alte concentrazioni. Anche in questo caso il limite previsto, pari a 0,50 mg/l, è stato superato. Il libro: E' una lunga storia quella delle acque minerali italiane raccontata nel libro dal titolo: Qualcuno vuol darcela a bere, una inchiesta che racconta come una potentissima lobby ha potuto condizionare le scelte politiche di vari governi fino ad ottenere una legislazione troppo attenta alle esigenze commerciali dei produttori di acque minerali e poco rispettosa della salute dei consumatori. Con un paradosso incredibile: spulciando la legge si scopre che l'acqua di rubinetto può essere più sicura della minerale. Esistono infatti controlli e limiti più severi relativi alla presenza di sostanze tossiche nell'acqua potabile. L'arsenico per esempio, non può superare la concentrazione di 10 microgrammi per litro. Chi beve acqua minerale invece può ritrovarsi nel bicchiere una dose fino a 50 microgrammi per litro. Il libro spiega quali interessi hanno spinto l'industria dell'acqua minerale a usare ogni mezzo per condizionare le scelte del Parlamento, fino a bloccare almeno due tentativi di riforma della normativa che regola il settore. Si racconta come un perito chimico italiano sia riuscito a far avviare una procedura d'infrazione dell'Unione europea nei confronti dell'Italia per il mancato rispetto delle direttive europee in materia di tutela della salute dei consumatori e come ancora una volta l'abbiano spuntata le multinazionali dell'acqua, che sono riuscite ad aggirare le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità e perfino le severe norme del Codex alimentarius che regolano il commercio internazionale. Ma che cosa hanno da nascondere i produttori di acqua minerale? Intanto, l'Italia sarà obbligata a recepire una nuova Direttiva europea che entrerà in vigore dal prossimo anno. Per le multinazionali non sarà facile adeguarsi alle norme sanitarie più severe e per i consumatori, finalmente, ci saranno più garanzie. L'autore: Giuseppe Altamore (1956), laureato in sociologia, giornalista, vive e lavora a Milano. Come vicecaporedattore di "Famiglia Cristiana" si occupa prevalentemente di economia, di consumi e di sicurezza alimentare con diverse inchieste dedicate all'affaire delle acque minerali. E' autore di tre libri: Europa, istruzioni per l'uso (Oscar Mondadori, 1992); Tutte le parole dell'economia (Oscar Mondadori, 1994); Personal budget (Sole24 Ore, 2001). Approfondimenti (Fratelli Frilli Editori autorizza, previa citazione della fonte, la pubblicazione dell'estratto dal libro reperibile al link riportato sotto) L'introduzione al libro: http://www.frillieditori.com/books/qualcunobere_intro.htm Per informazioni contattare Ludovica Schiaroli ufficio stampa Fratelli Frilli Editori tel 010 3074224 - fax 010 3772845 e-mail info at frillieditori.com Autore Giuseppe Altamore Titolo Qualcuno vuol darcela a bere Acqua minerale, uno scandalo sommerso Collana Controcorrente Formato 14 x 21 cm Pagine 210 Prezzo Euro 14,00 Editore - http://www.frillieditori.com - Fratelli Frilli Editori ISBN 88-87923-88-4
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