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condannata enichem a priolo - E DUE !! -
- Subject: condannata enichem a priolo - E DUE !! -
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Sat, 18 Oct 2003 06:36:12 +0200
da lasicilia.it ottobre 2003 Ambiente, un risarcimento per Gela ROMA - «Hanno diritto ad un risarcimento i cittadini di Gela che hanno subito le conseguenze dell' inquinamento provocato dall'Enichem della cittadina a causa della violazione delle norme sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi». E' quanto afferma Giuseppe Giliberti, presidente dell'associazione ambientalista Italia Nostra Sicilia che al processo contro l'azienda petrolchimica si era costituita parte civile. «ll Tribunale, infatti oltre a condannare due direttori dell' Enichem a tre mesi di arresto ed alla multa di 25.000 euro ciascuno per la violazione delle norme sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi, ha anche disposto il risarcimento delle parti civili, fra le quali appunto Italia Nostra. Ciò , a parere del presidente di Italia Nostra Sicilia, apre la strada alla possibile richiesta di risarcimenti individuali da parte di singoli cittadini che possano provare il nesso di causalità fra la violazione già accertata e i danni subiti». Giliberti, che ha espresso soddisfazione per la sentenza del tribunale, sottolinea che «resta tuttavia la preoccupazione determinata dalla condotta seguita da Enichem che, smaltendo reflui gassosi e liquidi in modo illegale, lascia intravedere un cinico disinteresse nei confronti dell' incolumità dei cittadini». Dal presidente di Italia Nostra viene ricordato anche «il caso di Enichem Priolo, dove all' inizio dell'anno sono stati tratti in arresto sette fra direttori e tecnici dello stabilimento per una vicenda legata allo smaltimento dei residui di mercurio dell'impianto Cloro-soda. La sentenza di ieri (fatta salva una attenta lettura del dispositivo non appena disponibile) è comunque di notevole rilievo in quanto ha ritenuto provata la circostanza denunciata che, cioé, si procedeva alla distruzione di sostanze nocive a mezzo combustione in contrasto con la normativa sullo smaltimento dei rifiuti». Per Legambiente «i cittadini di quell'area hanno comunque perso perchè hanno pagato negli anni i mancati controlli e la mancata vigilanza da parte degli organi preposti». «In questi giorni - affermano gli ambientalisti - il caso Partinico sta tornando alla ribalta della cronaca. Non vorremo che tra dieci anni per sapere la verità dobbiamo attendere una sentenza. Anche qui è grave il rischio per la salute pubblica e l'incolumità dei cittadini, stando ai rilievi effettuati dalla Provincia di Palermo». Legambiente ricorda che «è obbligo dell'assessorato regionale al Territorio vigilare e spetta all' Arpa operare i controlli. Aree significatamene sensibili quali Porto Empedocle e la provincia di Siracusa e in ogni sito dove ci sono emissioni derivanti da attività industriali necessitano di un sistema di controllo e monitoraggi continui». Legambiente chiede che si avviino le procedure atte a salvaguardare l' incolumità delle comunità a rischio.
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