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WTO - Questo mondo non è in vendita chiede ai governi di rigettare il testo Derbéz
- Subject: WTO - Questo mondo non è in vendita chiede ai governi di rigettare il testo Derbéz
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- Date: Sun, 14 Sep 2003 18:12:03 +0200
dalla campagna Questo mondo non è in vendita 1) il comunicato della campagna di fronte alla bozza di dichiarazione finale di Cancun 2) Dall'analisi all'azione: le proposte ------------------------------------------ Comunicato della campagna Questo mondo non è in vendita Domenica 14 Settembre 2003 No ad un accordo vergogna! Questo mondo non è in vendita! La società civile globale chiede unanimemente ai governi di rigettare il testo Derbéz http://wto.roba.coop/posizionecamp.htm La Campagna Questo mondo non è in vendita rigetta il testo Derbez di dichiarazione finale perché inaccettabile per il sud del mondo e contro il principio della sovranità alimentare. E' in discussione la legittimità democratica stessa del Wto che continua a imporre le decisioni di una minoranza degli abitanti della terra. Si impongono nuovi negoziati respinti dal sud del mondo, quali l'accordo sugli investimenti; l'accordo sui servizi (GATS) va avanti indisturbato e mette a rischio anche i servizi essenziali come acqua, scuola ed istruzione; sui prodotti industriali si cerca di distruggere intere economie del sud non rispettando gli stessi impegni presi a Doha, cosiddetto "round dello sviluppo". Sul cotone i paesi più poveri al mondo sono stati presi in giro dall'egoismo dei ricchi. Come a Doha due anni fa, vi è il rischio concreto che a breve un nuovo documento segreto circoli e ritratti anche le poche concessioni fittizie fatte ai paesi in via di sviluppo ed al G21. La Campagna invita tutti i paesi del sud del mondo a resistere all'offesa mossa da Stati Uniti ed Unione europea, confermare la propria esplicita opposizione all' allargamento del mandato del Wto e a non accettare compromessi tra i vari negoziati. Se le richieste del sud e dei piccoli contadini del nord come del sud del mondo non sono accettate è giunto il momento di rigettare in blocco l'accordo. "Il documento Derbez è l'ennesima prova che quella lanciata a Doha e negoziata a Cancun non è un'agenda di sviluppo, ma un agenda contro lo sviluppo che vincola lo sviluppo del sud del mondo agli interessi delle multinazionali del ricco nord", ritiene la Campagna. "E' inaccettabile che in nome di un presunto sviluppo, i paesi ricchi impongono il lancio del negoziato sul famigerato Mai (Accordo multilaterale sugli investimenti), fallito nel '98 e bocciato ancora a Seattle dalla società civile globale e da numerosi parlamenti nazionali, nonché dalla maggioranza dei paesi del sud. I paesi dicono 'no', e 'no' vuol dire niente negoziati." Nonostante l'Unione europea critichi il testo ed il commissario Fischler ammette che si sta muovendo oltre il suo mandato negoziale, il Commissario Lamy ritiene il testo accettabile per negoziare. Lamy, per suo motivi politici personali si gioca tutto a Cancun, andando contro gli interessi del sud del mondo e dei cittadini europei. "Pascal Lamy è il primo responsabile di questa situazione, insieme al governo italiano che continua a chiedere con Lamy negoziati sui quattro nuovi temi di Singapore, incluso il Mai. E' meglio che Urso non sia molto ottimista, perché anche lui si gioca la poltrona". ======================================= DALL'ANALISI ALL'AZIONE Tutti i nostri no, le proposte di Questo mondo non è in vendita per la mobilitazione Domenica 14 Settembre 2003 Rigettare il vergognoso testo Derbéz per dire non cancellare per sempre la speranza di sviluppo per i più poveri della terra. - Mobilitazione permanente per fermare il drammatico ritorno del devastante MAI e la liberalizzazione degli investimenti. - Finalmente il governo italiano mostra il suo vero carattere non democratico ed invita i paesi ricchi a lanciare l'accordo sugli investimenti senza l''esplicito consenso' del sud del mondo richiesto dall'agenda di Doha INVESTIMENTI: RITORNA IL MAI PER COLPA DELL'EUROPA E DELL'ITALIA Nonostante le domande della società civile di tutto il mondo, e l' opposizione esplicita e battagliera della maggioranza dei paesi in via di sviluppo e di 70 paesi membri del Wto prima e durante Cancun, il testo Derbéz lancia negoziati sugli investimenti. L'uso della parola 'Sessione speciale' e negoziati nel secondo punto indica chiaramente che lo stabilimento delle modalità avrà lo status formale di un negoziato anche prima che il Consiglio Generale del Wto adotti le modalità negoziali. Nel terzo punto c'è l'inganno, in quanto modalità procedurali sarebbero sufficienti per iniziare i negoziati sulla base di un 'quadro di modalità', ed il lancio dei negoziati farebbe parte del 'Single Undertaking' dell'agenda di Doha. Inoltre, la data obbligatoria per l'adozione delle modalità è stata collegata alla finalizzazione dell'accordo sulle modalità per agricoltura e NAMA. Questo apre le possibilità per il 'grande mercato delle vacche' del Wto che ha sempre penalizzato il sud del mondo. Il facilitatore del gruppo di lavoro ha scelto di ignorare la mancanza di 'esplicito consenso' e di produrre una proposta che è in conflitto con le richieste della maggioranza dei paesi in via di sviluppo membri del Wto. Il testo Derbéz è semplicemente non legittimo e deve essere rigettato. Si dovrebbe vergognare il vice-ministro Urso, che si rallegri invece dell'inganno ordito da Lamy con il suo assenso contro il sud del mondo. COMPETIZIONE Il testo Derbéz rispedisce la questione competizione al gruppo di lavoro specifico di Ginevra, non lanciando negoziati. Il testo lascia però aperta la porta per l'inizio di negoziati in futuro. La data per riportare al consiglio generale sulla questione coincide guarda caso con la data per la finalizzazione dell'accordo sulle modalità per l' agricoltura e NAMA, continuando a legare le questioni di Singapore all' esito di altri accordi. TRASPARENZA NEGLI APPALTI PUBBLICI E FACILITAZION AL COMMERCIO Andando contro l'opposizione di 70 paesi in via di sviluppo ed in assenza di un esplicito consenso come richiesto dall'agenda di Doha, il testo Derbéz dà il via libera all'inizio dei negoziati sui due temi. AGRICOLTURA Il testo fallisce nell'eliminare i sussidi più ritorsivi che contribuiscono alla sovrapproduzione ed al dumping del prodotti in surplus sui mercati mondiali, distruggendo le condizioni di vita dei contadini nei paesi in via di sviluppo. La riforma scatola ambra potenzialmente permette la continuazione di alti livelli di sussidi per alcuni prodotti. Anche se la scatola blu, dei sussidi diretti agli agricoltori per non produrre, era stata intesa come un'eccezione temporanea, essa è stata estesa piuttosto che essere eliminata. Sull'accesso al mercato il testo ignora le domande dei paesi in via di sviluppo di mantenere una protezione tariffarie contro le importazioni, incluse quelle prodotte con grandi sussidi. Il testo, infine, non elimina i sussidi all'esportazione ed i crediti all'esportazione, che direttamente promuovono il dumping di derrate agricole. Rispunta la clausola di pace, ossia l'accordo che il sud del mondo non muoverà ricorsi al tribunale del Wto su questioni agricole contro i paesi ricchi. Su questo c'è convergenza di veduta tra Usa ed Ue, contro gli interessi del G21. ACCESSO AL MERCATO PER PRODOTTI INDUSTRIALI (NAMA) Molti paesi in via di sviluppo hanno tariffe in media più elevate che i paesi industrializzati cosicché dovranno fare più profondi tagli tariffari secondo una formula non-lineare. Questo è contrario all' impegno dell'agenda di Doha di avere una riduzione 'meno che la piena reciprocità' per i paesi in via di sviluppo. Il testo richiede ai paesi in via di sviluppo di vincolare quasi tutte le tariffe, almeno in sette settori industriali, al fine di prevenire una flessibilità necessaria per sostenere l'industria locale e nazionale. Quei paesi in via di sviluppo che sono stati oggetto di profondi tagli tariffari in seguito ai piani di aggiustamento strutturale della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale saranno colpiti più pesantemente nel fissare le proprie tariffe ad una tasso vincolato. SERVIZI (GATS) Il linguaggio proposto nel testo può essere usato come un bastone con il quale colpire quei paesi poveri che non hanno ancora presentato le loro offerte di liberalizzazione nei negoziati GATS. La tanto vantata 'flessibilità' che il GATS dovrebbe offrire 'inclusa la possibilità per i paesi membri di non fare alcuna offerta' viene buttata al cestino senza mezzi termini. Il testo Derbéz non fa menzione del bisogno di valutare gli impatti della già avvenuta liberalizzazione dei servizi, qualcosa che i paesi in via di sviluppo hanno richiesto in maniera univoca nel corso dei negoziati. Il testo semplicemente ignora i testi presentati dai paesi in via di sviluppo al riguardo. L'attuale testo del GATS sottolinea che nessun settore sarà escluso a priori dai negoziati, inclusi i servizi pubblici ed essenziali, nel nord come nel sud del mondo. TRATTAMENTO SPECIALE E DIFFERENZIATO (S&DT) Un autentico trattamento speciale e differenziato, incluso un accordo su una serie di proposte specifiche, è stata un domanda chiave dei paesi in via di sviluppo in questi negoziati. Dopo una serie di scadenze non rispettate da Doha in poi, il testo Derbéz non dà alcun impeto lle trattative. Non fa nemmeno riferimento al trattamento speciale e differenziato come un negoziato. Nessuna scadenza temporale è fissata nell'accordo. E' soltanto un linguaggio di 'best endevour' (miglior tentativo possibile) che mira a rimandare tutto alla prossima conferenza ministeriale. Questo significa effettivamente che le specifiche proposte S&DT non sono parte del round negoziale di Doha. Quanto riportato nell'annesso C al testo è una ripetizione inutile dei diritti dei paesi in via di sviluppo secondo le regole esistenti, ma non aggiunge nulla di nuovo. Il testo fallisce nel dare una risposta ad un test cruciale per quello che dovrebbe essere un round di sviluppo. IMPLEMENTATION (DEGLI ACCORDI ESISTENTI) Sin da prima di Seattle i paesi in via di sviluppo hanno spinto proposte riguardo a come considerare i problemi che stanno avendo con l' attuazione degli accordi esistenti del Wto. Il testo Derbéz non fa neanche riferimento a queste questioni, relegando la questione ad aspetti minori, nonché hanno un importanza critica per i paesi più poveri. Non c'è nessun impegno a raggiungere un accordo all' interno del round di Doha. PICCOLE ECONOMIE, DEBITO, TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIE Su tutte queste tematiche, cruciali per il sud del mondo, il testo non dice nulla di sostanziale nello spirito dell'agenda di 'contro lo sviluppo del sud' di Doha. PAESI MENO SVILUPPATI (LDCs) La riprova che lo sviluppo dei più poveri non interessa ai poteri forti nel Wto è che questi non si impegnano nel testo Derbéz neanche ad eliminare le tariffe e le quote per i paesi meno sviluppati come hanno promesso di fare sin dal 1996. Parole, parole, parole, mentre il grande business festeggia. MATERIE PRIME Nonostante le proposte dei paesi in via di sviluppo di stabilire un meccanismo per trattare con il collasso nei prezzi delle materie prime, quali cacao e caffè con impatti drammatici sui contadini poveri del sud, il testo Derbéz non dice nulla di sostanziale al riguardo. ___________________________________ QUESTO MONDO NON E' IN VENDITA! Campagna promossa da: Rete di Lilliput per un'economia di giustizia, Campagna Riforma Banca Mondiale, Roba Dell'Altro Mondo, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Chiama l'Africa, Mani Tese, Banca Etica, Greenpeace, UDU Unione Degli Universitari, Arci, CIPSI, Centro Internazionale Crocevia, Focsiv, Terra Nuova - Gruppo di appoggio al movimento contadino africano, DeA - Donne e Ambiente, Azione Aiuto, Attac,Lila Cedius, Lunaria, Terra Madre, Unione degli Studenti Con l'adesione e il sostegno di: Movimento Internazionale della Riconciliazione (MIR), Traduttori per la Pace, Associazione delle Botteghe del Mondo, Ctm-Altromercato, Wwf, Associazione Rurale Italiana (ARI), Medici Senza Frontiere, Acea onlus, Un altro mondo Onlus, Ass. Un mondo senza guerre, Forum per la democrazia costituzionale europea, Territorio scuola, Ass. Tatavasco, Coord. Milanese la pace in comune, ACLI Milano, Sinistra ecologista Treviso, Civiltà Contadina, Ass. Il seme, Ass. Kokopelli, Ass. Verdelitorale, Servizio Civile Internazionale, Brusciano sinistra giovanile, Ass. Marco Mascagna onlus, Coop il Ponte, Ass. Soleterre - strategie di pace, Sud Pontino Social Forum, Associazione Marco Mascagna onlus, Coop. il ponte, Coop. sociale San Paolo, SULTA, Economica internazionale (ICEI) Istituto cooperazione, Gruppo No-Wto Aquila, Peoples' Law Programme, Commissione "Globalizzazione e ambiente" (Glam) della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, ASVI (Agenzia per lo Sviluppo del No Profit), Peacelink, IPSIA Milano, La Bottega della Solidarietà Calumetla Pace, Associazione delle Botteghe del Mondo, Ctm-Altromercato, Wwf, Associazione Rurale Italiana (ARI), Medici Senza Frontiere, Acea onlus, Un altro mondo Onlus, Ass. Un mondo senza guerre, Forum per la democrazia costituzionale europea, Territorio scuola, Ass. Tatavasco, Coord. Milanese la pace in comune, ACLI Milano, Sinistra ecologista Treviso, Civiltà Contadina, Ass. Il seme, Ass. Kokopelli, Ass. Verdelitorale, Servizio Civile Internazionale, Brusciano sinistra giovanile, Ass. Marco Mascagna onlus, Coop il Ponte, Ass. Soleterre - strategie di pace, Sud Pontino Social Forum, Associazione Marco Mascagna onlus, Coop. il ponte, Coop. sociale San Paolo, SULTA, Economica internazionale (ICEI) Istituto cooperazione, Gruppo No-Wto Aquila, Peoples' Law Programme, Commissione "Globalizzazione e ambiente" (Glam) della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, ASVI (Agenzia per lo Sviluppo del No Profit), Peacelink, IPSIA Milano, La Bottega della Solidarietà Calumet Per ulteriori informazioni: Campagna Questo mondo non è in vendita Ufficio Stampa a Cancun: Luca Manes, Monica Di Sisto, Cristiano Lucchi http://campagnawto.splinder.it/ lmanes at crbm.org - ufficiostampa at cipsi.it - ufficiostampa at retelilliput.org Per informazioni, interviste e commenti dall'Italia è attivo un Press info presso Roba dell'Altro Mondo (http://wto.roba.coop/ tel. 0185 53619) dove Alberto Zoratti (albe at roba.coop + 39 349 6766540) insieme ad Enrico Testino (enricotestino at libero.it +39 347 6419212) coordinano, in collaborazione con Erica Pedone (Mani Tese - pedone at manitese.it +39 338 99 600300) e con Stefania Donaera (Azione Aiuto +39 338 9478934) la comunicazione della Campagna in Italia.
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