Circa
quattro mesi di lavoro e più di centocinquanta pagine danno come risultato
un quadro complessivo estremamente preoccupante. Stiamo parlando della
relazione tecnica che il comune di Acerra ha commissionato ai professori
Marco Caldiroli e Francesco Francisci, e che rappresenta un ulteriore
tassello della grande battaglia che la popolazione acerrana sta conducendo
contro la realizzazione, sul proprio territorio, di uno dei più grandi
impianti di incenerimento di rifiuti d'Europa.
La relazione tecnica è stata presentata alla città venerdì scorso.
Caldiroli ha cominciato col parlare degli aspetti più tecnici che
riguardano l'impianto che si vorrebbe costruire ad Acerra. «Esso è
antiquato - ha dichiarato Caldiroli - come del resto è antiquata ormai la
pratica dell'incenerimento dei rifiuti». Ha seguito a ruota Francisci che
ha invece presentato la parte della relazione sull'analisi ambientale di
Acerra. «Acerra e l'impianto che vorrebbero realizzare - afferma Francisci
- sono sicuramente incompatibili». Gli aspetti della relazione che hanno
destato più scalpore fra i cittadini sono particolarmente quello relativo
alla Valutazione d'Impatto Ambientale e i dati sulla diossina. In merito
al primo aspetto c'è da dire che, nel '99, fu fatta una Valutazione di
Impatto Ambientale che non teneva conto del quadro complessivo del
territorio e della possibile incidenza su esso della presenza di un
inceneritore. Comitati, movimenti ed istituzioni hanno sempre chiesto una
nuova Valutazione d'Impatto Ambientale fino ad oggi negata dal
Commissariato di Governo. Con il lavoro dei due tecnici del Comune si
scopre ora che è «contrattualmente prevista» una nuova Valutazione di
impatto ambientale.
Sul secondo aspetto, quello della diossina, l'agitazione fra i
cittadini è stata ancora maggiore. Dagli studi realizzati, infatti, si
evince che il livello di diossina sul territorio è di ben «quattro volte
superiore» al limite consentito. Ed è grave che le agenzie di analisi del
commissariato di governo ritengono il livello di diossina di Acerra non
preoccupante. Alla presentazione della relazione hanno partecipato anche
il sindaco di Acerra Riemma, il vescovo Rinaldi, e rappresentanti del
Comitato cittadino e del Movimento. «I tecnici confermano - ha dichiarato
Tommaso Esposito portavoce del Comitato contro l'inceneritore - le
perplessità su un Piano illegittimo costruito per produrre energia
elettrica in piena violazione del decreto Ronchi e nella totale assenza di
raccolta differenziata, riduzione e riuso dei rifiuti. Nessun obiettivo
fissato dalle ordinanze ministeriali dal '98 ad oggi è stata rispettata,
favorendo gli interessi economici della Fibe già indagata e condannata a
pagare 70 miliardi delle vecchie lire, nonché di chi ieri facente parte
della Commissione di appalto dell'inceneritore e oggi capo del gabinetto
del ministro dell'Ambiente».
Proprio degli aspetti giudiziari connessi alla vicenda e frutto di
indagini da parte della procura di Napoli, hanno parlato per il Prc il
senatore Tommaso Sodano e il capogruppo della Regione Maranta. Giovanni De
Laurentis, segretario del circolo Prc di Acerra, ha dichiarato: «I dati
sulla diossina disegnano uno scenario oscuro per i cittadini che sono
esposti a tale sostanza e fosco per coloro che cercano di fare in modo che
ad Acerra non risulti un livello di diossina preoccupante. Chi ha mentito,
chi ha occultato, chi ha sbagliato deve pagare».
Ciro Pesacane
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