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spezia, niente cemento dopo gli incendi
- Subject: spezia, niente cemento dopo gli incendi
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Wed, 05 Mar 2003 06:44:06 +0100
da lanuovaecologia.it Lunedì 3 Marzo 2003 LEGGI|Il Tar Liguria smentisce la prevalenza di una legge regionale del '99 La Spezia, niente cemento sui terreni incendiati Annullata la concessione edilizia per la costruzione di un hotel. Il provvedimento violava la normativa quadro in materia di incendi boschivi, che vieta di edificare per 10 anni nelle zone percorse dal fuoco Tutela dell'ambiente e degli ecosistemi restano di competenza dello Stato, anche dopo l'approvazione delle riforme al titolo V della Costituzione. Dunque il divieto di edificazione per 10 anni delle aree già colpite da incendi è sempre valido, anche in assenza del piano regionale contro gli incendi boschivi e del catasto comunale delle aree percorse dal fuoco. Lo ha stabilito una sentenza del Tar della Liguria (la numero 225), depositata il 21 febbraio, che ha annullato la concessione edilizia che il Comune di Levanto aveva dato alla società Multiprogress il 31 luglio 2002 per l'edificazione del club hotel Vallesanta sulla costa ligure. L'area, infatti, era stata interessata da un incendio nel luglio del 1999, e dunque la concessione figurava in violazione della legge quadro in materia di incendi boschivi, la 353/2000, che vieta concessioni edilizie per 10 anni nelle zone percorse dal fuoco. Comune e Provincia di La Spezia sono state condannate a rifondere le spese di giudizio sia al locale comitato di cittadini che aveva impugnato la concessione edilizia comunale, sia a Wwf e Legambiente, che erano successivamente intervenute in giudizio. Smentita dunque la Provincia di La Spezia, che riteneva prevalente una legge regionale del 1999 in materia di edificazione rispetto alla legge dello Stato del 2000. Secondo i giudici del Tar Liguria, in sostanza, non ci si può appellare alla recente riforma del titolo V della Costituzione, che attribuisce nuove competenze alle Regioni in campo urbanistico, per sostenere che lo Stato non può legiferare in modo prevalente per quelle che sono tuttora proprie competenze esclusive in materia di tutela dell'ambiente e degli ecosistemi. «Questa sentenza rappresenta una svolta perché sancisce il rispetto della legge anche in mancanza degli adempimenti comunali, relativi alla mancata realizzazione delle mappe delle aree percorse dal fuoco - sottolinea Maurizio Santoloci, magistrato e vicepresidente del Wwf - siamo convinti che tra le maggiori cause degli incendi boschivi vi sono proprio le mire edificatorie, e l'applicazione della legge del 2000, confermata da questa sentenza, rappresenta sicuramente un deterrente rispetto a queste mire. Resta il fatto però - aggiunge - che i Comuni devono accelerare i tempi per la redazione delle cartografie, strumento importante per l'applicazione della legge».
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