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tecnologia il futuro e' gia' qui
- Subject: tecnologia il futuro e' gia' qui
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Thu, 06 Feb 2003 06:50:57 +0100
da affari e finanza 27 - 1 - 2003 lunedi 27 Gennaio 2003 Smartphone, wifi, newtag: il futuro è già qui GIUSEPPE TURANI Sarà perché tira sempre questa aria di crisi e quindi nessuno ha voglia di occuparsi di tecnologia, o più semplicemente di pensare a un notebook nuovo o al palmare di ultima generazione, ma da qualche tempo siamo dentro a una sorta di ondata continua di innovazioni, grandi e piccole. E il panorama dei nostri strumenti e delle nostre abitudini "tecno" sta cambiando molto in fretta. Al punto che nel giro di appena un anno o due saremo immersi in un "ambiente" diverso. Un ambiente che, descritto oggi, appare un po' colorato di fantascienza. Invece si tratta di eventi che si verificheranno nel giro di pochissimi mesi. La novità forse più clamorosa è l'arrivo di "Centrino" dell'Intel. Il nome (scelto chissà perché) evoca pomeriggi passati nel salotto buono della nonna a mangiare marmellata di more e a bere il tè. Invece si tratta, visto che c'è di mezzo Intel, di un chip. Uno dei tanti, si dirà. Ma non è così. Centrino è un chip che, di fatto, servirà per fabbricare notebook che saranno una cosa molto diversa da quelli di oggi. I notebook con dentro Centrino saranno sostanzialmente dei terminali della rete Internet. Centrino, infatti, è un chip che si porta già dentro la tecnologia wifi. Questo significa che, quando si accende il computer, Centrino va subito a cercare una rete locale (provvista di access point) a cui agganciarsi per entrare in Internet. Se non trova la rete locale, Centrino "smista" il notebook sulla scheda Pcmcia (dove avrete sistemato una scheda Sim per il collegamento via cellulare) a attraverso un collegamento con Omnitel, Tim, Wind, o altro operatore telefonico, entra in rete. Insomma, Centrino (che è un chip, "nascosto" dentro il vostro computer, non lo vedete) guida il vostro notebook direttamente alla connessione di rete o via wifi (se ne esiste una nei dintorni) o via Gprs se non c'è la connessione wifi. In conclusione, i nuovi notebook con Centrino dentro sono computer che appena accesi andranno in rete. Un po' come fanno quelli che avete in ufficio. Solo che con i Centrinobook questo accadrà ovunque: negli aeroporti, nelle strade, al bar, in albergo, e così via. Ma non è finita qui. Contestualmente all'annuncio della messa in produzione di Centrino, dagli Stati Uniti arriva la notizia del prossimo sbarco in Italia di Cometa. Cometa, per chi non lo ricordi, è una società costituita di recente in America da Ibm, At&t, Cisco e altri importanti case e che ha come obiettivo quello di wifizzare le cinquanta maggiori città americane. In sostanza, Cometa vuole impiantare una quantità sterminata di antennine wifi nelle maggiori città americane e così da ogni punto, anche dai giardinetti pubblici, sarà possibile entrare in rete con un notebook (meglio se attrezzato con Centrino). Ebbene, adesso Cometa sta studiando lo sbarco in Italia e l'obiettivo ovviamente sarà il medesimo: wifizzare le maggiori città italiane. Su questa stessa strada, peraltro, si è messa da tempo anche Telecom e anche organizzazioni minori stanno lavorando nella stessa direzione. L'obiettivo di tutte queste iniziative è un solo: realizzare un "ambiente" nel quale, in qualunque punto uno si trovi, apre il suo notebook e subito entra in Internet e da lì si può collegare a tutto quello che vuole (compresa la sua rete aziendale), può scaricare e spedire la posta. Tutto questo da qualunque posto: tanto dall'ufficio di un cliente quanto dal bar vicino all'università, all'aeroporto e alla stazione ferroviaria. Insomma, essere sempre connessi alla Rete, ovunque e comunque. E senza nemmeno più faticare tanto. Non serve più, a questo punto, avere a disposizione una rete telefonica in cui infilare un cavo e comporre un numero. Si apre il notebook e Centrino comincia a fare il suo lavoro, in pochi decimi di secondi ha localizzato la connessione più vicina e si è connesso. E si può cominciare a lavorare. Nella stessa direzione, in fondo, si colloca anche la prossima invasione degli smartphone. Oggetti che oggi girano per l'Italia quasi solo in versione sperimentale (tranne un modello o due). Solo che nel giro di qualche mese, o addirittura di qualche settimana, arriveranno in grande quantità. Di che cosa si tratta? Sono tutti un po' diversi uno dall'altro. Ma il concetto di base è sempre il medesimo. Avete presente un palmare (Palm o Ipaq, ma anche altri) e un telefono cellulare? Bene, metteteli insieme e ricavatene un solo oggetto. Sarà uno smartphone. Un apparato, cioè, che funziona da telefonino, ma anche da palmare. E che quindi è in grado di utilizzare, ad esempio, tutta la suite di Microsoft Office (Word, Excel, Access, Powerpoint, ecc.), ma anche di trattare file musicali e di immagini, video, ecc. Questi smartphone, inoltre, sono un po' più grandi un telefonino e quindi dispongono di ottimi schermi e di ottima visibilità. Naturalmente, sono oggetti ideali per stare sempre connessi in Rete. Già nascono come telefoni Gprs, e quindi hanno certamente la connettività via telefono. Ma molti di essi disporranno di appositi alloggiamenti per le schede wifi e quindi potranno collegarsi anche via wifi. Non è nemmeno escluso che prima o poi la Intel riesca a produrre dei Centrino da mettere dentro gli smartphone. In questo caso si può stare collegati in rete, ma per farlo non sarà necessario trascinarsi dietro un notebook. Basterà avere nella tasca della giacca uno smartphone (che tra l'altro sarà anche un ottimo telefonino tradizionale o anche videotelefonino, quando avremo l'Umts in funzione). Insomma, mentre oggi è diventato usuale vedere gente per la strada che parla con l'ufficio o con la fidanzata al telefono, domani (forse già il mese prossimo) sarà altrettanto normale vedere gente che al bar o all'aeroporto che "lavora" in rete con il proprio notebook o con il proprio smartphone. Ultima novità (già in circolazione) è quella delle newtag, o smarttag che di ri si voglia, insomma etichette intelligenti. Si tratta, in sostanza, di etichette di carta come quelle che alle elementari usavamo per la copertina dei quaderni (Matematica, Geometria, Italiano, ecc.). Solo che gli smarttag dispongono di u n microprocessore e di un'antennina (sembrano disegnati sulla carta, ma sono reali). In questi microprocessori si possono registrare moltissime informazioni. E l'antennina serve per far comunicare le smarttag con l'ambiente esterno. Un solo esempio. E' stato realizzato, per ora in via sperimentale, un supermercato. Voi prendete i prodotti che vi interessano (tutti segnati con gli smarttag) e li mettete nel cestino. Alla cassa, un piccolissimo apparato "legge" tutte le etichette, comunica con la cassa e questa vi squaderna davanti il vostro conto senza bisogno di una cassiera che esamini il contenuto del cestino. Le applicazioni di questi smarttag (che invaderanno il nostro ambiente) sono infinite e si tratta solo di pensarci. Il loro uso, comunque, porterà a rendere automatiche quasi tutte le operazioni di classificazione, di conteggio e di localizzazioni di oggetti e cose (e anche persone). Insomma, una vera rivoluzione. ---------------------------------------------------------------------------- ----
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