tecnologia il futuro e' gia' qui



da affari e finanza 27 - 1 - 2003 
 
lunedi 27 Gennaio 2003 
 
 
Smartphone, wifi, newtag: il futuro è già qui

GIUSEPPE TURANI

Sarà perché tira sempre questa aria di crisi e quindi nessuno ha voglia di
occuparsi di tecnologia, o più semplicemente di pensare a un notebook nuovo
o al palmare di ultima generazione, ma da qualche tempo siamo dentro a una
sorta di ondata continua di innovazioni, grandi e piccole. E il panorama
dei nostri strumenti e delle nostre abitudini "tecno" sta cambiando molto
in fretta. Al punto che nel giro di appena un anno o due saremo immersi in
un "ambiente" diverso. Un ambiente che, descritto oggi, appare un po'
colorato di fantascienza. Invece si tratta di eventi che si verificheranno
nel giro di pochissimi mesi. La novità forse più clamorosa è l'arrivo di
"Centrino" dell'Intel. Il nome (scelto chissà perché) evoca pomeriggi
passati nel salotto buono della nonna a mangiare marmellata di more e a
bere il tè. Invece si tratta, visto che c'è di mezzo Intel, di un chip. Uno
dei tanti, si dirà. Ma non è così. Centrino è un chip che, di fatto,
servirà per fabbricare notebook che saranno una cosa molto diversa da
quelli di oggi. I notebook con dentro Centrino saranno sostanzialmente dei
terminali della rete Internet. Centrino, infatti, è un chip che si porta
già dentro la tecnologia wifi. Questo significa che, quando si accende il
computer, Centrino va subito a cercare una rete locale (provvista di access
point) a cui agganciarsi per entrare in Internet. Se non trova la rete
locale, Centrino "smista" il notebook sulla scheda Pcmcia (dove avrete
sistemato una scheda Sim per il collegamento via cellulare) a attraverso un
collegamento con Omnitel, Tim, Wind, o altro operatore telefonico, entra in
rete.
Insomma, Centrino (che è un chip, "nascosto" dentro il vostro computer, non
lo vedete) guida il vostro notebook direttamente alla connessione di rete o
via wifi (se ne esiste una nei dintorni) o via Gprs se non c'è la
connessione wifi. In conclusione, i nuovi notebook con Centrino dentro sono
computer che appena accesi andranno in rete. Un po' come fanno quelli che
avete in ufficio. Solo che con i Centrinobook questo accadrà ovunque: negli
aeroporti, nelle strade, al bar, in albergo, e così via. Ma non è finita
qui. Contestualmente all'annuncio della messa in produzione di Centrino,
dagli Stati Uniti arriva la notizia del prossimo sbarco in Italia di
Cometa. Cometa, per chi non lo ricordi, è una società costituita di recente
in America da Ibm, At&t, Cisco e altri importanti case e che ha come
obiettivo quello di wifizzare le cinquanta maggiori città americane. In
sostanza, Cometa vuole impiantare una quantità sterminata di antennine wifi
nelle maggiori città americane e così da ogni punto, anche dai giardinetti
pubblici, sarà possibile entrare in rete con un notebook (meglio se
attrezzato con Centrino). Ebbene, adesso Cometa sta studiando lo sbarco in
Italia e l'obiettivo ovviamente sarà il medesimo: wifizzare le maggiori
città italiane. Su questa stessa strada, peraltro, si è messa da tempo
anche Telecom e anche organizzazioni minori stanno lavorando nella stessa
direzione.
L'obiettivo di tutte queste iniziative è un solo: realizzare un "ambiente"
nel quale, in qualunque punto uno si trovi, apre il suo notebook e subito
entra in Internet e da lì si può collegare a tutto quello che vuole
(compresa la sua rete aziendale), può scaricare e spedire la posta. Tutto
questo da qualunque posto: tanto dall'ufficio di un cliente quanto dal bar
vicino all'università, all'aeroporto e alla stazione ferroviaria. Insomma,
essere sempre connessi alla Rete, ovunque e comunque. E senza nemmeno più
faticare tanto. Non serve più, a questo punto, avere a disposizione una
rete telefonica in cui infilare un cavo e comporre un numero. Si apre il
notebook e Centrino comincia a fare il suo lavoro, in pochi decimi di
secondi ha localizzato la connessione più vicina e si è connesso. E si può
cominciare a lavorare. Nella stessa direzione, in fondo, si colloca anche
la prossima invasione degli smartphone. Oggetti che oggi girano per
l'Italia quasi solo in versione sperimentale (tranne un modello o due).
Solo che nel giro di qualche mese, o addirittura di qualche settimana,
arriveranno in grande quantità. Di che cosa si tratta? Sono tutti un po'
diversi uno dall'altro. Ma il concetto di base è sempre il medesimo. Avete
presente un palmare (Palm o Ipaq, ma anche altri) e un telefono cellulare?
Bene, metteteli insieme e ricavatene un solo oggetto. Sarà uno smartphone.
Un apparato, cioè, che funziona da telefonino, ma anche da palmare. E che
quindi è in grado di utilizzare, ad esempio, tutta la suite di Microsoft
Office (Word, Excel, Access, Powerpoint, ecc.), ma anche di trattare file
musicali e di immagini, video, ecc. Questi smartphone, inoltre, sono un po'
più grandi un telefonino e quindi dispongono di ottimi schermi e di ottima
visibilità.
Naturalmente, sono oggetti ideali per stare sempre connessi in Rete. Già
nascono come telefoni Gprs, e quindi hanno certamente la connettività via
telefono. Ma molti di essi disporranno di appositi alloggiamenti per le
schede wifi e quindi potranno collegarsi anche via wifi. Non è nemmeno
escluso che prima o poi la Intel riesca a produrre dei Centrino da mettere
dentro gli smartphone. In questo caso si può stare collegati in rete, ma
per farlo non sarà necessario trascinarsi dietro un notebook. Basterà avere
nella tasca della giacca uno smartphone (che tra l'altro sarà anche un
ottimo telefonino tradizionale o anche videotelefonino, quando avremo
l'Umts in funzione). Insomma, mentre oggi è diventato usuale vedere gente
per la strada che parla con l'ufficio o con la fidanzata al telefono,
domani (forse già il mese prossimo) sarà altrettanto normale vedere gente
che al bar o all'aeroporto che "lavora" in rete con il proprio notebook o
con il proprio smartphone.
Ultima novità (già in circolazione) è quella delle newtag, o smarttag che
di ri si voglia, insomma etichette intelligenti. Si tratta, in sostanza, di
etichette di carta come quelle che alle elementari usavamo per la copertina
dei quaderni (Matematica, Geometria, Italiano, ecc.). Solo che gli smarttag
dispongono di u n microprocessore e di un'antennina (sembrano disegnati
sulla carta, ma sono reali). In questi microprocessori si possono
registrare moltissime informazioni. E l'antennina serve per far comunicare
le smarttag con l'ambiente esterno. Un solo esempio. E' stato realizzato,
per ora in via sperimentale, un supermercato. Voi prendete i prodotti che
vi interessano (tutti segnati con gli smarttag) e li mettete nel cestino.
Alla cassa, un piccolissimo apparato "legge" tutte le etichette, comunica
con la cassa e questa vi squaderna davanti il vostro conto senza bisogno di
una cassiera che esamini il contenuto del cestino. Le applicazioni di
questi smarttag (che invaderanno il nostro ambiente) sono infinite e si
tratta solo di pensarci. Il loro uso, comunque, porterà a rendere
automatiche quasi tutte le operazioni di classificazione, di conteggio e di
localizzazioni di oggetti e cose (e anche persone). Insomma, una vera
rivoluzione. 
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