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Re:A MILANO: INCONTRO SULL
- Subject: Re:A MILANO: INCONTRO SULL
- From: "zampieri.gg at libero.it" <zampieri.gg at libero.it>
- Date: Sun, 26 Jan 2003 23:01:01 +0100
Perché non scrivi un bel libro di preveggente fantascienza ? Un giorno ti daranno atto di avere visto giusto, come ora si dovrebbe fare con Huxley (Un mondo nuovo - Ritorno al futuro). Peccato che nel frattempo la storia camminerà senza tener conto delle tue validissime ragioni e probabilmente anche dei miei appelli a sottoscrivere il PATTO TRA I CITTADINI DEL MONDO. Se hai (o avete) qualche problema a collegarti con il www.deicittadinidelmondo.it, RIPROVATE FRA UNA DECINA DI GIORNI ! ((abbiamo avuto qualche problema tecnico che conto di risol vere appena ritorno da PORTO ALEGRE)). Ciao, Gianni Zampieri - cdm Allego il documento che ho preparato per l'occasione. Mi scuso se non sono riuscito a sintetizzare, ma chi ha interesse ad analizzare le motivazioni su un tema certamente molto importante e che occupa ore sul video, mi auguiro possa trarre spunti per costruire il proprio giudizio, condividendo o meno la mia analisi, un po' piu' che dall' " io sto con Einaudi " che abitualmente rende rapidi gli interventi. Pierpaolo Benni Giovedì 23 - ore 20,30 - presso la Sede di Via Lepontina, 3 Milano si terrà un incontro sul tema: INFLAZIONE: che livello ha raggiunto? Quali le cause? Di chi le responsabilità? Possiamo fidarci dei dati ISTAT? interverranno: Ing. Pierpaolo Benni - coordinatore del Dipartimento nazionale Economia Lavoro Sviluppo Dott. Umberto Lacchetti - membro del Dipartimento nazionale Economia Lavoro Sviluppo Vi aspettiamo per dar vita ad un costruttivo dibattito PREMESSA Il Tolomeo dell'Economia ha messo al centro dell'Universo il Denaro, e siccome la cosa e' sempre andata benissimo a chi ne possedeva e quindi contava, tutta la cultura dell'Economia e' stata costruita su questo principio: la Centralita' del Denaro e tutte le risorse sono state indirizzate a convincere l'inclito ed il volgo che tutto si fa col e dipende dal denaro. Ogni tanto nasce qualche Copernico che tenta di sollevare dubbi, adizionali rivoluzionari Sud-americani agli arrabbiati e un po' rumorosi Europei, ai decimatori Oriantali: tutti fuochi di paglia pagati pesantemente da chi al momento si trova in prima linea, ma poi sfociati in tarallucci e vino con sistematico ripristino " della Legalita' ". Come ripeto fino alla noia, sempre più' demoralizzato perche' tutti dicono che e' ovvio e che invento l'ombrello, salvo poi immediatamente dimenticare il valore della similitudine quando serve, il fatto che venisse affermata e provata scientificamente la Centralita' del Sole e smentita quella della Terra non cambiava assolutamente nulla nella realta' fisica delle stagioni, della fertilita' dei campi e delle vacche o nell'imbottigliamento del vino, ma le Scomuniche contro i rei che diffondevano la nuova interpretazione dell'astronomia si sprecarono e gli aguzzini che imponevano l'abiura dell'eresia fecero fortuna. Chiedo modestamente scusa se tralascio di accennare anche in modo minimale alle motivazioni di tale atteggiamento da parte del Potere stabilizzato, temendo di offendere la capacita' critica di ciascuno, ma non posso esimermi dall'auspicare, in base all'esperienza, che fra un'ora non nasca una domanda che denoti senza equivoco che quell'analisi e' stata in concreto dimenticata. Ma con chi compete il Denaro nella gara sulla Centralita' Economica ? Elementare, Watson: con l'Energia, che e' l'essenza del Mondo materiale che noi conosciamo e quindi gestiamo ! Io sono convinto che questo Mondo dell'Energia esprima solo lo Stato dell'Arte delle nostre attuali conoscenze, cioe' il sistema di fenomeni riproducibili con altissima probabilita' di ripetizione al punto da poterli considerare, oggi, dominati. Siamo al livello sub-atomico, come mille anni fa' erano al livello delle cose tangibili, per cui tante conoscenze tecniche allora mancanti venivano trasferite al campo della filosofia, ed e' quindi ragionevole attendersi che nel nostro futuro all'Energia possa sostituirsi un'altra Entita' più' "Centrale ", ma dell'Energia, e quindi dobbiamo fare i conti con quella realta'. Il cibo, la musica, la casa confortevole, i vestiti, i viaggi, le cure, l'autonomia, eppoi il tempo, il davanti/dietro, il sopra/sotto, il Potere eccŠ sono tutte e solo forme di energia utilizzabile, che costituisce il Benessere, esistente in quanto quell'Energia Utilizzabile e' disponibile e fruibile dal singolo, posto in grado di disporne in quota parte. Cito sempre esempi che ho raccolto in Cile, quello fra i tanti Paesi che conosco dove, per il livello di sviluppo sociale e per l'estrema variabilita' delle condizioni ambientali, si presenta lo spettro oggettivo più' esteso. Come potrebbe essere attuata una " giusta " distribuzione dell'Energia Utilizzabile Disponibile che consenta al padre pensionato abitante a Santiago di visitare il figlio a Punta Arena se l'unico modo per raggiungere Punta Arena e' l'aereo ? E come posso assicurare all'abitante di Arica l'assistenza medica al livello consentito dal benessere esistente nel Paese se nel raggio di 1000 km non esiste un ospedale attrezzato come puo' esserlo a Santiago ? Ecco che la distribuzione dell'Energia Utilizzabile Disponibile si intreccia con lo strumento universalmente adottato per facilitare lo scambio di quell'Energia, cioe' il Denaro, ed ecco perche' nella distribuzione di quel Denaro, cioe' della Capacita' d'Acquisto del Benessere, deve entrare l'Autorita' dei Poteri Pubblici con le scelte coerenti alla sua visione Politica. DEFINIZIONE DELL'INFLAZIONE Oggi ci focalizziamo sul tema Inflazione, riuscendo cosi' ad evitare la dispersione nel mare magnum della Politica. Dal concetto che il Benessere e' costituito dalla quantita' di Energia Utilizzabile Disponibile e che la distribuzione di quell'Energia, non altra, avviene convenzionalmente tramite il servizio Denaro, discende matematicamente che al totale di Energia Utilizzabile Disponibile deve corrispondere uno ed un solo volume totale di Denaro in circolazione. Aggiungo, ad evitare critiche inutili, c nte l'Energia si esprime in diverse grandezze " energetiche " fra loro equivalenti, di cui per comodita' considero la più' universale che e' il Wattora ( Wh ), ma che, agli effetti delle presenti considerazioni e' più' comodo riferirsi all'unita' di misura della Potenza da cui deriva quell'energia, dando per scontato che, ovviamente, in un'ora, la Potenza di 1 Watt rende disponibile l'Energia di 1 Wattora, e quindi prescindendo dal coefficiente costante " ora ". Se dunque sono disponibili 10.000 MW, e per distribuirli si conviene che occorrano, ad esempio, 10.000 milioni di Sesterzi, in modo che 1 Watt valga 1 Sesterzio, se a Caio spettano 10 Sesterzi, Caio puo' acquisire e godere 10 Watt. Nel momento in cui qualcuno mette in circolazione 1% di Sesterzi in più', cioe' 10.100 milioni di Sesterzi invece di 10.000 Milioni, allo stesso totale di Energia Utilizzabile Disponibile, cioe' 10.000 MW, corrisponde quel nuovo volume di Denaro e quindi il Watt non vale più' 1 Sesterzio, ma 1,01 Sesterzi e Caio, con i suoi 10 Sesterzi non puo' più' comprare 10 Watt, ma 9, 09 Watt. Qualcun altro, che riesce ad accaparrarsi, anche se solo transitoriamente, una certa parte di quei 100 milioni di Sesterzi aggiuntivi, e' pertanto in condizioni di deviare a suo godimento 1 centesimo della quota parte di Energia Utilizzabile Disponibile a spese dei tanti Caio che non sono più' in grado di pagarsela. Tutto questo spostamento di Capacita' d'Acquisto prescinde da tutte le variabili che i rapporti individuali o di Gruppo tra le persone inventano per deviare Sesterzi dall'uno all'altro con o senza intervento di Autorita' Pubbliche, e che sono la normale dinamica basata sul principio della Motivazione da o al Profitto, che non e' oggetto della nostra serata. La variazione di valore del Watt che genera lo spostamento di capacita' d'Acquisto, che e' esclusivamente nel Potere di chi ha l'Autorita' di gestire la parita' di cambio fra l'Energia Utilizzabile Disponibile e il volume del Denaro circolante, cioe' dei nell'ambito delle Norme Costituzionali, e', essa e solo lei, l'Inflazione. E siccome il volume di Energia Utilizzabile Disponibile varia nel tempo grazie all'opera tesa al miglioramento del benessere, cioe' al suo costante aumento, in realta', in questa visione dinamica, Inflazione e' l'eccesso matematico di aumento del volume di Denaro circolante in confronto all'aumento di Energia Utilizzabile Disponibile. Una conclusione di una semplicita' sconcertante purche' si osservi il fenomeno mettendo al Centro dell'Economia l'Energia e non il Denaro, cioe' accettando Copernico e pensionando Tolomeo. Dal che si deduce che la fonte dell'Inflazione e' la Politica di Deficit di Bilancio dello Stato. Sono trucchetti da Commercialisti furbi quelli che, ad esempio, attribuiscono l'Inflazione a " cause esterne ", la cosiddetta " Inflazione da Importazione ": se un prodotto importato ( per necessita' ) aumenta di prezzo per cui il Watt per Caio costerebbe di più', o si riesce a compensare quella variazione tecnicamente ad esempio aumentando l'efficienza nell'utilizzo del prodotto importato, o scambiando con maggior vantaggio altri prodotti, o non resta che subire la diminuzione del Benessere per tutti perche' quell'Energia Utilizzabile Importata il Paese non e' in grado di acquisirla nella quantita' precedente l'aumento di prezzo. Se cioe' il Paese non e' in grado di equilibrare la concorrenza internazionale, la parita' fra Energia Utilizzabile Disponibile e volume di Denaro circolante si sbilancia perche' diminuisce il volume di Energia e quindi il Benessere, dando luogo ad uno sbilancio di sostanza e non di forma come e' invece la vera Inflazione. INFLAZIONE ALL'ITALIANA Per decine d'anni l'Italia e' stata Governata con politiche di deficit di Bilancio, cioe' emissione aggiuntiva di Denaro, che sistematicamente hanno promosso l'Inflazione, il che significa che, invece di bilanciare le uscite con le entrate agendo sulle entrate per finanziare quelle che si riteneva fossero uscite evidentemente i e' concesso l'accumulo di passivi di Bilancio, e siccome la parita' del valore dell'Energia Utilizzabile Disponibile e' un dato valido a livello internazionale, periodicamente si e' svalutata la LIRA sottraendo a tutti i Cittadini con questa operazione la stessa capacita' d'acquisto che una Politica Responsabile avrebbe prelevato fiscalmente. Essendo la svalutazione generalizzata, la conseguente penalizzazione si scaricava proporzionalmente alla percentuale di attivita' svolta dal singolo in LIRE o in Valute Estere, cioe' soprattutto in chi operava solo in LIRE, cioe' i più' modesti. Ecco quindi che, mentre quei Deficit di Bilancio accumulavano progressivamente cifre sempre più' fuori da ogni logica ( siamo arrivati a circa 1.400 MILIARDI di EURO ), la concorrenzialita' del Prodotto Italia, essendo l'Energia Utilizzabile, come detto, valorizzata a prezzi internazionali, veniva mantenuta grazie alle svalutazioni che, in 30 anni, hanno ridotto il potere d'acquisto della LIRA di 7 volte sul mercato mondiale. Quando la LIRA ha deciso di avvicinarsi eppoi ancorarsi alle altre Valute Europee, prima nello SME eppoi nell'EURO, sono ovviamente esplose le contraddizioni delle Politiche irresponsabili, prima con fuga dallo SME eppoi con l'incredibile " FINANZA CREATIVA " inventata per aggirare le regole liberamente sottoscritte a Maastricht nell'esclusivo interesse dell'Europa e dei singoli Stati Membri ( oltre che della stabilita' mondiale ). E siccome l'Economia ha un risvolto tecnico che non si aggira con nessuna astuzia ed uno finanziario che invece gli addetti ai lavori percepiscono come un MONOPOLI con cui giocare, se la facciata si riesce a riverniciare rendendola presentabile in modo ingannevole, il contenuto va come deve. Risultato della FINANZA CREATIVA, cioe' del gioco delle tre tavolette con il Deficit di Bilancio e' l'Inflazione galoppante che esplode assurdamente nel momento in cui l'EURO ha polverizzato l'onere finanziario sul Debito Pubblico e, finalmente, la rivalutazione or % sul DOLLARO ha offerto l'opportunita' addirittura per enormi riduzioni nel costo delle importazioni. Attribuire all'EURO anche una minima responsabilita' nella promozione dell'Inflazione e' semplicemente una delle tante, quotidiane menzogne propinate e propagandate dai mass media del Regime, fermo restando che, da quando mondo e' mondo, ogni volta in cui qualcuno irresponsabilmente sbandiera che promuovera' gli acquisti, chiunque vende, intanto comincia col dare una ritoccatina ai prezzi, dato che l'entusiasmo, se veramente si diffonde, dura comunque poco. E infatti, tutta la pubblicita' a sostegno degli acquisti si e' trasformata in una riduzione delle vendite ed in saldi a go go. Di fronte all'evidenza delle conseguenze della Politica Economica di questo Governo, la versione largamente benevola e' che, avendo sbagliato per incapacita' le ipotesi macroeconomiche, non si voglia ammetterlo e si continui verso il baratro sperando in un Miracolo o comunque nella fine della Legislatura affinche' altri si arrangino a gestire il disastro. Purtroppo, esiste anche una versione molto meno benevola, che considera invece le scelte del Governo ben razionali e mirate da persone altamente qualificate per le quali l'Inflazione ottenuta con la FINANZA CREATIVA e' una componente di un programma preciso che, passando attraverso le richieste di miglioramenti salariali per il recupero dell'Inflazione, obblighino il Governo ad ulteriori fiscalizzazioni di oneri per sostenere la competitivita' del Prodotto Italia compromessa dall'Inflazione in EURO, e quindi a premere fortemente sulla FINANZA CREATIVA moltiplicando i volumi di cessioni di Propieta' dello Stato. Sara' interessante vedere quale delle Istituzioni Internazionali si rendera' conto o avra' il coraggio per prima di mettere il dito nella piaga, fra Moody's., Standard's & Poor, la Comunita' Europea eccŠ e capire il perche' del ritardo. L'INFLAZIONE NELL'ECONOMIA DI MERCATO L'Economia di Mercato e' basata sul principio che ciascuno dedichi le ori doti naturali o professionali, ad ottenere successo in competizione con tanti altri che, liberamente, si comportano esattamente come lui. Lo sviluppo civile ha trasformato questo principio, che e' semplicemente quello della selezione " naturale " in cui domina il più' forte, in un sistema di vita da cui traggono vantaggio tutti perche' i risultati della competizione vengono messi a disposizione di tutti. E' l'unico sistema che garantisce il progresso in tutti i campi materiali ed immateriali, ma che vive solo purche' valgano due condizioni esterne: 1. l'esistenza di precise regole assolute, cioe' valide erga omnes, che vietino azioni considerate illegali: 2. l'esclusione di interferenza dei Poteri Pubblici nella gestione puntuale del " quotidiano ". Come per tutta la costruzione democratica, il problema pratico nasce nella qualita' della leadership che, essendo escluso il concetto del " comando " intrinsecamente foriero di imposizioni, in tanto riesce a svolgere il suo necessario ruolo di Legislatore e Controllore in quanto sorretta da valori che la rendano credibile, quindi stimata, quindi seguita. Escludendo l'aspetto patologico del fenomeno, cioe' quello che riguarda le persone professionalmente dedite ad esempio a cercare come minimizzare la spesa per tasse, e' giusto e naturale che il singolo, onesto cittadino, si senta portato a dare il suo contributo allo Stato se lo Stato dimostra di utilizzarlo secondo gli impegni presi, e cerchi invece tutti i modi per rifiutarlo se lo Stato appare come un Ente sequestrato da chi lo usa a suo esclusivo vantaggio. Nel tema odierno dell'inflazione, e' da considerarsi normale ed in nessun modo condannevole l'operatore della distribuzione ( il negoziante ) che cerchi di trarre il maggior profitto dal suo lavoro di intermediazione: le regole del gioco sono che lui su quel profitto paghi le tasse, che sia garantita l'esistenza della concorrenza, e che lui non inganni sulla corrispondenza di qualita' del prodotto; punto. Se quindi il negozian l compratore non percepisce una variazione di prezzo ( ad esempio perche' e' cambiata la moneta ) e decide di correre il rischio di perdere il Cliente aumentando sostanzialmente il prezzo, e' perfettamente libero di farlo, cosi' come non solo i Clienti sono perfettamente liberi di voltargli le spalle, ma i mezzi di comunicazione hanno il dovere di dare notorieta' alla notizia. La situazione assume colori diversi nel momento in cui l'astuzia del singolo diventa epidemica e la gara al successo viene truccata con lo sfruttamento di posizioni artificiali ed arbitrarie di forza, che invece proprio perche' tali, devono essere contrastate dai Poteri Pubblici. In Italia si e' verificato che i prezzi all'ingrosso siano rimasti fisiologicamente stabili in quanto oggetto di attenzione professionale di ambedue le Parti, mentre sono esplosi quelli al consumo. Dal che si deduce che, ovviamente, la Politica Inflazionistica del Governo non avrebbe avuto successo se i responsabili della definizione dei prezzi al consumo, come Vergini dai Candidi Manti, avessero scelto di ignorare la pressione che ne derivava, ma anche che la loro scelta di cavalcarla sarebbe stata sporadica ed autofrenante in presenza di un atteggiamento di ufficiale contrasto da parte dei Poteri Pubblici attraverso i mass media, i quali invece l'hanno sostenuta addirittura con un'incredibile serie di spot pubblicitari tuttora vergognosamente in onda. Pretendere dai "negozianti ", come categoria additata con il titolo di " untori ( dell'Inflazione )" di manzoniana memoria nella lotte fra capponi di Renzo con i Consumatori mentre l'Azzeccagarbugli si mangia proprio quei capponi, e' cadere, in buona o mala fede, nella trappola verbale costruita da chi, a Roma, sa benissimo quale obiettivo intende perseguire, e si diverte anche a farselo portare su un piatto d'argento dalle vittime. ISTAT L'ISTAT, o le analoghe strutture negli altri Paesi, e' uno dei tanti strumenti con cui, chi se ne intende ed ha interesse, puo'manipolare il Paese rne il campo " Inflazione ", e' più' che evidente l'importanza che Istituti come l'ISTAT svolgono, al punto che, mi sembra in Francia, l'attivita' della corrispondente ISTAT, e' considerata un " segreto " di Stato. Il risultato di un'attivita' complessa, estremamente seria ed importante, e' un semplice numero, il valore dell'Inflazione, sul quale si basano conseguenze determinanti per l'Economia di un Paese, dalla parita' monetaria al rating delle Societa' specializzate e quindi al costo del denaro, al riferimento per i contratti di lavoro nazionali eccŠ . Non importa se le conseguenze che ho menzionato e moltissime altre magari psicologiche e non numeriche siano dirette od indirette, ma l'effetto e' certamente quello: ne viene influenzata l'Economia reale. Il pacchetto che contribuisce a " dare il numero " dell'inflazione e' composto da due fattori principali: la rilevazione dei dati e la loro elaborazione secondo un programma che li renda significativi allo scopo. La Commissione responsabilizzata all'emissione del dato e' composta in modo da offrire " garanzie di obiettivita' ", il che implica il timore che possano sussistere condizioni nelle quali lo strumento possa venire alterato ad usum delphini. Basti pensare alla difficolta' di conservare il confronto nell'ambito della " new Economy ", dove il prodotto soffre una tale obsolescenza che lo stesso prodotto, dopo un anno, puo' non valere più' nulla perche' totalmente obsoleto. Sull'altro campo, quello della elaborazione dei dati, e' più' che ovvio che il mix ponderale e il modo di calcolare l'incidenza dei singoli componenti possono portare a conclusioni totalmente diverse. Io credo che, tutto cio' che attinge a valutazioni generali per un Paese, debba essere progettato in modo da dare gli elementi necessari a valutare cio' che serve al cosiddetto " livello sociale ", cioe' al livello di benessere " minimo " che lo Stato deve garantire a tutti i Cittadini in funzione dell'Energia Utilizzabile Disponibile, lasciando totalmente lib dipendente quanto supera quel livello perche' fa parte dell'area voluttuaria nella quale lo Stato non ha nessun ruolo economico sociale da svolgere. Non ho nulla da insegnare agli specialisti se non i principi che, come al solito, nel campo sociale devono essere definiti ed applicati responsabilmente dai Poteri Pubblici. Ad esempio, l'incidenza del costo della benzina nel paniere, deve essere quella che interessa la " fascia sociale ", cioe', diciamo, 10.000 km/anno con una piccola cilindrata; e cosi' il televisore, che la " fascia sociale " cambia probabilmente una volta ogni generazione; e cosi' il computer, che oggi la " fascia sociale " probabilmente non possiedeŠ Viceversa, per quella fascia e' molto importante il costo dell'affitto di un letto per un figlio che debba uscire di casa per andare in un'Universita' lontana; o, ovviamente, tutti i cibi necessari; o il vestiario non griffato; o l'assistenza sanitariaŠ . Sono solo principi da tener presenti di fronte ad un dato ISTAT ( 2,8% nel 2002 ) che EURISPES moltiplica per 10 giungendo a 28%, e che tutti, ma proprio tutti, vivono quotidianamente sulla propria pelle come infondato. Conclusione: il dato ISTAT e' irreale mentre quello vero, utile, significativo per la " fascia sociale " non e' ufficialmente disponibile per cui se ne deduce che l'attuale metodologia utilizzata dall'ISTAT non risponde allo scopo. E il dato non e' disponibile perche' coloro che si dedicano alla sua emissione non sono sorretti dalla cultura democratica che invece deve essere costantemente presente in tutta la gestione di uno Stato, cultura che deve vedere ogni azione finalizzata allo scopo della giusta distribuzione del Benessere disponibile. Cosa accadrebbe se oggi venisse riconosciuto valido un dato ISTAT sull'inflazione, diciamo del 10% ? Che il rinnovo dei contratti nazionali dovrebbe partire con un aumento di riferimento del 10 %, e allora, come potrebbero giustificarsi di fronte alla base coloro che hanno sottoscritto il cosiddetto " Patto pe " ? Ma, se invece l'Inflazione e' il 2,8%, perche' si adotta come coefficiente d'aumento di riferimento il 4,3%, sollecitando cosi' ulteriormente l'Inflazione ? E come si pensa di recuperare con la produttivita' quel gap, con un prodotto italiano che e' gia' in difficolta' sui mercati internazionali, e che deve scontare anche la rivalutazione del 20% dell'EURO sul DOLLARO ? Io dico che esiste una discriminante ineludibile: o si governa con cultura democratica, il che significa informando correttamente il Paese di come stanno le cose, e quindi adottando le coerenti iniziative, o si governa seguendo i propri principi ed obiettivi, e si tenta di plagiare il Paese fornendo le notizie addomesticate allo scopo. Io non ho dubbi sulla scelta ideologica, anche se sono disposto ad ammettere che, in presenza di un popolo democraticamente immaturo, possa essere più' utile al popolo stesso imporre scelte dall'alto. Ma il popolo italiano, all'alba del Terzo Millennio, accetta di essere classificato non all'altezza di meritare la democrazia ? Questo dubbio poteva aleggiare fino al maggio 2001. Oggi, sotto tutti gli aspetti, la C.D.L. sta portando al pettine nodi nascosti che si stavano accumulando da decenni, ed esponendo al Paese i risultati del degrado della Classe Dirigente accelerato negli ultimi 20 anni e posto alla berlina da TANGENTOPOLI. Se e' urgentissimo allontanare dal Potere Pubblico la C.D.L. perche', anche guardando cio' che accade dal punto di vista dell'Inflazione, emerge che il suo vero obiettivo e' solo quello di cercare giustificazioni per moltiplicare la vendita di beni dello Stato, e' altrettanto necessario rendersi conto che non e' in alcun modo possibile tornare indietro, al " non Governare " che ha caratterizzato l'ULIVO, spianando la strada di Roma alla C.D.L. . Bisogna togliere dalle prime pagine tutti i nomi e riempirle solo dei Programmi Politici di Governo, necessari a far rinascere il nostro Paese, fra cui anche quello di sollecitare il controllo dei mass media indi d autonomi sull'operato dell'ISTAT. Solo dopo aver completato questo compito, che automaticamente chiarisce chi intende operare per l'Italia e chi, invece, pensa solo al proprio effimero successo personale, sara' tempo di affidare agli " Head Hunters " professionali la ricerca dei Testimonial della Terza Repubblica. CONCLUSIONE Chiudo con una considerazione che vuole sfruttare il lungo discorso sull'Energia Utilizzabile Disponibile. Supponiamo che la tecnologia progredisca gradualmente al punto che tutta la trasformazione dell'Energia Naturale in Utilizzabile avvenga con robot, e che quindi tutti gli umani non abbiano nulla da fare per vivere, trovando tutto gia' fatto: supponiamo cioe' che riappaia una sorta di Paradiso Terrestre. Coloro che continuano a parlare di " problemi occupazionali " con lo guardo volto a due secoli fa', cosa diranno ? Non e' il caso che provino a svegliarsi, a guardare il Calendario, a capire il discorso dell'Energia Utilizzabile Disponibile e a svolgere il loro compito tenendo presente che l'obiettivo di tutti e' il miglioramento delle condizioni di vita di tutti, cioe' la Trasformazione Ecocompatibile di Energia Naturale in Utilizzabile e la sua Distribuzione ? Pierpaolo Benni
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