[infostampa] Forum mondiale sull'acqua a Firenze? Meglio a Firenzuola, accanto alla TAV, suggerisce Idra a Martini.



Associazione di volontariato Idra

Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail: idrafir at tin.it; web:
http://associazioni.comune.firenze.it/idra/inizio.html;
http://idra.dadacasa.supereva.it/

COMUNICATO STAMPA Firenze, 23.1.'03

A FIRENZE IL PRIMO FORUM MONDIALE ALTERNATIVO DELL'ACQUA?

MEGLIO A FIRENZUOLA, DOVE LE SCELTE DELLA REGIONE TOSCANA STANNO
CONTRIBUENDO A SVUOTARE D'ACQUA LA MONTAGNA.

LO PROPONE PROVOCATORIAMENTE AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA CLAUDIO MARTINI
L'ASSOCIAZIONE ECOLOGISTA FIORENTINA IDRA, IN NOME DELLA TRASPARENZA.

Leggiamo sulle cronache odierne che il presidente della Regione Toscana
Claudio Martini, così vicino alle istanze del Social Forum, annuncia da
Porto Alegre la decisione di far svolgere a Firenze il primo Forum mondiale
alternativo dell'acqua, fra il 21 e il 23 marzo 2003.

"Perché non convocarlo a Firenzuola?", suggerisce provocatoriamente in una
lettera a Martini l'associazione di volontariato ecologista Idra. "In
questo modo", prosegue l'associazione fiorentina, "tutto il mondo potrebbe
apprezzare l'elevato valore ambientale delle scelte infrastrutturali
somministrate proprio dalla Regione Toscana, a partire dal '95, alla
vallata del Mugello, che è poi il giardino della città cara al mondo,
Firenze, capitale della cultura ". Idra ricorda a Martini, che nel '95 era
assessore alla Sanità nella giunta regionale diretta da Vannino Chiti, e
che dal 2000 guida in prima persona la giunta toscana, una circostanza
clamorosa di cui non è certo all'oscuro: secondo i dati forniti da uno
studio commissionato dall'Istituto Nazionale per la Ricerca sulla Montagna,
dalla Comunità Montana del Mugello, dall'Università degli Studi di Firenze
e dall'Istituto di Agrometeorologia e Telerilevamento applicati
all'Agricoltura, dall'inizio dei lavori per la costruzione del tunnel TAV
sotto l'Appennino fra Firenze e Bologna (60 km privi peraltro di galleria
di soccorso) fino al mese di maggio 2002 erano stati drenati sul versante
toscano ben 45 milioni di metri cubi di acqua di montagna! Senza contare i
danni alla falda di Monte Morello. E le interferenze continuano (dati
ARPAT) con perdite sempre più gravi.

Il Comune di Firenzuola, che dista pochi chilometri da Firenze, è
l'epicentro di questa colossale emorragia idrica (decine e decine le
sorgenti interferite: l'elenco fornito a Idra dall'ARPAT è consultabile sul
sito web dell'associazione), che riguarda però anche tutti gli altri Comuni
toscani attraversati dalla linea in costruzione (e dunque anche Scarperia,
Borgo San Lorenzo, San Piero a Sieve, Vaglia e Sesto Fiorentino). Lungo la
traiettoria della cantierizzazione vengono inoltre sconvolti gli equilibri
di ben quattro Siti di Importanza Comunitaria, incautamente abbandonati
alla cantierizzazione pesante TAV dalla stessa Regione che li ha proposti
alla tutela europea voluta dalla Direttiva Habitat.

"Il territorio di Firenzuola potrebbe dunque ospitare", suggerisce Idra,
"il Forum mondiale alternativo dell'acqua. In tal modo i Social Forum
italiani potrebbero iniziare sui 'luoghi del delitto' ambientale in pieno
corso d'opera una riflessione finalmente indipendente, a contatto diretto
con le conseguenze delle scelte amministrative visibili qui e ora nella
splendida cornice della Toscana democratica".

In proposito il presidente dell'associazione ecologista fiorentina Girolamo
Dell'Olio ha scritto anche al capo dello Stato, il 13 luglio 2002, il
giorno dopo aver appreso i dati ufficiali della ricerca citata.

Idra ha riportato al Presidente della Repubblica "le cifre, spaventose, di
questo vero e proprio attentato alla risorsa strategica del terzo
millennio, lâacqua", fornite dal prof. Giuliano Rodolfi, presidente
dellâOsservatorio Ambientale sui lavori TAV istituito dalla Comunità
Montana del Mugello: dalle prime intercettazioni i cantieri dellâAlta
Velocità avevano drenato 45 milioni di metri cubi di acqua. "Non si tratta
di acqua qualsiasi, peraltro: si tratta di acqua di sorgente!", commentava
lâassociazione. "Non possiamo non stabilire istintivamente un parallelo fra
questo oggettivo crimine ambientale e la desertificazione che acquista ogni
giorno terreno nel nostro Sud e nelle Isole. Le cifre globali del disavanzo
dâacqua portano forse qualche zero in meno, qui da noi. Ma le
responsabilità umane e istituzionali in gioco nellâapprovazione di questi
progetti, che ormai tutte le autorità tecniche (a partire da quelle del
Ministero dellâAmbiente) definiscono inadeguati, lâattuazione pervicace di
tali progetti e la carenza conclamata delle attività di controllo pubblico
ci fanno ritenere questo disastro Îlocaleâ ancor meno accettabile".

"Le chiediamo pertanto ö concludeva il portavoce di Idra - di assicurare
urgentemente, come già per il Sud e per le Isole, un intervento di garanzia
a tutela della conservazione di quanto resta del patrimonio naturale
dellâAppennino fra Firenze e Bologna, della vallata del Mugello, del Monte
Morello. Un intervento che gioverebbe oltremodo allâerario, visto che
questâOpera devastante, avviata con la promessa di un sostanzioso apporto
di finanziamento privato, ha visto in realtà ritirarsi dallâimpresa ogni
presunta partecipazione privata, e lievitare i costi da 1.100 a 4.200
milioni di euro, oggi totalmente pubblici".

Nessun riscontro all'appello è mai pervenuto all'Associazione da parte
della Presidenza della Repubblica.