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acqua e sicurezza alimentare ricette
- Subject: acqua e sicurezza alimentare ricette
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Tue, 22 Oct 2002 06:56:05 +0200
da lanuovaecologia.it Mercoledì 16 Ottobre 2002 Acqua e sicurezza alimentare: ricette a confronto donne al pozzo a Homa Bay (Kenia) Nel Sud del mondo si impiega il 70% del tempo dedicato alla produzione del cibo per la ricerca dell’"oro blu" Cinquantasette anni fa nasceva la Fao, Organizzazione delle Nazioni Unite per l'agricoltura e l'alimentazione. Da allora ogni 16 di ottobre si celebra la fondazione del più alto organo deputato alla lotta contro la fame con una giornata tematica di approfondimento e confronto. Il tema scelto quest’anno è l’acqua come fattore critico per la sicurezza alimentare, In oltre cento paesi di tutto il mondo si svolgono oggi dibatti, manifestazioni e conferenze sul ruolo chiave che le risorse idriche svolgono nel garantire l’accesso ad un’agricoltura produttiva e sostenibile. Dai paesi più colpiti dalla desertificazione fino a diverse aree nel cuore stesso del mondo industrializzato, la scarsità d’acqua causata dalla insufficienza delle precipitazioni o da un cattivo uso delle risorse idriche, è oggi uno dei problemi principali sia sul piano ambientale che sociale, fonte di tensioni e di guerre (il 40% della popolazione mondiale dipende per l’approvvigionamento idrico da sistemi fluviali comuni a due o più Paesi), di povertà, di degrado degli ecosistemi. L’acqua disponibile per il consumo umano è appena l’1% di tutte le risorse d’acqua dolce e lo 0,01% di tutta l’acqua presente sulla Terra, concentrata in un numero relativamente piccolo di immensi bacini. Per questo, sebbene la disponibilità complessiva di risorse idriche basterebbe largamente a soddisfare i bisogni globali, circa il 40% della popolazione mondiale vive in paesi con seri problemi di scarsità idrica, e nei prossimi 25 anni questa percentuale rischia di crescere fino al 65%. Drammaticamente squilibrati sono anche i livelli di consumo d’acqua nelle varie aree del mondo: si va dai 500 litri/abitante/giorno dei Paesi più ricchi, ai circa 5 litri del Madagascar. In gran parte dei casi la soluzione - spiega Reto Florin, capo del Servizio risorse, sviluppo e gestione delle acque della Fao - sarebbe produrre «più raccolti per ogni goccia». Ma la stessa FAO riconosce che talvolta può avere più senso per gli agricoltori indirizzarsi verso «più dollari per raccolto» - scegliendo colture con alto ritorno economico che portano maggiori entrate a parità di consumo idrico. «I governi nazionali potrebbero preferire - continua Florin - la creazione di più posti di lavoro per ogni goccia piuttosto che sostenere o innalzare la produttività agricola». Quello che spesso si dimentica è che le colture ad alta redditività sono essenzialmente quelle per l’esportazione, come caffè, tè, ananas e zucchero. Tutte colture a forte impatto ambientale e che richiedono un alta concentrazione tecnologica, naturalmente fuori dalla portata dei piccoli coltivatori. La sicurezza alimentare non si assicura quindi con la filosofia del «più dollari per raccolto» ma con investimenti e infrastrutture che assicurino acqua pulita e sufficiente ai piccoli agricoltori. Nelle zone aride del Sud del mondo si impiega infatti circa il 70% del tempo dedicato alla produzione del cibo per la ricerca dell’acqua. Un tempo che naturalmente impoverisce ulteriormente i gruppi familiari e in particolare le donne. Correlazione, quella tra acqua e sicurezza alimentare dei piccoli coltivatori, che spesso si perde nei corridoi dell’elefantiaca agenzia delle Nazioni Unite. 16 ottobre 2002 (Lucio Pisacane)
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