navigare in ufficio



dal corriere.it 
  
 
  
 Lunedì 23 Settembre 2002 
 
 INTERNET E AZIENDE 
  
 Navigare in ufficio, tra divieti e «benefit» 
  
Navigare in rete dai luoghi di lavoro: praticamente tutti lo fanno e questo
fenomeno, tra l'altro, rende assai difficile valutare il numero di utenti
effettivi della rete (infatti l'indirizzo di partenza che risulta è lo
stesso, sia che si tratti di una persona che di mille). In ogni caso si
tratta, senza dubbio, di uno "spreco", sia pure limitato, di risorse
aziendali e di un utilizzo del tempo di ufficio per altri scopi.

Un'indagine recente condotta in America da Websense, un'azienda che vende
software di controllo delle connessioni, rivela che in media ogni impiegato
usa una giornata di lavoro alla settimana, navigando per i fatti suoi.
Siti porno? Non necessariamente, anche perché in moltissime aziende sono
installati i programmi che li bloccano. L'attività preferita è lo shopping
online, che tra l'altro, a sorpresa, ha mostrato negli ultimi mesi uno
straordinario incremento del 20 per cento.

Seguono, tra le navigazioni predilette, la ricerca di notizie, specialmente
sportive, e le scommesse online. Ma a tali attività extra-lavorative va
naturalmente aggiunta la posta elettronica, che resta comunque
l'applicazione preferita, sia verso i colleghi (magari per dire "ci vediamo
tra 10 minuti al bar") che verso gli amici esterni.

Malgrado gli sforzi dei dirigenti delle divisioni del Personale
(modernamente chiamate Human Resource) e anche se ogni tanto qualcuno viene
denunciato per uso improprio dei beni aziendali, il fenomeno sembra
inarrestabile. E probabilmente è giusto così: la rete fa parte della vita
quotidiana, sia di lavoro che di relazione e negarle l'accesso in base a
una visione vetero tayloristica del lavoro sarebbe sia ingiusto che poco
produttivo.

Nelle aziende che si vogliono moderne, del resto, le prestazioni dei
dipendenti vengono valutate sui risultati più che sul tempo passato alla
scrivania e il piccolo benefit della libera navigazione può essere
utilmente inteso come uno spazio di libertà, a fronte di dedizione e
entusiasmo. Con il cartellino segnatempo è più facile, ma i risultati sono
minori.

 
 
Franco Carlini