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nanotecnologie in attesa di verita'
- Subject: nanotecnologie in attesa di verita'
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Sat, 01 Jun 2002 21:33:08 +0200
il manifesto - 26 Maggio 2002 Nanotecnologie in attesa di verità L'ombra della falsificazione su un articolo pubblicato da «Science» Molecole usate come interruttori al posto dei transistor. Il business del futuro. Ma c'è qualcosa di sospetto nelle pubblicazioni di Schön, ricercatore dei Bell Labs SARAH TOBIAS Titolo: «Field-Effect Modulation of the Conductance of Single Molecules», ovvero: modulazione a effetto campo nella conduttanza di singole molecole. Traduzione: si tratta di uno dei lavori scientifici più acclamati nel campo delle cosiddette nanotecnologie. In pratica fare agire le molecole come interruttori, al posto dei vecchi transistor, ulteriormente miniaturizzando gli apparati e velocizzando il trattamento dei segnali. E' un settore di ricerca in rapidissimo e interessante sviluppo, che produrrà certamente, nei prossimi anni, grandi progressi e prodotti industriali. L'articolo in questione venne pubblicato sulla rivista Science, la più importante testata scientifica al mondo, in gara con l'inglese Nature, nel volume 294, il 7 dicembre dell'anno scorso. La firma principale è quella di Jan Hendrik Schön, ricercatore 31enne di origine tedesca, che opera nei laboratori di ricerca della casa di telecomunicazioni Lucent (ex ramo manifatturiero di At&t). Sono i famosissimi Bell Labs, sulla Murray Hill, nel New Jersey, vero tempio dell'alta tecnologia dove operano sette premi Nobel e dove a suo tempo fu inventato il transistor e scoperta la radiazione cosmica dell'universo, il segno del primordiale Big Bang. Schön, oltre che essere un fascinoso ragazzo, è soprattutto una delle star di questo settore, con un centinaio di pubblicazioni scientifiche; qualcuno azzarda per lui un futuro da premio Nobel. O meglio azzardava, perché ora egli è in piena bufera. Come chiunque può facilmente constatare, rileggendo gli articoli pubblicati da Schön, i grafici che illustrano i risultati sperimentali presentano strane anomalie: in articoli diversi, pubblicati su riviste diverse e relativi a esperimenti diversi, i grafici sono curiosamente simili, anzi praticamente identici. Ciò è tanto più strano quando queste curve rappresentano del rumore elettrico (noise) che per definizione è casuale, erratico e mai uguale a se stesso. La stranezza fu notata da alcuni colleghi-rivali di Schön e segnalata alla direzione dei laboratori che hanno immediatamente aperto un'inchiesta - ne va il loro buon nome, che finora non era mai stato macchiato. Due giorni fa lo stesso Schön ha annunciato pubblicamente di avere fermato la pubblicazione di altri lavori, che stavano andando in stampa, nell'attesa che tutto si chiarisca. I più benevoli pensano che si sia trattato di errori materiali o nella produzione dei grafici o nell'utilizzo dei file che contengono i risultati degli esperimenti, ma anche in questo caso la figuraccia sarebbe pessima per un ricercatore di quel livello, nonché per i «revisori» esperti che ne hanno autorizzato la pubblicazione. I più critici immaginano invece che si tratti di un caso di falsificazione almeno parziale dei risultati, realizzato per di più con una certa ingenuità. Altri studiosi del ramo nel passato si erano detti delusi per il fatto di non essere riusciti a replicare gli esperimenti di Schön, pur avendo seguito rigorosamente tutti i protocolli sperimentali indicati. E' una vicenda in attesa di verità, cosa di cui la scienza e la tecnologia di questi tempi hanno assolutamente bisogno.
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