l'unico futuro della chimica e' in quella ambientale



dal gazzettino di venezia

Giovedì, 27 Dicembre 2001 
 
 


L’INTERVENTO  
L'UNICO FUTURO PER LA CHIMICA È IN QUELLA "AMBIENTALE"  
di PIETRO TUNDO * 
 
Nel suo intervento di due settimane fa nel "Sole 24Ore" fa il presidente
della Federchimica, Giorgio Squinzi, ha tracciato una lucida ed
appassionata analisi della situazione produttiva e ambientale del nostro
Paese e - reagendo al precedente commento di Renato Brunetta molto critico
sul futuro del sistema chimico in Italia - ha suggerito tre soluzioni.
(Anche il presidente di Unindustria Venezia Paolo Scaroni sul Gazzettino
pochi giorni fa ha espresso parole chiare sulla necessità che la chimica
abbia un futuro a Marghera). Mi voglio fermare sulla terza proposta
formulata dal presidente di Federchimica, quella che prevede la convivenza
della chimica in Italia con l'ambiente e un miglior equilibrio burocratico.
La Federchimica e con essa tutta la chimica, dovranno compiere uno sforzo
improrogabile: rendere disponibili sì nuovi prodotti e nuovi processi, ma
che siano ambientalmente compatibili.
Negli Stati Uniti, Environmental Protection Agency già da cinque anni
assegna gli Awards nel Programma 'The Presidential Green Chemistry
Challenge' e in Italia il Consorzio Interuniversitario nazionale "la
chimica per l'ambiente", INCA assegnerà il prossimo Marzo presso il
Politecnico di Milano per la quarta volta il premio.La trasformazione della
chimica è già possibile e sta avvenendo sotto in nostri occhi. Il nome può
cambiare a seconda del Paese (Green Chemistry, Sustainable Chemistry, Clean
Products and Processes), ma il significato è lo stesso: produrre attraverso
strade sintetiche innovative e pulite, possibilmente senza residui,
utilizzando reagenti non pericolosi, sfruttando le risorse rinnovabili,
eliminare i solventi pericolosi, produrre con risparmio di energia, ecc.).
Certo, occorre ricerca per ottenere questi scopi, ma poi questa ripaga in
innovazione tecnologica anche in altri settori, alle volte impensati.

L'Italia deve sfruttare questo contesto internazionale e avvalersi delle
competenze esistenti, non avendo paura di dire la parola 'chimica pulita'
per non scoprire i propri scheletri nell'armadio. Infatti questi ci sono
stati, come però in tutti i Paesi.

Occorre un'immagine di cambiamento dalle radici, catturando così il
consenso sociale e con questo anche quello politico e quindi economico.la
migliore dimostrazione di come si possano percorrere strade difficili
sostenute da idee forti che danno risultati significativi.

I risultati che si ottengono con tali percorsi stanno garantendo - e
garantiranno - anche l'attenzione e gli investimenti del sistema
industriale e di quello politico.

Le conquiste a cui siamo arrivati per eliminare l'immagine della "chimica
uguale inquinamento" sono il senso dell'operare tra scienziati all'interno
delle università, e sono l'offerta di un'altra visione etica e sociale di
chi agisce nel panorama produttivo e industriale.Il dovere del mondo della
chimica, dunque, è quello di anteporre a tutto le garanzie.Per noi la
chimica è solo verde, è solo servizio del sistema sociale, è solo
rassicurazioni che l'industria deve dare a se stessa prima che ai cittadini.

Per questo motivo l'impegno di Federchimica sul futuro industriale ed
economico del nostro Paese deve essere accompagnato da una costante
collaborazione con i gruppi di ricerca universitari, al fine di unire
produzioni industriali e compatibilità ambientale.

*presidente di INCA Consorzio

interuniversitario nazionale