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l'unico futuro della chimica e' in quella ambientale
- Subject: l'unico futuro della chimica e' in quella ambientale
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Mon, 31 Dec 2001 07:06:04 +0100
dal gazzettino di venezia Giovedì, 27 Dicembre 2001 L’INTERVENTO L'UNICO FUTURO PER LA CHIMICA È IN QUELLA "AMBIENTALE" di PIETRO TUNDO * Nel suo intervento di due settimane fa nel "Sole 24Ore" fa il presidente della Federchimica, Giorgio Squinzi, ha tracciato una lucida ed appassionata analisi della situazione produttiva e ambientale del nostro Paese e - reagendo al precedente commento di Renato Brunetta molto critico sul futuro del sistema chimico in Italia - ha suggerito tre soluzioni. (Anche il presidente di Unindustria Venezia Paolo Scaroni sul Gazzettino pochi giorni fa ha espresso parole chiare sulla necessità che la chimica abbia un futuro a Marghera). Mi voglio fermare sulla terza proposta formulata dal presidente di Federchimica, quella che prevede la convivenza della chimica in Italia con l'ambiente e un miglior equilibrio burocratico. La Federchimica e con essa tutta la chimica, dovranno compiere uno sforzo improrogabile: rendere disponibili sì nuovi prodotti e nuovi processi, ma che siano ambientalmente compatibili. Negli Stati Uniti, Environmental Protection Agency già da cinque anni assegna gli Awards nel Programma 'The Presidential Green Chemistry Challenge' e in Italia il Consorzio Interuniversitario nazionale "la chimica per l'ambiente", INCA assegnerà il prossimo Marzo presso il Politecnico di Milano per la quarta volta il premio.La trasformazione della chimica è già possibile e sta avvenendo sotto in nostri occhi. Il nome può cambiare a seconda del Paese (Green Chemistry, Sustainable Chemistry, Clean Products and Processes), ma il significato è lo stesso: produrre attraverso strade sintetiche innovative e pulite, possibilmente senza residui, utilizzando reagenti non pericolosi, sfruttando le risorse rinnovabili, eliminare i solventi pericolosi, produrre con risparmio di energia, ecc.). Certo, occorre ricerca per ottenere questi scopi, ma poi questa ripaga in innovazione tecnologica anche in altri settori, alle volte impensati. L'Italia deve sfruttare questo contesto internazionale e avvalersi delle competenze esistenti, non avendo paura di dire la parola 'chimica pulita' per non scoprire i propri scheletri nell'armadio. Infatti questi ci sono stati, come però in tutti i Paesi. Occorre un'immagine di cambiamento dalle radici, catturando così il consenso sociale e con questo anche quello politico e quindi economico.la migliore dimostrazione di come si possano percorrere strade difficili sostenute da idee forti che danno risultati significativi. I risultati che si ottengono con tali percorsi stanno garantendo - e garantiranno - anche l'attenzione e gli investimenti del sistema industriale e di quello politico. Le conquiste a cui siamo arrivati per eliminare l'immagine della "chimica uguale inquinamento" sono il senso dell'operare tra scienziati all'interno delle università, e sono l'offerta di un'altra visione etica e sociale di chi agisce nel panorama produttivo e industriale.Il dovere del mondo della chimica, dunque, è quello di anteporre a tutto le garanzie.Per noi la chimica è solo verde, è solo servizio del sistema sociale, è solo rassicurazioni che l'industria deve dare a se stessa prima che ai cittadini. Per questo motivo l'impegno di Federchimica sul futuro industriale ed economico del nostro Paese deve essere accompagnato da una costante collaborazione con i gruppi di ricerca universitari, al fine di unire produzioni industriali e compatibilità ambientale. *presidente di INCA Consorzio interuniversitario nazionale
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