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[econotizie] Verso l'adesione all'UE: L'Europa deve riconoscere i progressi della Turchia



Verso l'adesione all'UE: L'Europa deve riconoscere i progressi della Turchia
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La lista dei progressi che la Turchia ha compiuto recentemente e' lunga. 
L'Unione Europea dovrebbe essere orgogliosa di cio' che ha ottenuto accettando 
di offrire alla Turchia la prospettiva di adesione. Questa prospettiva ha 
spinto la Turchia in avanti, dando un forte incentivo alle riforme interne. La 
piena adesione della Turchia e' un passo cruciale per l'UE, che estenderebbe 
cosi' la sua area geografica di pace, prosperita' e liberta'. Essa 
contribuirebbe anche ad ostacolare i tentativi di chi vuole trasformare in 
realta' le previsioni di uno scontro di civilta'. Alcune affermazioni 
irresponsabili di diversi leader Europei possono avere forti ripercussioni 
negative in questa fase. Per esempio, diverse figure politiche importanti come 
il presidente del partito Francese UMP e la presidente della CDU Tedesca hanno 
proposto di rovesciare la decisione che ha aperto la strada all'accesso della 
Turchia nell'UE. Le loro dichiarazioni hanno incontrato deboli rimproveri dagli 
altri leader Europei. Questo ha danneggiato la credibilita' dell'UE.

Fonte: Open Society Institute
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi http://ecquologia.it/sito/pag89.map 
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Maggio 2004 - In Turchia e' in corso un forte processo di cambiamento - una 
trasformazione su cui influisce la forza invisibile dell'Unione Europea. 
Tuttavia l'Europa che ha appena accolto 10 nuovi membri sembra non essersi 
accorta di questo progresso. 

La lista dei progressi che la Turchia ha compiuto recentemente e' lunga. La 
pena di morte e' stata abolita anche se cio' ha significato non condannare a 
morte l'uomo piu' odiato nel pese - Abdullah Ocalan, leader del Partito Operaio 
Kurdo. Le leggi arbitrarie che per anni hanno ristretto la liberta' di 
manifestare il proprio pensiero e di stampa sono state abolite, aprendo le 
porte ad una nuova era di liberta' di espressione. 

La detenzione in incommunicado - una pratica che facilitava la tortura - e' 
stata abbandonata. Un altro passo importante per eliminare la tortura e' stato 
fatto quando la legge che richiedeva che i superiori approvassero le indagini 
(sulle torture) e' stata annullata. Questa legge aveva protetto efficacemente 
diversi torturatori da ogni punizione. 

Lo stato di emergenza che riduceva le liberta' fondamentali nel sud est del 
paese, dove vive la minoranza Kurda, e' stata rimossa dopo 25 anni. L'uso della 
lingua Kurda nei media e nell'istruzione e' stato legalizzato. La Turchia ha 
accettato che i suoi tribunali incorporassero la giurisprudenza della Corte 
Europea dei Diritti Umani nella condotta dei processi giudiziari. I poteri 
extra-ordinari del consiglio di sicurezza nazionale e del suo segretario 
generale, che subordinavano la legge civile all'autorita' militare, sono stati 
eliminati. Per la prima volta nella sua storia recente, la Turchia spendera' 
piu' nell'istruzione che nella difesa. 

La Turchia ha rovesciato la sua posizione su Cipro. I risultati del referendum 
del 24 Aprile, che mostravano la volonta' dei Turco Ciprioti di riunificare 
l'isola, hanno reso chiaro il ruolo positivo giocato dalla diplomazia Turca. 

Tutto questo costituisce un cambiamento considerevole. Inoltre va notato che 
quando e' cominciata la guerra in Iraq la Turchia non ha sfruttato la 
situazione per reinstaurare lo stato di emergenza nella regione sud orientale 
che confina con l'Iraq. Quando sono esplose 4 bombe a Instanbul a Novembre, 
uccidendo 61 persone e ferendone centinaia, non c'e' stata alcuna tentazione di 
tornare alle detenzioni in incommunicado. 

La Turchia ha adottato anche la legge per la liberta' di informazione, 
nonostante non fosse uno dei criteri richiesti per l'adesione all'UE. A questo 
riguardo, la Turchia e' piu' avanti di alcuni membri dell'UE, come la Gran 
Bretagna e la Germania, che non hanno queste leggi. L'UE ha creato un clima 
favorevole alle riforme in Turchia senza precedenti. 

Questo non significa che la trasformazione del paese e' completa. E' lontana 
dall'esserlo: ad esempio rimangono detenuti 3500 prigionieri politici Kurdi. 
Tuttavia i cambiamenti adottati finora sono significativi. L'Unione Europea 
dovrebbe essere orgogliosa di cio' che ha ottenuto accettando di offrire alla 
Turchia la prospettiva di adesione. A Settembre la Commissione Europea 
pubblichera' il suo rapporto sui progressi della Turchia nel rispettare i 
criteri politici per l'adesione riguardo ai diritti umani, lo stato di diritto 
e il rispetto delle minoranze. A Dicembre, sulla base di questo rapporto, il 
Consiglio Europeo decidera' se la Turchia potra' passare alla prossima fase 
della sua candidatura per l'adesione, aprendo le trattative. Se il processo 
sara' sostenuto, l'Europa deve riconoscere i progressi della Turchia. Senza un 
tale gesto, il processo di riforme potrebbe fermarsi.

Alcune affermazioni irresponsabili di diversi leader Europei possono avere 
forti ripercussioni negative in questa fase. Per esempio, diverse figure 
politiche importanti, compresi Alain Juppé, presidente del partito Francese 
UMP, e Angela Merkel, presidente della CDU Tedesca, hanno proposto di 
rovesciare la decisione che ha aperto la strada all'accesso della Turchia 
nell'UE. Le loro dichiarazioni hanno incontrato deboli rimproveri dagli altri 
leader Europei. Questo ha danneggiato la credibilita' dell'UE che ha confermato 
la possibilita' di adesione della Turchia nel 1963, nel 1989 e di nuovo nel 
1999. E' importante ricordare che il modo in cui l'UE tratta la Turchia come 
candidato e' osservato attentamente, specie nel mondo in via di sviluppo. 

La prospettiva dell'adesione ha spinto la Turchia in avanti, dando un forte 
incentivo alle riforme interne. La piena adesione della Turchia e' un passo 
cruciale per l'UE, che estenderebbe cosi' la sua area geografica di pace, 
prosperita' e liberta'. Essa contribuirebbe anche ad ostacolare i tentativi di 
chi vuole trasformare in realta' le previsioni di uno scontro di civilta'. 

Un'Unione che accolga una Turchia piu' dinamica economicamente, piu' 
cosmopolita e piu' impegnata per i valori di una societa' aperta. Questo 
accrescerebbe l'autorita' morale dell'UE in un'era in cui i valori che l'Europa 
rappresenta devono far fronte a minacce da parte di forze intolleranti in tutte 
le parti del mondo. 

[Editoriale apparso sull'International Herald Tribune scritto da Hakan Altinay, 
direttore dell'Open Society Institute Assistance Foundation-Turkey, e da Aryeh 
Neier, presidente dell'Open Society Institute and Soros foundation networks.]
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