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Comunicato
A seguito di indagini sulle infiltrazioni in Molise di organizzazioni
malavitose legate alla camorra, i carabinieri hanno arrestato 7 persone e
altre 14 sono indagate. Questa vera e propria associazione a delinquere era
dedita al traffico di rifiuti speciali e pericolosi. I rifiuti,
accompagnati da false certificazioni, provenivano da aziende del Nord e
venivano smaltiti abusivamente nei fiumi, torrenti e aziende agricole. I
carabinieri ipotizzano che questo traffico di rifiuti è quantificabile in
migliaia di tonnellate e i suoi contenuti vanno dall'arsenico al mercurio,
rame, solfuri, piombo e reflui ad alta tossicità. Fino ad ora sono state
sequestrate: 120 tonnellate di rifiuti speciali; 6 aree; 320 tonnellate di
materiale catramoso; un impianto di movimento terra; 2 silos di 1200
quintali di capienza contenenti rifiuti di tipo biomassa; 4 ettari di
terreno dove erano sepolti rifiuti pericolosi; 9.000 Kg. di grano
contenente elevatissima concentrazione di cromo. L'area geografica nella
quale operavano queste strutture malavitose è quella del litorale molisano
a partire da Campomarino.
Questa è la notizia.
Simili gravissimi fatti c'entrano qualcosa con i mancati controlli sul
nostro territorio; con l' "inspiegabile" fenomeno di cancro e leucemie; con
politiche che tentano di presentare la nostra regione come un luogo dove
tutto diventa lecito: le illegalità, la svendita dei luoghi, le offese
all'ambiente. Il tutto sulla pelle e contro le volontà dei cittadini.
In una nota recente il Ministero dell'Interno, rispondendo ad una
interrogazione parlamentare, rassicurava sulle "numerose attività ispettive
esercitate sul territorio regionale, ed in particolare in quelle della
Provincia di Campobasso" che venivano svolte dall'Agenzia Regionale per la
Protezione Ambientale (ARPA). Non solo ci ingannano, ma si ha la
spudoratezza anche di prenderci in giro.
I terrificanti dati di cui veniamo a conoscenza in queste ore rilanciano un
obiettivo centrale: quello di monitorare l'intero territorio regionale,
quello di costituire una commissione consiliare che ne segua i passi e che
in non più di tre mesi relazioni in Consiglio regionale. Per far sì che
questa operazione di conoscenza, verifica e controllo possa avere un
qualche senso, vanno fermate tutte le attività a rischio e sulle quali non
vi sono definitive certezze scientifiche sulla loro possibile dannosità. A
cominciare dalla costruendo centrale turbogas di Termoli.
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