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informazioni parlamentari su agricoltura, alimentazione, pesca



Vi giriamo un comunicato stampa, pervenutoci dal gruppo parlamentare dei
Verdi, relativo ai provvedimenti sui vini doc che la commissione europea sta
varando.
a cura di AltrAgricoltura
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La Commissione europea ha approvato la modifica al regolamento sulle
menzioni tradizionali dei vini che consentirà di utilizzare ovunque nel
mondo le denominazioni tradizionali dei più prestigiosi vini italiani ed
europei. Le 'condizioni' da rispettare sono risibili: dichiarare di
rispettare un disciplinare analogo a quello di origine e di produrre da
almeno 10 anni con quel metodo. In questo modo si cancella il concetto
stesso di prodotto tipico e la possibilità di un modello agroalimentare
europeo non omologato. In allegato il comunicato stampa diffuso oggi dal
nostro gruppo.


                                          COMUNICATO  STAMPA

        VINO: UE, De Petris (Verdi) "Un regalo alla vinopirateria"

   20/2/04  -  "Un  insulto  alla  storia  ed alla cultura del vino, al suo
legame  col  territorio  ed  un  incredibile regalo ai professionisti della
contraffazione internazionale".
   Loredana  De  Petris,  senatrice  dei  Verdi e capogruppo in Commissione
Agricoltura,  non  usa  mezzi  termini  per  commentare  la decisione della
Commissione  UE  che ha dato via libera alla modifica del regolamento sulle
menzioni  tradizionali  dei  vini,  grazie  alla quale si potranno produrre
ovunque  vini  utilizzando  le  denominazione  protette  di origine dei più
prestigiosi e storici prodotti europei.
   "La  sola  idea  -  prosegue  la  senatrice  -  che  possano liberamente
circolare  un  'Brunello' australiano, un 'Amarone' cileno o un 'Morellino'
sudafricano,  è  la  negazione  stessa del concetto di prodotto tipico. Con
tale  assurda  decisione  la  Commissione  europea mette a rischio tutto il
sistema delle produzioni a denominazione d'origine in quanto è evidente che
questa  stessa aberrazione giuridica potrà ora essere estesa ai formaggi ed
ai salumi".
   "Viene  da  chiedersi in questo caso - conclude la senatrice dei Verdi -
di  fronte  ad interessi e sensibilità così importanti per il nostro Paese,
quale sia stato il ruolo dei rappresentanti italiani nella Commissione".
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