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I: [baseverde] Energia rinnovabile, il "miracolo" della plastica





-----Messaggio originale-----
Da: F A B I O C C H I:: [mailto:eco_fabiocchi@tin.it]
Inviato: lunedì 16 febbraio 2004 17.54
A: baseverde@yahoogroups.com
Oggetto: [baseverde] Energia rinnovabile, il "miracolo" della plastica


      Energia rinnovabile, il "miracolo" della plastica



      Il WWF ha chiesto oggi alla Commissione Europea l'apertura di una
procedura di infrazione a carico dell'Italia per la violazione delle
direttive comunitarie. Il nostro Governo ha, infatti, recepito la Direttiva
Europea per lo sviluppo delle fonti rinnovabili inserendo con un articolo
(n. 17) con il quale ammette agli stessi benefici riservati alle fonti
rinnovabili (sole, vento, acqua, geotermia e biomasse) l'incenerimento dei
rifiuti, compresa la parte non biodegradabile, costituita essenzialmente
dalla plastica. La stessa Direttiva Europea esclude esplicitamente questa
ipotesi come anche dall'Art. 2 del DL nazionale.

      "Ancora una volta l'Italia tenta di aggirare i suoi impegni
internazionali per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili - ha
dichiarato Andrea Masullo, responsabile energia e clima del WWF Italia - In
un sol colpo il legislatore è riuscito non solo a violare una precisa
Direttiva Comunitaria, ma anche a contraddire se stesso quando nell'Art.2
ammette fra le fonti rinnovabili solo la parte biodegradabile dei rifiuti,
in conformità con la normativa europea. La nostra denuncia deriva dal fatto
che l'obiettivo dello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili è la
riduzione dei gas serra che stanno drammaticamente alterando il clima e
quindi il rispetto del Protocollo di Kyoto che il nostro Paese ha già
ratificato".

      Con la "versione italiana" della Direttiva Comunitaria, invece, si
consentirebbe di bruciare la plastica come fonte rinnovabile, ma che deriva
da quel petrolio che le rinnovabili dovrebbero sostituire per proteggere il
clima. Il ciclo di produzione della plastica, inoltre, comporta emissioni di
CO2 molto più abbondanti di quelle emesse dalla combustione diretta del
petrolio. Ogni chilogrammo di plastica richiede infatti per la sua
produzione circa quattro volte l'energia che si ottiene bruciandola, per cui
il maggior vantaggio energetico si ottiene dal suo riciclaggio e non dal suo
incenerimento. Inoltre in molti paesi al mondo, dalla Svezia al Costarica,
si riutilizzano direttamente le bottiglie di plastica per bevande, numerose
volte, con un risparmio energetico decine di volte maggiore rispetto al loro
incenerimento.

      Il WWF denuncia inoltre che l'incenerimento dei rifiuti, avendo
incentivi e sostegni relativi alle strategie locali di smaltimento, rischia
di assorbire la stragrande maggioranza degli incentivi previsti per le fonti
rinnovabili, consentendo al nostro paese di non rispettare gli impegni presi
a livello europeo, continuando a danneggiare il clima. Già nel 2002 il
Gestore Nazionale della Rete (GRTN) ha attribuito ai rifiuti oltre il 44%
dei "certificati verdi" destinati alle fonti rinnovabili in virtù della
normativa esistente, che tale decreto viene ad aggravare ulteriormente.




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