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I: Turbogas 19




-----Messaggio originale-----
Da: Il Ponte [mailto:]
Inviato: martedì 10 febbraio 2004 16.39
A: ilpontemolise@tin.it
Oggetto: Turbogas 19


La rivista di Legambiente, La Nuova Ecologia, occupandosi di centrali
turbogas pubblica due punti di vista: quello di Lucia Venturi, responsabile
scientifica di Legambiente e quello di Massimo Orlandi, l’amministratore
della società Energia Spa che dovrebbe/vorrebbe realizzare la centrale
turbogas di Termoli.

Di istinto verrebbe voglia di limitarsi a qualificare come rozzamente
provocatorie le affermazioni contenute nelle due interviste. Poco meraviglia
quanto affermato da Orlandi che, facendo il suo mestiere e curando i suoi
affari, considera la questione solo ed esclusivamente con una logica
mercantile: quanto investo, quanto mi rende, quanto mi costa, quanto è
conveniente. Ciò che provoca sconcerto sono le affermazioni della Venturi la
quale, quando si limita a generiche affermazioni su ambiente e sviluppo dice
cose totalmente condivisibili, quando invece scende sullo specifico si
ritrova a fare un perfetto gioco di squadra con l’amministratore Orlandi.

Se poco può stupirci che la “responsabile scientifica” Ventura confessi
candidamente di non aver letto lo studio di Armaroli del Cnr e di Po dell’
Ausl di Bologna, quello che è inaccettabile è che la signora Ventura affermi
che in Molise il movimento contro le turbogas si oppone anche all’eolico.
Solo se si è ignoranti o in malafede si può operare una simile strumentale
semplificazione; infatti, utilizzando malamente le posizioni di una
componente si tenta di delegittimare l’intero movimento e far passare per
vera quella che in realtà è una menzogna.

Del resto, questa sorta di dileggio e disprezzo per i cittadini trova
accomunati sia la Ventura che l’Orlandi. La prima dimostra la sua
irresponsabilità arrivando ad ipotizzare che coloro che da anni si battono
per un nuovo modello di sviluppo, per la difesa dell’ambiente e della salute
dei cittadini possono “aprire la strada ai nostalgici del nucleare” (sembra
di risentire chi negli anni ’70 dichiarava che le lotte antinucleari erano
pagate e alimentate dai padroni del carbone e del petrolio). Il secondo
considera i cittadini pecore e stupidi perché non si rendono conto che sulla
loro pelle “si stanno facendo campagne elettorali” con “gente che cavalca l’
onda a scopi puramente personali”.

Con giudizi di tale natura sia Ventura che Orlandi si mostrano indispettiti
dal fatto che qualcuno metta becco in ciò che ritengono sia cosa loro:
Ventura si sente depositaria delle lotte ambientaliste e delle eventuali
mobilitazioni popolari, Orlandi è il controllore delle scelte di mercato
nelle quali i cittadini rappresentano variabili di poco conto.

In questa “strana sintonia” (a noi strumentalizzati dai politici e pagati
dalle lobby nucleari; a proposito, ma sono considerati tali anche quella
rappresentanza di Legambiente presente alla manifestazione del 17 gennaio
scorso?), accettiamo di misurarci con i miseri metodi di Ventura e Orlandi,
ed è per questo che chiediamo quanto pesino una serie di “strane
concomitanze” che a volte possono abbassare la severità ambientalista e l’
attenzione per i cittadini in nome di congrui affari:

a)      il fondatore/presidente di Legambiente è Realacci? Sì;

b)      l’azionista di riferimento di Energia Spa è Debenedetti? Sì;

c)      appartengono tutti e due alla cosiddetta area riformista che va da D
’Alema a Rutelli? Sì.

Ventura si tranquillizzi, i cittadini hanno strumenti e capacità per capire
e giudicare. Lo stesso vale per Orlandi, non si affanni ad arrampicarsi
sugli specchi tentando di offrire assicurazioni che non rassicurano nessuno.

I cittadini per ora non demordono e continuano la lotta, vuoi vedere che è
questo lo spauracchio che li fa così tanto dimenare?

La redazione de il Ponte



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