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WWF: Chimica e natura: una relazione pericolosa



Chimica e natura: una relazione pericolosa
http://www.wwf.it/news/2912004_4356.asp
Il WWF lancia la campagna europea Detox e presenta un Rapporto che denuncia
i gravissimi danni delle sostanze chimiche su ambiente e animali. Obiettivo:
una nuova regolamentazione UE sulle sostanze tossiche.


Chimica e natura: una relazione pericolosa, svelata da centinaia di ricerche
scientifiche riassunte in un rapporto pubblicato oggi dal WWF. Gli esseri
umani e il mondo naturale - in particolare specie al vertice della catena
alimentare come balene, orsi polari, foche e falchi - sono contaminati da un
gran numero di sostanze chimiche presenti in prodotti di uso comune come
bottiglie di plastica, contenitori alimentari, componenti di computer. Con
il lancio di questo primo Rapporto parte così la Campagna europea "Detox"
del WWF che mira ad ottenere, da parte della UE una nuova regolamentazione
sull'uso delle sostanze chimiche e la possibilità per i consumatori di
essere informati sulla pericolosità di alcuni prodotti chimici.

Se da una parte la contaminazione di animali e di esseri umani, a causa di
ormai "famigerate" sostanze chimiche dannose come il DDT e i
policloro-bifenili (PCB) è stata ampiamente documentata, si stanno
manifestando con sempre più evidenza i pericoli di tanti altri agenti
chimici ancora sul mercato -e recentemente studiati- come documenta il
Rapporto del WWF "Chimica e natura: una relazione pericolosa".

Il Rapporto mette sotto accusa soprattutto composti come i perfluoroctani,
gli ftalati, i composti fenolici e i ritardanti di fiamma (BFR), tra i nuovi
pericoli tossici di maggior importanza. I composti perfluoroctani, ad
esempio, sono utilizzati nella produzione di stoffe, di materiali per
incartare il cibo e di rivestimenti antiaderenti, come il teflon. Gli
ftalati, invece, si trovano nella plastica (PVC incluso). i composti
fenolici nelle scatolette alimentari, nelle bottiglie di plastica, nell'
hardware dei computer. Il BFR, infine, nelle stoffe e nei televisori.

Serissimi i disturbi di salute per molte specie animali segnalati nel
rapporto del WWF, come i tumori, i danni al sistema immunitario, i problemi
del comportamento, le alterazioni ormonali, o addirittura i cambiamenti di
sesso (da maschi a femmine). Nei delfini, nelle balene e nei cormorani del
Mediterraneo, nelle foche e nelle aquile di mare del Baltico e negli orsi
polari, gli scienziati hanno trovato composti perfluorurati -classificati
come agenti cancerogeni dall'Agenzia americana per la protezione dell'
Ambiente (EPA).

Centinaia di uccelli domestici sono uccisi ogni anno dalle esalazioni e dal
particolato prodotti dai rivestimenti in teflon. L'esposizione al bifenolo A
ha causato cambiamenti di sesso nel jacarè, una specie di caimano presente
nell'America meridionale, mentre i ritardanti di fiamma (BFR) sono stati
ritrovati nello sperma delle balene e delle foche nell'artico canadese e, di
recente, persino nelle uova dei falchi pellegrini.

"La normativa che regola attualmente la presenza di sostanze chimiche in
prodotti di uso commerciale non è sufficiente né tantomeno efficace a
proteggere la natura e gli esseri umani dagli effetti dannosi di questi
agenti - ha dichiarato Gianfranco Bologna, Segretario aggiunto del WWF
Italia - Il nostro appello al Parlamento Europeo è che venga adottata e
consolidata nella normativa ancora in discussione nota come REACH
(Registrazione, Valutazione e Autorizzazione delle Sostanze chimiche), una
piccola rivoluzione che imporrebbe finalmente ai produttori e agli
importatori di diffondere informazioni certe sulle circa 30.000 sostanze
chimiche che circolano ogni anno in Europa".

"Ogni giorno si aggiungono nuove scoperte scientifiche che documentano
inequivocabilmente l'entità dell'esposizione della natura e degli esseri
umani agli agenti chimici " afferma Clifton Curtis, direttore del Programma
Toxics del WWF. "Se facciamo in modo che si conoscano gli effetti degli
agenti chimici, i consumatori si potranno difendere dai pericoli futuri
perché quelli più dannosi non saranno utilizzati. I composti perfluorurati
sono un esempio calzante della necessità che la normativa REACH sia
approvata il più presto possibile. Produttori, come 3M e DuPont, hanno
condotto ricerche su queste sostanze per 30 anni ma non ne hanno mai diffuso
i risultati. La normativa REACH non lo avrebbe mai permesso. Sappiamo che la
produzione globale dei prodotti chimici è in aumento e allo stesso tempo ci
arrivano segnali come le minacce alla salute umana e al mondo naturale
stiano aumentando".

Nel Rapporto del WWF si evidenzia anche che continua la contaminazione di
animali, di esseri umani e dell'ambiente da parte di agenti chimici che sono
già banditi o il cui utilizzo è limitato come i PCB, i composti del DDT, l'
atrazina e la tributiltina. Secondo il WWF questo dimostra l'enorme
potenziale di persistenza di queste sostanze nell'ambiente e di come sia
importante fare in modo che gli agenti chimici dell'ultima generazione non
si accumulino in natura, lasciando una pericolosa eredità. Il WWF sottolinea
che il principio di precauzione è indispensabile per ridurre i rischi
provocati dagli agenti chimici di oggi e del passato. REACH, oltre ad aver
fatto suo questo principio, è la risposta alla mancanza di informazioni
sulla sicurezza delle sostanze chimiche sul mercato.