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Rassegna stampa: La rabbia dei pastori sardi
- Subject: Rassegna stampa: La rabbia dei pastori sardi
- From: "Altragricoltura" <altragrico@italytrading.com>
- Date: Mon, 10 Nov 2003 12:13:54 +0100
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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"Tratto da "L'Unione Sarda" - 7/11/03
La protesta in Consiglio regionale. Due priorità: prezzo del latte e blue
tongue
La rabbia dei pastori sardi mette alle corde la Regione
Mercoledì seduta straordinaria nell’Aula di via Roma Per il traffico di
Cagliari un’altra giornata infernale
La protesta dei pastori manda in tilt il centro di Cagliari. Centinaia di
allevatori provenienti da tutta la Sardegna hanno scaricato ieri, davanti al
Consiglio regionale, la rabbia e il malessere che da tempo imperano negli
ovili sardi. I pastori - che chiedono alla Regione un sostegno nella
trattativa con gli industriali sul prezzo del latte e un maggiore impegno
per risolvere la blue tongue e l’indebitamento delle aziende agricole -
hanno ottenuto la convocazione straordinaria del Consiglio regionale
(mercoledì prossimo) per discutere la vertenza.
La manifestazioneArmati di striscioni, bandiere e fischietti i manifestanti
si sono riversati fin dalle prime ore del mattino sotto i portici di via
Roma, dove è stata simulata una veglia funebre del comparto: il pastore
estinto. Ovodda, Silanus Siliqua, Masainas, Villacidro, Serramanna, Ollolai,
Olzai, Gavoi: è un piccolo esempio dei 40 paesi rappresentati nella protesta
di un comparto che da solo conta nell’Isola 45mila addetti e un indotto di
altri 5000. «È stata una manifestazione dura ma composta», ha commentato il
coordinatore del Movimento Pastori Felice Floris al termine della riunione
con i capigruppo che ha fissato per mercoledì prossimo la seduta
straordinaria del Consiglio.
La vertenza latteLa goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la
trattativa («a un punto morto») sul prezzo del latte. I pastori lottano per
una tariffa più equa rispetto a quella proposta dagli industriali che -
denunciano - «vorrebbero acquistarlo a una cifra inferiore rispetto allo
scorso anno» (i pastori non sono disposti a scendere sotto i 78 centesimi).
Non solo: lamentano di essere stati costretti ad adeguare gli impianti alla
normativa Ue e di dover sostenere spese addirittura triplicate. «Siamo in
difficoltà - denuncia Daniele Mureddu, di Siniscola, ricordando le molte
aziende in ginocchio della Baronia: «ci pagano il latte al prezzo di 20 anni
fa ma il costo del mangime è quadruplicato». «Non basta la crisi dell’
industria, ora tocca al mondo agropastorale», protesta Fedele Melas, sindaco
di San Gavino, dove la lingua blu ha ucciso l’anno scorso circa 30 mila capi
di bestiame. «La gente è sempre più affamata - dice - mentre gli industriali
la vogliono fare da padroni». Gesuino Muledda, ex assessore all’agricoltura
e rappresentante della Cia sottolinea che «non si può lasciare una categoria
senza prezzo». Giorgio Lai, dell’Arci di Gavoi, ricorda che «non possiamo
permetterci di perdere tanti posti di lavoro.
Rabbia e disperazione tra i pastori. «Non riusciamo più a mantenere le
famiglie», dicono in tanti. Dal microfono Gavino Sale, uno dei leader del
movimento, fissa un prezzo (un euro al litro) e propone la sua strategia:
trasferire il latte soltanto alle cooperative. «È necessario un ricorso all’
Antitrust perché gli industriali stanno facendo cartello», denuncia Sale.
«Non è possibile che il latte sia venduto al prezzo dell’acqua», tuona Mario
Pistis, allevatore di Sant’Anna Arresi. «Prima ci chiedono di fare
investimenti e promettono i contributi, poi ci costringono a vendere le
aziende a prezzi stracciati». Gianni Monti, di Ollolai, propone di «vendere
direttamente il latte senza passare attraverso gli industriali». I milk
warriors, movimento spontaneo di Arborea, hanno una vertenza a parte: dopo
la supermulta dell’Ue per aver superato le quote latte anche i produttori
del vaccino sono in ginocchio.
Gli stipendi regionaliNel mirino dei pastori i consiglieri regionali e,
soprattutto, i loro stipendi. Ma alcuni, ieri, erano tra i manifestanti.
Primo fra tutti Luigi Cogodi (Rifondazione comunista) che aveva sollecitato
il Consiglio regionale a riunirsi ieri in seduta straordinaria. «Spero che
questo sia un giorno di lotta e di speranza per tutti perché avete diritto a
una risposta - ha detto - la Giunta Masala si è rifiutata invece di riferire
subito in Aula».
L’epilogo. Nel tardo pomeriggio una delegazione di pastori e sindaci è stata
ricevuta dal presidente del Consiglio Efisio Serrenti e dai capigruppo
consiliari ottenendo la convocazione (martedì prossimo) di un tavolo tecnico
con il presidente della Giunta Italo Masala e infine la convocazione della
seduta straordinaria. «Era quello che volevamo - ha detto soddisfatto al
termine del vertice Felice Floris - ma la nostra mobilitazione continua in
attesa dell’esito delle prossime riunioni».
I disagiLa manifestazione cagliaritana ha paralizzato il traffico del centro
cittadino fino al tardo pomeriggio. L’intera via Roma è stata bloccata sia
sul lato dei portici che verso il porto e il caos ha costretto gli
automobilisti a intasare tutte le strade alternative. Ma, in caso di cattivo
esito dell’incontro politico, le conseguenze sarebbero potute essere
peggiori: gli allevatori erano infatti intenzionati ad allargare la
protesta, anche bloccando un traghetto della Tirrenia. Pericolo scongiurato.
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