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Rassegna stampa: riprendono le iniziative degli allevatori delsettore lattiero caseario



Venerdì si è tenuta una grande assemblea degli allevatori del settore
lattiero caseario, vi giriamo 2 articoli usciti sulla stampa quotidiana.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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Il Giornale di Vicenza - sabato 27 settembre 2003.

Con decreto è stato stabilito che le multe vanno pagate ogni mese prima di
aver accertato lo sforamento. Giaretta: «Una follia, è anticostituzionale,
vogliono farci chiudere le stalle»

I Cospa sono tornati
E' di nuovo guerra per le quote latte
A Vancimuglio trecento trattori e allevatori infuriati
di Sandro Sandoli

I Cospa sono tornati. A mezzogiorno sul "sacro" prato di Vancimuglio, dove
via Scamozzi va a "morire" a ridosso dell'autostrada, ci sono già trecento
trattori e automezzi di servizio. Sul frontale di un furgone c'è un vecchio
slogan: «Vince chi munge». Su uno striscione c'è una delle nuove parole d'
ordine: «No agli Ogm, fuori dal ciclo produttivo e dall'agricoltura».
Qualche attimo prima che cominci l'assemblea, cattura l'attenzione del
popolo degli allevatori l'arrivo, accolto da un applauso collettivo, di un
carro veronese sul quale troneggia una ghigliottina con penellate di vernice
rossa a significare una fresca esecuzione.
A cosa allude? Per le anime candide il riferimento è agli stessi allevatori
"uccisi" da una folle politica delle quote latte, mentre per i più "scafati"
è la rappresentazione onirica del trattamento che gli allevatori vorrebbero
riservare al ministro dell'agricoltura Giovanni Alemanno. E sono più
arrabbiati di prima. Perché un decreto ministeriale diventato legge il 30
maggio e in vigore dal prossimo 31 ottobre dice che chi produce più latte di
quanto consentano le quote («Ma poche e miserabili - precisano gli
allevatori - peraltro assegnate sempre con effetto reatroattivo e
provvisorio) deve pagare la supermulta mensilmente, anzi i soldi devono
essere trattenuti dai primi acquirenti (caseifici, eccetera, cui vengono
dati i galloni di sostituto d'imposta) i quali poi li girano allo Stato.
Tuona Mauro Giaretta presidente dei Cospa vicentini: «E' una follia, è un
provvedimento anticostituzionale perché viene applicata la sanzione prima
che venga accertata a fine anno l'infrazione: è come se un vigile urbano mi
fermasse e mi appioppasse una contravvenzione perché presume che io girato l
'angolo supererò il limite di velocità. Tra le tante porcherie che nel corso
degli anni hanno pensato per danneggiare gli allevatori, questa è una delle
più grosse e per il nostro settore ha una carica distruttiva
inimmaginabile». In sostanza da questo meccanismo non si scappa: se il primo
acquirente non fa il suo dovere e non trattiene i soldi della multa non
potrà più acquistare latte, la trattenuta cui viene sottoposto l'allevatore
vanifica la possibilità di chiedere a fine anno la sospensione della
sanzione. Precisa Wilmare Giacomazzi presidente nazionale dei Cospa: «Certo,
è quello che vogliono, perché negli ultimi anni tutti i giudici ordinari ai
quali ci siamo rivolti ci hanno dato ragione, perché le due commissioni che
hanno indagato sulle quote latte e il generale della guardia di finanza
Natalino Lecca lo ha ribadito in un'intervista, hanno detto chiaro e tondo
che noi siamo vittime del più colossale imbroglio dell'Italia repubblicana».
Ma i venti di guerra che avevano investito di nuovo le stalle dalla scorsa
primavera (a maggio il presidio di Vancimuglio era "risorto" per quattordici
lunghi giorni) sono diventati bufera nelle ultime settimane, esattamente da
quando, con il "logo" del ministero delle politiche agricole e forestali, su
tutti i giornali nazionali e locali sono cominciati a comparire comunicati
cadenzati, che, con il titolo "Quote latte: uscire dal tunnel -. L'ultima
grande occasione per mettersi in regola", invitano gli allevatori a pagare.
Un'iniziativa che surriscalda la temperatura già alta dell'affollata
assemblea che si tiene sotto lo storico tendone di Vancimuglio e che fa
uscire dai gangheri sia Giacomazzi che il flemmatico Giaretta. Entrambi
tuonano: «E' un comunicato ambiguo, minaccioso e paternalistico, già costato
milioni di euro, naturalmente pagati con i soldi dei contribuenti. Siamo
stati e continuiamo ad essere diffamati con il denaro di tutti i cittadini
italiani: molti colleghi hanno già risposto individualmente con
esposti-denuncia contro Alemanno, noi come Cospa ci rivolgeremo alla corte
dei conti per lo spreco di soldi pubblici e alla corte di giustizia dell'Aja
per il prelievo preventivo che dovrebbe scattare da ottobre, mentre in
questi giorni, ma a spese nostre, cioè autotassandoci, pubblicheremo una
lettera aperta al ministro su tutti i quotidiani locali italiani».
Insomma è guerra a tutto campo, perché per gli allevatori è questione di
vita o di morte. Dal 1986 le 130 mila stalle italiane sono diventate 52
mila, mentre le 4000 del Vicentino sono già finite sotto quota 2000. E da
alcune anticipazione sulla lettera che sta per essere pubblica si evince un
dato molto allarmante: il fatto che il latte non venga più pagato alla
stalla e che chi riesce a farsi pagare dai trasformatori incassi dopo 150
giorni, sta creando code di vacche davanti al macello di Cremonini. Giaretta
allarga le braccia: «E' un patrimonio di bovini da latte che sta
diventando... hamburger». Poi tuona: «Il bello deve ancora venire. Il
ministro ci ha offerto, bontà sua, la rateizzazione delle multe in 14 anni:
è logico che io mi dissangui se sono convinto che la multa è ingiusta ovvero
che è il frutto di un colossale imbroglio? Di una cosa sola dobbiamo
ringraziare il ministro: vessandoci ci ricompatta e ci dà la spinta per
organizzarci».
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Tratto da "Il Giornale di Vicenza" - Sabato 27 Settembre 2003

 Il collante sono i super prelievi (1100 in Puglia). Il problema Ogm
 La protesta unisce il nord con il sud Si cerca l'aggancio coi consumatori

(s. s.) Il nord e il sud vanno insieme alla guerra. Con un unico scopo:
sottrarsi all'ingiustizia che devono subire gli allevatori italiani da anni
intrappolati dal meccanismo truffaldino dellle quote latte. A Vancimuglio è
arrivato anche Cosimo Gallere presidente dei Cospa della Puglia: nella sua
regione i supermultati sono 1100 e lui, se accetta di pagare, come
"suggerisce" il comunicato del ministero, si troverebbe alleggerito di un
miliardo di vecchie lire. Sbotta: «I nostri problemi sono gli stessi che
hanno i colleghi del nord, ma nel centro-sud sono anche ingigantiti dalla
tragedia della "lingua blu", cioè una malattia che sta distruggendo i nostri
allevamenti e che è stata portata nelle nostre stalle da un folle piano
vaccinale obbligatorio predisposto dal ministero della sanità: in sostanza è
stato iniettato nelle vacche un virus che, importato dal Sud Africa, è
"impazzito" e sta decimando il nostro patrimonio zootecnico. Noi avevamo
chiesto che la sperimentazione fosse fatta in laboratorio e non in campo,
non ci hanno dato ascolto e ora il ministero non ha mai speso una parola sul
dramma che stanno vivendo gli allevatori meridionali». Ma al presidio di
Vancimuglio si delineano anche strategie per "agganciare alla causa degli
allevatori anche i consumatori. Dice Giacomazzi presidente nazionale dei
Cospa: «Con la protesta noi coniughiamo anche la proposta. Da oggi comincia
un nuovo ciclo di lotte contro l'agricoltura, figlia della cattiva
globalizzazione, senza agricoltori, che vorrebbe produrre cibo senza storia,
cultura e sicurezza». In sostanza una lotta a trecentosessanta gradi agli
Ogm e una battaglia a tutto campo a favore dei consumatori. Precisa
Giocomazzi: «Anche sostituendoci a Guardia di finanza e Nas, verificheremo
nei supermercati e nei luoghi di produzione se e chi si fa uso di Ogm».
Soggiunge Giaretta: «Ci sono colleghi vicentini che un anno e mezzo fa hanno
seminato foraggio con sementi senza Ogm e tra poco verrà prodotto il primo
grana padano nel quale di organismi geneticamente modificati non ci sarà
nemmeno l'ombra».
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