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i veleni dentro casa



  DA LANUOVAECOLOGIA.IT

Lunedì 5 Maggio 2003

ABITARE

Gli ambientalisti per una chimica sostenibile

I veleni dentro casa

Lavori domestici. Mezzo milligrammo di sostanze pericolose per ogni grammo 
di polvere. A rischio l'integrità dei nostri polmoni. I risultati di una 
ricerca condotta da Greenpeace insieme all'Organizzazione europea dei 
consumatori e all'Associazione europea per la salute pubblica

Sostanze tossiche contenute in molti prodotti che abitualmente utilizziamo 
all'interno delle nostre case: dai tessuti alle televisioni, dai giocattoli 
ai cosmetici. Lo rivela una ricerca condotta da Greenpeace insieme 
all'Organizzazione europea dei consumatori e all'Associazione europea per 
la salute pubblica.
Nei campioni di polvere che sono stati raccolti in case private di Gran 
Bretagna, Francia, Spagna, Danimarca, Svezia e Finlandia e «analizzati da 
laboratori indipendenti - rivela Greenpeace - in media per ogni grammo sono 
state rilevate mezzo milligrammo di sostanze pericolose. In particolare, le 
analisi hanno riscontrato sostanziali quantità di alchifenoli e composti a 
base di cromo, che alterano il sistema ormonale, esteri ftalici, pericolosi 
per il sistema riproduttivo, e paraffine clorurate che possono essere 
cancerogene».

Dal 1930 ad oggi la produzione di sostanze chimiche è passata da un milioni 
di tonnellate all'anno a 400 milioni di tonnellate e quella d'Europa è pari 
a un terzo della produzione mondiale (fonte Eea Unep, 1998). «Quindi, 
afferma Vittoria Polidori, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace 
- non é inquinato soltanto l'ambiente esterno, ma anche la casa e 
l'ufficio, dove l'europeo medio passa il 90% della vita si corrono rischi. 
Bisogna allora fare attenzione ai pericoli che possono derivare dai 
prodotti di largo consumo, come giocattoli e televisori».

La risposta rassicurante dei produttori industriali per cui i composti 
chimici restano confinati nei beni di consumo e quindi non presentano 
rischi perché non vengono rilasciati nell'ambiente, non soddisfa Greenpeace 
visto che «la ricerca mostra il contrario: se queste sostanze pericolose si 
ritrovano nella polvere vuol dire che poi noi le respiriamo. E il pericolo 
é ancora maggiore per i bambini. Per questo - conclude l'organizzazione 
ambientalista - chiediamo che la Commissione Europea, che sta rivedendo la 
politica chimica dell'Unione, di non perdere l'opportunità per arrivare 
all'emanazione di una legislazione forte, che liberi i cittadini di queste 
sostanze pericolose e obblighi le industrie a sostituire i composti pericolosi».