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S.O.S. - Disastro in Aspromonte
- Subject: S.O.S. - Disastro in Aspromonte
- From: "CEDIC" <cedic@cedic.com>
- Date: Fri, 28 Mar 2003 12:23:01 +0100
Trasmette agenzia fotogiornalistica PV-RC
Con cortese invito alla pubblicazione e diffusione.
Grazie, cordiali saluti.
L'Editore -
Dr. Mariano Cudia - Presidente IS.F.E. - Istituto Forestale Europeo
Via Zecca, 15 - 89125 Reggio Calabria
Tel. 0965.26406 - fax 0965.311638 - mobile 338.2645945
COMUNICATO STAMPA
L'On.le Basile, presidente dell'A.FO.R. - Aziende Foreste Regionali, nonché
assessore regionale all'Ambiente e, a quanto pare, con delega
all'Urbanistica, dopo le dimissioni o congelamento momentaneo
dell'Assessore tecnico Bonaccorsi, a mezzo i giornali ha convocato, per il
25 marzo, una conferenza stampa a Basilicò, in Gambarie d'Aspromonte dove è
stato costruito il lager di animali, battezzato - dal presidente
dell'IS.F.E. - Istituto Forestale Europeo "Jurassik Park". Alla conferenza
stampa sono state escluse delle testate come ad esempio quella del
periodico "Tutto Sud" che ha sollevato il problema e il cui editore è il
dr. Mariano Cudia, responsabile nazionale del comparto ambiente e
agricoltura del Patto Segni. Ad accogliere gli invitati, amici, tecnici e
burocrati dell'A.FO.R., vi era una squadriglia di operai vestiti con tute
simili a quelle dei pompieri, dislocati dall'ingresso del viale di pioppi
che si innesta alla Strada statale e lungo tutto il percorso. Il dott..
Cudia è riuscito a passare i posti di blocco presentandosi come editore ma
appena giunto nella fortezza dell'A.FO.R., il Geometra Silvio Galia, dopo
essersi consultato col gota organizzativo, lo ha invitto ad andare via
perché non invitato alla conferenza stampa, anche se è editore del
periodico Tutto Sud, dell'agenzia Foto Giornalistica "PV-RC" e del giornale
online "Pianeta Verde". Insieme al dott. Cudia non sono stati ammessi alla
conferenza stampa i rappresentanti dei verdi e della Lav con le loro
testate giornalistiche "Il sole che ride" e "Impronte". E' stato proprio
Tutto Sud con un articolo etico ad informare l'opinione pubblica dello
Jurassik Park. L'Azienda Foreste Regionali di Basilicò, è stata trasformata
in un presidio militare dove il Geometra Galia si sente di essere un Saddam
Hussein, ha la sua guardia repubblicana, o, per restare in tema agreste,
crede di essere un Don Rodrigo con i suoi bravi. Quell'areale protetto ha
avuto, nell'arco di pochi mesi, un totale sconvolgimento ambientale, grazie
anche: 1 - al Corpo Forestale che ha autorizzato tagli d'alberi,
smottamenti di terreno, costruzione di platee in cemento, eccetera; 2 - al
Comune di Reggio Calabria che ha concesso il nulla osta ambientale; 3 -
all'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte che è intervenuto dopo oltre otto
mesi Š e che non ha ancora capito quale è la vera sostanza per dovere
smantellare questo sconcio. A Basilicò, prima vi erano delle gabbie con
fagiani qualche oca selvatica, mentre nell'area recintata, di circa 150 Ha,
si trovavano daini e cinghiali in libertà - in numero controllato per un
impatto compatibile con il territorio. Ora dove si trovavano daini e
cinghiali vi sono recinti ovunque che ospitano struzzi, emù, pony,
dromedari, eccetera, mentre appollaiati ai bordi d'una vasca piena di
papere si trovano dei pellicani. Poi nelle gabbie, davanti la Caserma
Forestale, ci sono cicogne, aquile, eccetera, ed ancora in dei magazzini si
trovano affollatissime presenze di uccelli chiusi in gabbie. Molti non
sanno che vi sono anche due recinti, uno che ospita circa 60 buoi e l'altro
circa 30 ovini, tra capre e pecore; molto probabilmente l'A.FO.R. ha anche
intenzione di produrre formaggi e mozzarelle o di aprire macellerie.
Torniamo alla conferenza stampa dove l'On.le Basile, che l'ha organizzata,
si è defilato, lasciandola condurre al vice presidente AFOR dr. Rosario
Infantino, al direttore Generale dr. Michele Laudati, ai vicedirettori
Antonucci e Talarico e ai consiglieri d'amministrazione Sergio Stancato e
Salvatore De Biase. Troneggiava al tavolo della presidenza il Prof.
Alessandro Giorgetti dell'Università di Firenze, un consulente, luminare
zoologo, chiamato dall'AFOR, che ha dichiarato che gli animali stavano bene
e che, oggi, qualsiasi animali può vivere ovunque perché vi è stata la
globalizzazione degli animali. A quanto sembra, per Giorgetti, non esistono
più gli areali, gli uccelli non migrano più, gli animali equatoriali si
fanno portare a passeggio per insediarsi in luoghi non loro e divenire
stanziali.
Il prof. Giorgetti, prima d'accettare l'incarico, avrebbe fatto bene, a
leggere Repubblica dell'11 marzo 2003 che riporta cosa ne pensa, in
proposito, Giorgio Celli, una delle massime autorità del settore, a livello
mondiale. Non sa nemmeno quale è stato lo sdegno di Licia Colò, intervenuta
con un suo articolo in Internet, sulla rubrica il "Giovedì di Licia Colò"
in collaborazione con www.animalieanimali.it che sta facendo un'indagine
su cosa ne pensano, in proposito al Jurasik Park, gli italiani.
Il comportamento del geometra Silvio Galia e dei dirigenti dell'AFOR, ha
fatto trasparire che questi, temono un confronto democratico e che alla
conferenza stampa sono state invitate testate, i cui giornalisti, non
specialisti del settore ambiente, non hanno potuto fare altro che riportare
ciò che dicevano gli organizzatori AFOR che se la sono suonata, cantata e
sentita, evitando ogni contraddittorio. Alla conferenza stampa il vice
presidente dell'AFOR, Infantino, ha dichiarato che l'AFOR continuerà su
questa strada realizzando altri zoo in tutta la Calabria, a fini di uno
sviluppo turistico. Il direttore generale Laudati, invece, da come si è
appreso dalla stampa, svolazzando documenti, ha spiegato che gli animali
sono tutti provvisti di certificazioni CITES, che le zebre sono state
restituite al mittente, che altri animali sono ricoverati in clinica, che i
tucani sono volati via, che di serpenti boa non c'è ne sono mai stati e che
sono ospitati solo cinque pitoni Š e poi a seguire ha raccontato altre
favole. Poi ha parlato della spesa di 480.000 _ per avere realizzato il
tutto mentre si dice che è stata impegnata la somma di circa 6.000.000 di
_. All'Istituto Forestale Europeo e a chi scrive non interessa quanto è
stato speso e nemmeno se sono stati versati i contributi CUA ai lavoratori
forestali. Da notizie stampa, di qualche mese addietro, però si era appreso
che l'Ufficio AFOR di Reggio Calabria non ha versato i Contributi Agricoli
Unificati per un importo di 12 miliardi di vecchie lire, mentre non si
conoscono gli ammanchi riguardanti le altre province, sicché i lavoratori
non possono pensionarsi perché non hanno avuto versati i dovuti contributi;
si dice anche che di ciò è informata la Corte dei Conti. Ma dicevamo che,
per chi scrive ed per l'Istituto Forestale Europeo sapere ciò è ininfluente
e può restare tra i misteri dell'Aspromonte, così come anche la parcella,
che a quanto pare riguarda un consulente che ha redatto il progetto dello
zoo; sta di fatto che nel piano triennale 2000 - 2002 non vi è alcun cenno
della realizzazione di un Jurassik Park in Aspromonte con la relativa spesa
e che il Consiglio Regionale non ha approvato varianti. Non interessa
nemmeno la diatriba tra l'AFOR e il presidente dell'Ente Parco nazionale
dell'Aspromonte dr. Perna, che dice, contrariamente a Laudati, di non avere
autorizzato nessuna costruzione in cemento e in legno su platee. Però, come
il diavolo che fa le pentole e non i coperchi, si sta scoprendo di tutto e
che di costruzioni in legno su platee e no ve ne sono a decine, recinti
tantissimi, alberi tagliati, per fare spazio a costruzioni e recinti,
anche. E' scomparso pure un viale di pioppi monumentali. Lo scandalo, il
ridicolo e il risicolo della questione non è di quanti animali equatoriali
ci sono e di che razza sono, ma è quello che in Aspromonte non si dovevano
fare insediare animali alieni all'habitat dell'Appennino meridionale,
soprattutto all'interno di un Parco Nazionale, le cui bellezze e tesori
naturali, sono inestimabili e tali da fare invidia al mondo intero. Nella
legge istituzionale dell'AFOR e nel suo regolamento è detto a chiare
lettere che l'AFOR deve promuovere, proteggere, tutelare, la fauna indigena
calabrese. Ciò è pubblicizzato anche nel sito Internet riguardante l'AFOR.
Non si fa sviluppo turistico costruendo lager per animali alieni ma
pubblicizzando e valorizzando ciò che di meglio può offrire il territorio e
cioè il paesaggio, le reti sentieristiche, le cascate, i rifugi, gli odori,
i profumi, i sapori, l'artigianato e la fauna autoctona, non chiusa nei
recinti. L'era degli sbarchi in Normandia è terminata e i recinti e i fili
spinati non devono esistere, soprattutto in un'area protetta d'importanza
europea.
Un tempo vi era la Cassa per il Mezzogiorno, che di cose egregie ne ha
fatte, ma poi, negli ultimi tempi dall'essere soppressa, ha cominciato a
progettare opere inutili, vedesi ad esempio Diga del Menta, per restare in
Aspromonte, e questo per sperperare pubblico denaro. Si spera che l'AFOR
non stia adottando lo stesso sistema, costruendo inopportuni lager per
animali invece di pensare a tutelare e migliorare il suo patrimonio
boschivo, dove migliaia di ettari sono costituiti da boschi cedui degradati
e da boschi artificiali che da decenni aspettano di ricevere i dovuti
lavori di manutenzione e che sono, per questo, facile preda degli incendi.
Che l'AFOR pensi, una volta per tutti, a ridare la dignità che meritano ai
lavoratori forestali, utilizzandoli nei lavori per cui sono stati assunti e
cioè nel miglioramento boschivo, nella difesa idrogeologica, nel restauro e
miglioramento dei boschi degradati, nella rinaturalizzazione del
territorio, nel censimento della fauna, eccetera.
Di nuove invenzioni, che fanno ridere i polli e chi di ambiente ne capisce
o che sappia ragionare, di eminenti scienziati consulenti - profumatamente
pagati -, la Sila Calabrese e l'Aspromonte non ne hanno bisogno e nemmeno
hanno bisogno di dirigenti e persone incompetenti, lautamente compensati
con 3 mila / 11mila _ al mese, solo perché - da come continuamente si
apprende dai giornali - parenti, amici e portaborse, di consiglieri,
presidenti e assessori regionali. Nella querelle del Jurassik Park
Aspromontano fatto gravissimo è che l'ARPACAL, cioè l'Agenzia Regionale
Protezione Ambiente Calabria, che è la massima autorità in campo ambientale
che dovrebbe vigilare nel merito ed in ogni forma di delitto ambientale,
ignora lo scempio e lo sfacelo, che è stato operato in uno dei siti più
belli e protetti dell'Aspromonte, e non prende alcun provvedimento, anzi
sembra non esistere.
L'ARPACAL è stata, antecedentemente, chiamata in causa dall'ISFE per la
gravità di quanto dettato dalla legge regionale n. 30 del 26/11/01 che
permette, agli Uffici agrari regionali e del Corpo Forestale dello Stato,
di distruggere tutta la biodiversità forestale autorizzando il prelievo
della lettiera del bosco e conseguentemente di uccidere anche la piccola
mammofauna come le talpe, i piccoli roditori, gli altri animali Štra cui la
rara salamandra maculata, eccetera.
Il sindacato CONF.A.I.L. Calabria per il lager di animali esotici in
Aspromonte e per altre gravi motivazioni che danneggiano i lavoratori
forestali, ha chiesto a mezzo stampa le dimissioni e l'azzeramento di tutta
la dirigenza dell'AFOR e la soppressione dell'Ente. L'Istituto Forestale
Europeo si associa al sindacato e auspica, che per il bene della Calabria,
ciò avvenga presto.
Mariano Cudia - Presidente IS.F.E.