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domande e risposte sui vegetariani
Ecco alcune delle domande più frequenti a proposito del vegetarismo.
Questo testo è ricavato dal sito della Società Scientifica di Nutrizione
Vegetariana, che contiene molte altre informazioni.
E'possibile ad esempio trovare i recapiti di medici e nutrizionisti in
grado di fare da punto di riferimento e da sostegno a chi decide di
scegliere una dieta vegetariana.
Nel testo originale sono presenti numerosi rimandi e bibliografia, che per
una più facile lettura sono stati qui omessi.
È vero che i vegetariani hanno una salute migliore rispetto agli onnivori?
I dati scientifici ottenuti da una moltitudine di studi epidemiologici
mostrano che i vegetariani e soprattutto i vegani godono di salute migliore
rispetto agli onnivori.
In particolare una dieta che minimizzi (vegetariana) o elimini
completamente (vegana) i cibi animali è in grado di ridurre
considerevolmente l'incidenza di gravi patologie quali tumori,
ipertensione, arteriosclerosi, infarto, ictus, diabete, obesità,
osteoporosi, calcoli e altre patologie che costutuiscono le principali
cause di morbilità e mortalità nei paesi industrializzati.
Se adeguatamente bilanciata, questo tipo di alimentazione non comporta
rischi di carenze (che comunque possono essere compensate con alimenti
integrati o con integratori alimentari facilmente reperibili). Al contrario
le patologie correlate con il consumo di alimenti animali e prevenibili
quindi con misure dietetiche, sono malattie croniche che necessitano di
terapie farmacologiche di lunga durata -non prive di rischi ed effetti
collaterali- e/o di interventi chirurgici -non sempre risolutivi-: appare
evidente a qualunque persona dotata di buon senso come tali conseguenze
rendano senza dubbio preferibile un'alimentazione vegetariana, con
eventuale ricorso ad integratori alimentari, rispetto a quella tradizionale.
Ribadiamo comunque che se ben bilanciate la dieta vegetariana e vegana non
comportano alcun particolare problema carenziale, e sono per contro in
grado di prevenire molte delle malattie piu' diffuse ed invalidanti
presenti nella civiltà occidentale, ridimensionandone i relativi costi
sanitari e sociali.
Le Proteine animali sono indispensabili? I vegetariani sono a rischio di
carenza di Proteine?
È una credenza tanto diffusa quanto infondata che le Proteine animali siano
indispensabili o migliori di quelle vegetali e che quindi i vegetariani
siano a rischio di carenze proteiche.
Gli studi epidemiologici e clinici hanno ampiamente dimostrato che una
dieta vegetariana e vegana è perfettamente in grado di coprire il
fabbisogno proteico di qualunque persona, anche di chi pratica sport o
compie lavori pesanti.
La popolazione rurale cinese, pur consumando quantità minime di carne o
pesce (e quindi ricavando le Proteine quasi esclusivamente dai vegetali è
tranquillamente in grado di svolgere i lavori agricoli (si tenga anche
presente che l'agricoltura cinese è meno meccanizzata di quella dei paesi
occidentali e dunque necessita maggiori sforzi fisici).
Le Proteine animali sono definite Proteine "nobili", in quanto contengono
tutti gli aminoacidi essenziali (gli aminoacidi cioè che non possono essere
sintetizzati dall'organismo ma devono venire introdotti con la dieta),
diversamente da quelle contenute dei vegetali.
Infatti le Proteine contenute nei cibi animali contengono da sole tutti
questi aminoacidi nelle giuste proporzioni, mentre è necessario assumere
diversi cibi vegetali per ottenere le giuste proporzioni di questi
aminoacidi. Se per i vegetariani (che assumono latticini e/o uova) il
problema non si pone neppure, anche nell'alimentazione vegana correttamente
bilanciata ciò avviene automaticamente senza bisogno di particolari
accorgimenti.
Infatti, l'assunzione nell'arco della giornata di cereali (pane, pasta,
riso, etc), legumi (fagioli, le lenticchie, le ceci, etc) fornisce tutti
gli aminoacidi necessari nelle giuste quantità e proporzioni.
La soia è invece l'unica leguminosa in grado di fornire da sola, senza
essere associata ai cereali, tutti gli aminoacidi necessari nelle giuste
proporzioni.
Il vantaggio di ricavare le Proteine dai vegetali anziché dai cibi animali
è che così facendo si può soddisfare i propri bisogni alimentari senza
introdurre colesterolo e grassi saturi, notoriamente deleteri per la salute
e inevitabilmente presenti in tutti i cibi animali.
Inoltre le Proteine vegetali aumentando la produzione di glucagone
contribuiscono a ridurre i livelli di insulina (fattore di rischio per
obesità e forse per tumori) ed essendo molto meno acide di quelle animali
provocano la mobilizzazione di minori quantità di Calcio dall'osso quando
vengono eliminate con le urine.
I vegetariani sono a rischio di carenza di Ferro e Zinco?
Sebbene la carne sia una buona fonte di Ferro (al contrario di latte,
latticini e uova, che ne contengono poco o nulla) e Zinco (presente anche
nei latticini e nelle uova) le diete vegetariane e vegane correttamente
bilanciate sono in grado di fornire quantità adeguate di questi minerali,
come dimostrano numerosi studi.
Ferro: Il Ferro partecipa alla formazione dei globuli rossi ed
all'integrità di cute e mucose. Questo minerale è presente in abbondanti
quantità in tutti i legumi, nel cavolo, nei broccoli (e in generale in
tutte le crucifere), nei cereali integrali e nella frutta secca.
Il Ferro contenuto nei vegetali, anche maggiore in quantità assoluta, è in
forma non-eme, che risulta avere un assorbimento inferiore rispetto al
Ferro in forma eme, contenuta nei cibi animali. In caso di riduzione del
Ferro ematico, però, l'organismo è in grado di aumentare l'assunzione di
Ferro non-eme in modo tale da compensare eventuali carenze.
Comunque l'assorbimento del Ferro in forma non-eme è facilmente
incrementabile dalla contemporanea assunzione di cibi ricchi in vitamina C
(peperoni, agrumi, kiwi, broccoli, etc.).
Vino rosso, cioccolato, caffè e tè, invece, a causa del loro contenuto in
tannino, riducono l'assimilabilità del Ferro: è pertanto preferibile
assumere questi alimenti lontano dai pasti. Anche i latticini possono
ridurre considerevolmente (tra il 30% e il 50%) l'assimilazione del Ferro
vegetale, a causa del loro alto contenuto di Calcio.
Zinco: Lo Zinco è un oligoelemento che interviene in moltissimi processi
metabolici dell'organismo. Buone fonti vegetali di Zinco sono i legumi
(ceci in particolare), i semi di zucca, il lievito alimentare, il muesli e
i cereali integrali.
Sebbene le diete vegane e vegetariane possano contenere quantità inferiori
di Zinco rispetto alle diete tradizionali, esse non causano carenze
secondarie di questo minerale, visto che l'organismo è in grado di
compensare un ridotto introito di Zinco aumentandone l'assorbimento.
I vegetariani sono a rischio di carenza di Calcio?
Il Calcio alimentare è presente soprattutto in tofu preparato con solfato
di Calcio, cavolfiore, cavolo, rapa, fagioli, fichi secchi, latte di soia
fortificato, tahini, semi di sesamo tostati. Non va sottovalutato l'apporto
di questo elemento ad opera delle acque minerali.
Il Calcio dell'organismo è depositato nello scheletro, della cui solidità è
il maggior responsabile (mineralizzazione dell'osso). L'osso costituisce la
"banca" del Calcio dell'organismo, da cui questo minerale viene
continuamente mobilizzato per tutte le altre funzioni alle quali partecipa
(importante soprattutto la contrazione muscolare, compresa quella cardiaca).
Il Calcio si trova in abbondante quantità nei latticini, cosicché i
vegetariani ne assumono quantità pari od addirittura superiori rispetto
agli onnivori, e presentano una densità ossea pari o superiore rispetto a
questi ultimi.
Per i vegani la questione è più complessa: sebbene diversi studi non
rivelino carenze alimentari, alcuni Autori hanno constatato che
l'assunzione di Calcio nella dieta vegana potrebbe essere al di sotto della
dose giornaliera raccomandata (800-1000 mg/die).
La possibilità di ottenere un adeguato stato del Calcio nell'organismo è
però alla fine legato non tanto alla dose introdotta quanto all'equilibrio
tra Calcio assunto e Calcio eliminato dall'organismo (tramite le urine e le
feci).
A questo proposito infatti le proteine animali, che sono sostanze acide,
aumentano notevolmente la quantità di Calcio eliminato dall'organismo, che
ha funzione di tamponare il pH urinario, mobilizzandone quindi i depositi
dall'osso. Le proteine vegetali invece, e quelle dei legumi in particolare,
dato il loro minor grado di acidità contribuiscono in misura notevolmente
inferiore a questo fenomeno.
Ne consegue che, sebbene i vegani possano assumere meno Calcio degli
onnivori, il loro fabbisogno giornaliero di questo minerale è probabilmente
inferiore grazie alle minori perdite da parte dell'organismo.
Diverse ricerche epidemiologiche mostrano che l'osteoporosi e le fratture
ossee sono più comuni tra le popolazioni che consumano molti latticini e
altri alimenti animali rispetto alle popolazioni tendenzialmente
vegetariane. Altri studi invece rilevano inoltre che una alimentazione
ricca di frutta e verdura è associata ad una maggiore densità ossea.
Un altro fattore che influenza notevolmente l'escrezione di Calcio è la
quantità di Sodio assunta, che provoca una maggior perdita di Calcio
dall'organismo. Il Sodio abbonda in generale nei cibi animali elaborati e
stagionati oltre che costituire il comune sale da cucina. In media, una
alimentazione vegana e vegetariana basata su frutta e verdura fresca e su
un ridotto consumo di sale aggiunto ai cibi contiene meno Sodio
dell'alimentazione onnivora.
Infine anche il Fosforo ha una notevole importanza dato che esso dovrebbe
essere presente nell'alimentazione in quantità pari al Calcio e l'eccesso
di Fosforo può causare problemi allo scheletro anche se si assumono
adeguate quantità di Calcio. Sono ancora una volta i cibi animali
(soprattutto la carne e il pesce) oltre che le bibite a contenere la
maggior parte del Fosforo introdotto con l'alimentazione.
I vegetariani sono a rischio di carenza degli altri minerali?
Secondo i dati epidemiologici le diete vegetariane non comportano rischi di
carenze di minerali.
Lo Iodio, oligoelemento necessario per il funzionamento delle tiroide e
quindi per il metabolismo, è presente in quantità adeguate nei latticini,
quindi l'apporto di questo minerale non costituisce un problema per i
vegetariani, mentre per i vegani sono possibili carenze (a causa della
variabilità del contenuto di Iodio dei vegetali che si verifica in funzione
del terreno sul quale sono coltivati): eventuali carenze sono comunque
facilmente prevenibili usando sale da cucina iodato od introducendo nella
dieta moderate quantità di alghe, ricchissime di questo minerale.
Il Selenio, oligoelemento che possiede importanti proprietà antiossidanti,
è presente sia negli alimenti vegetali che in quelli animali. Negli
alimenti vegetali il contenuto di questo minerale è variabile e può quindi
anche essere carente nell'alimentazione dei vegani di alcuni paesi
dell'Europa del nord. Comunque diversi studi non hanno rilevato carenze per
vegetariani e vegani.
Il Rame, oligoelemento che partecipa a svariate funzioni dell'organismo, è
contenuto in molti vegetali e la sua carenza è comunque molto rara. I
vegetariani e soprattutto i vegani ne assumono quantità maggiori rispetto
agli onnivori.
Il Magnesio, minerale importante per molti processi vitali, è un minerale
presente soprattutto nei cereali integrali, molto importante per il
funzionamento di numerosi enzimi e si trova depositato nell'osso. I
vegetariani e soprattutto i vegani ne assumono più degli onnivori.
Il Fosforo, minerale essenziale per la formazione dello scheletro e per
altri processi metabolici, deve essere assunto con la dieta in quantità
pari al calcio ma i consumatori di carne e di bibite tendono ad assumerne
troppo con conseguenze negative per le ossa. Vegetariani e vegani ne
assumono meno degli onnivori ma nelle giuste quantità.
Il Potassio è un minerale con funzioni elettrolitiche, fondamentale per
tutte le funzioni cellulari. Frutta e verdura ne sono particolarmente
ricchi ed i vegetariani e i vegani ne consumano quantità adeguate e
superiori a quelle degli onnivori. Poichè una dieta ricca di Potassio
contribuisce a mantenere nella norma i valori della pressione sanguigna,
questo potrebbe spiegare la minore incidenza di ipertensione nei soggetti
vegetariani.
Cromo, Manganese e Molibdeno sono oligoelementi con diverse funzioni
metaboliche, delle quali non tutte sono ancora note. L'apporto di questi
minerali nelle diete vegane e vegetariane è comunque adeguato essendo
contenuti abbondantemente nei cibi vegetali.
I vegetariani sono a rischio di carenze vitaminiche?
La dieta vegetariana propriamente detta, comprendendo anche prodotti di
origine animale, è in grado di fornire tutte le Vitamine necessarie in
quantità adeguate alle esigenze nutrizionali dell'organismo; la dieta
vegana propriamente detta invece appare valida per le esigenze nutrizionali
di tutte le Vitamine, eccezion fatta per la Vitamina B12 (che è presente
nei prodotti di origine animale, mentre non si trova nei prodotti di
origine vegetale che fanno parte della comune alimentazione).
La Vitamina A (insieme di retinoidi e carotenoidi), che ha proprietà
antiossidanti, è essenziale per la vista, il trofismo dei tessuti
dell'organismo e la validità delle difese immunitarie. Questa Vitamina è
presente soprattutto in frutta e verdura di colore giallo-arancione e i
vegetariani ne assumono perfino più degli onnivori.
La Vitamina B1 (tiamina) è essenziale per la produzione di energia e per il
funzionamento muscolare e nervoso. Le diete vegetariane sono ricche di
questa Vitamina che è abbondantemente presente nei cereali integrali.
La Vitamina B2 (riboflavina) appare connessa col funzionamento di molti
enzimi dell'organismo. Questa Vitamina è presente sia nei cibi animali che
in molti cibi vegetali (cereali integrali, broccoli, funghi, piselli). I
vegetariani ne assumono quantità analoghe agli onnivori; i vegani ne
assumono quantità inferiori ma comunque sufficienti al loro fabbisogno
nutrizionale, anche perché l'RDA (quantità giornaliera raccomandata)
stabilita per questo nutriente appare in certi casi troppo elevata.
La Vitamina B3 (o PP o niacina) è anch'essa importante per molte funzioni
dell'organismo, come evidente nella sindrome da carenza di questa Vitamina,
la Pellagra (i cui sintomi sono DDD - Dermatite, Demenza e Diarrea). Questa
Vitamina è contenuta nei cereali, specie quelli integrali, ed i vegetariani
e i vegani ne assumono quantità largamente adeguate.
La Vitamina B6 (piridossina) è importante per l'integrità del Sistema
Nervoso e per altre funzioni dell'organismo. Questa Vitamina è contenuta
soprattutto nei cereali, specialmente integrali. La sua carenza è rara e
comunque non si riscontra nè nei vegetariani nè nei vegani.
L'Acido Folico (folato) è necessario per le funzioni riproduttive
cellulari, tanto che una sua carenza causa anemia ed in gravidanza
malformazioni fetali. Questa Vitamina è abbondantemente contenuta nei
vegetali (broccoli, asparagi, arance, legumi, etc.), tanto che la sua
assunzione da parte di vegetariani e vegani è perfettamente adeguata e
superiore a quella degli onnivori.
La Vitamina H (biotina), che ha delle funzioni metaboliche non ancora tutte
note, è contenuta nei cereali, nella soia, nei pomodori, nelle arachidi e
nel lievito di birra; è presente solo in piccole quantità nella carne.
Vegetariani e vegani ne consumano quantità adeguate, probabilmente più
degli onnivori.
La Vitamina C (acido ascorbico) oltre ad essere un potente antiossidante, è
necessaria a mantenere efficiente il sistema immunitario ed integro il
tessuto connettivo. È contenuta quasi esclusivamente nei vegetali e in
particolare nella frutta. Vegetariani e soprattutto vegani ne assumono
quantità largamente superiori agli onnivori.
La Vitamina D regola il metabolismo del Calcio ed è quindi importante per
la mineralizzazione dell'osso e per mantenere livelli ematici di Calcio
adeguati per tutte le funzioni dell'organismo nelle quali questo minerale è
implicato (vedi FAQ sul Calcio). Questa Vitamina puo' essere introdotta con
il cibo ma anche sintetizzata dal nostro organismo in presenza di luce
solare (basta una esposizione al sole della faccia e delle mani per 10-15
minuti 3 volte la settimana). Non essendo ben rappresentata nei cibi di
origine vegetale, in assenza di adeguata esposizione al sole, i vegani
devono introdurla nella dieta tramite alimenti vegetali fortificati (p.e.
latte di soia), mentre i vegetariani possono introdurla tramite le uova.
Tuttavia la Vitamina D viene accumulata nell'organismo e quindi quella
prodotta durante i mesi estivi è generalmente sufficiente anche per il
periodo invernale. Del resto anche gli onnivori che si espongono raramente
alla luce solare (p.e. per ragioni clim!
atiche) possono incorrere in carenze di questa Vitamina.
La Vitamina E (tocoferolo) è un potente antiossidante che previene l'azione
dei radicali liberi e quindi l'invecchiamento dell'organismo. Questa
Vitamina è contenuta negli olii vegetali (ma non nei grassi animali), nelle
patate dolci, nel cavolo, nelle nocciole ed in altri vegetali. I
vegetariani e i vegani assumono più Vitamina E degli onnivori.
La Vitamina K regola la sintesi di alcuni fattori della coagulazione del
sangue. Le carenze (che aumentano il rischio di emorragie) sono molto
improbabili in condizioni di salute normali per qualunque tipo di
alimentazione. Questa Vitamina è presente in notevoli quantità nei vegetali
a foglia verde (una porzione di cavolo verde fornisce oltre 5 volte l'RDA)
oltre ad essere sintetizzata dai batteri dell'intestino.
La Carnitina, talvolta chiamata Vitamina BT, non deve necessariamente
essere introdotta con la dieta perchè è prodotta in quantità adeguate dal
nostro fegato. Quindi, anche se non è contenuta nei vegetali, sia i vegani
che i vegetariani hanno adeguati livelli ematici di questa sostanza.
La Vitamina B12 (cianocobalamina) è importante per la divisione cellulare e
la funzionalità del Sistema Nervoso. Questa è l'unica Vitamina generalmente
carente in una dieta vegana, pur essendone necessaria una quantità
bassissima (1-2 microgrammi al giorno), e pur possedendone l'organismo
depositi sufficienti a coprire il fabbisogno di parecchi anni, perchè le
fonti di questa Vitamina sono quasi esclusivamente animali (i vegetali ne
possono contenere delle tracce, in genere non sufficienti, sebbene su
questo argomento ci siano ancora dubbi). I vegetariani, che includono nella
loro dieta uova e/o latte non hanno per contro problemi di carenza.
Spendiamo quindi qualche riga in più per questa importante e critica
Vitamina: i primi sintomi di carenza, che comunque non si manifestano prima
di anni di assoluta astinenza, sono anemia, vertigini, problemi di memoria
e neuropatie. E' quindi necessario che i vegani introducano nella loro
dieta delle fonti affidabili di Vitamina B12 (specifici lieviti alimentari,
prodotti alimentari fortificati come latte di soia, cereali, hamburger
vegetariani, etc.) oppure supplementi alimentari che non siano di origine
animale (quelli della "Nature's Plus", disponibili in Italia, sono
garantiti vegani, a differenza di altri prodotti comunemente reperibili in
farmacia).
I prodotti vegetali fermentati (p.e. il tempeh) che si ritenevano contenere
abbondanti quantità di questa Vitamina, in realtà contengono solo degli
analoghi inattivi, che cioè non svolgono la loro funzione nel nostro
organismo. Alcune alghe possono contenere piccole tracce di questa Vitamina
ma non sono una fonte affidabile.
Tratto da: www.scienzavegetariana.it
Fonte: http://promiseland.it/view.php?id=403&lang=it
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