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Costruita la macchina che funziona con energia "eterna"
Costruita la macchina che funziona con energia eterna
di Marco Gasperetti - "Il Corriere della Sera" 1 febbraio 2003
PISA - E' una macchina minuscola, visibile soltanto al microscopio
elettronico, ed è la prima al mondo a funzionare con un' energia
«misteriosa» fino a oggi ipotizzata solo teoricamente da tre scienziati
americani, Horst Stormer, Dan Tsui e Robert Laughlin, Nobel per la Fisica
nel 1998. La nano-macchina, dalle dimensioni di pochi milionesimi di
centimetro, è stata costruita dai ricercatori della Scuola Normale
Superiore di Pisa e potrebbe essere il primo passo verso un nuovo modo di
manipolare l' energia, con la possibilità di realizzare dispositivi (dalla
radiolina all' auto elettrica) capaci di funzionare senza consumare
praticamente niente. La scoperta, pubblicata ieri da Physical Review
Letters, una delle più prestigiose riviste scientifiche americane, è
avvenuta nei laboratori
del Nest, il centro di eccellenza della Normale e dell' Istituto nazionale
di fisica della materia, a due passi dalle stanze dove studiarono Enrico
Fe! rmi e Carlo Rubbia. Vi hanno lavorato tre giovani scienziati: Vittorio
Pellegrini, 33 anni (primo ricercatore), Fabio Beltram, 43 (direttore del
centro) e Stefano Roddaro, un perfezionando di appena 26 anni. «La ricerca
è partita due anni fa - racconta Pellegrini - sulle orme degli studi
teorici dei tre Nobel che ipotizzarono, senza però dimostrarla
praticamente, l' esistenza di particelle elettriche diverse dagli elettroni
e con un comportamento anomalo. Queste particelle, chiamate a carica
frazionaria, si muovono in un nuovo stato della materia e sembrano
appartenere al mondo della meccanica quantistica. Possono essere
contemporaneamente più grandi e più piccole degli elettroni e hanno
proprietà eccezionali. Gli scienziati americani ne avevano ipotizzato l'
esistenza, spiegandola teoricamente, noi siamo riusciti non solo a
dimostrarla fisicamente, ma a realizzare una macchina che funziona con
questa nuova energia». La macchina pisana è un minuscolo dispositivo
elettrico co! mposto da elettrodi positivi e negativi inseriti su un
semiconduttore di cristallo di arseniuro di gallio e raffreddato a una
temperatura (-273 gradi) vicina allo zero assoluto. «In queste condizioni i
due elettrodi, positivo e negativo, hanno iniziato a scambiare particelle
anomale - spiega Pellegrini -. Non erano elettroni,
come nel normale flusso elettrico, ma qualcosa di diverso e il loro
comportamento combaciava esattamente con quello teorizzato dagli scienziati
americani. Insomma, in quel flusso di corrente passavano particelle a
carica frazionaria e la nano-macchina funzionava con la nuova fonte di
energia».
Gli studi della Normale sono ancora agli inizi e dunque è difficile
ipotizzare i vantaggi che le nuove particelle potranno portare nella vita
di tutti i giorni. E' però già possibile immaginare dispositivi elettrici
ed elettronici assolutamente diversi da quelli conosciuti oggi. Una
radiolina, per esempio, potrebbe funzionare eternamente e un' auto
elettrica! avere un' autonomia di anni: le particelle, inserite in
particolari semiconduttori, non si dissipano e dunque l' energia potrebbe
in teoria durare in eterno.
Marco Gasperetti