Buon 2003 a tutti dal Circolo vegetariano di
Calcata
VENERDÌ 17 GENNAIO 2003 ALLE ORE 18.30
Assemblea generale del Circolo e presentazione Bullettin
Cari amici, molti di voi sono partecipi alla nostra avventura.
Alcuni ricorderanno la lettera dello scorso anno in cui si
annunciava il cambiamento in corso nella nostra Associazione. Durante l’anno
abbiamo dimostrato di voler e poter continuare la nostra attività culturale
organizzando incontri, conferenze, mostre. Possiamo dire che il momento
critico è stato superato (anche se si ripropone l’eventualità di un
trasferimento della sede sociale). La nostra associazione conta attualmente
cinquanta soci effettivi, un numero rilevante di simpatizzanti ed amici.
Ora è necessario darci una struttura di coordinamento organizzativo.
Venerdì 17 gennaio alle ore 18.30 si terrà l’assemblea nella
quale definire le linee di sviluppo per il 2003 e formare un
coordinamento.
La sera stessa dell’incontro avverrà la presentazione del nuovo
"Bullettin".
Non mancate! Sin da ora inviate E.mail, telefonate, lettere, messaggi in
bottiglia, per proporci idee brillanti e la vostra disponibilità a far parte
del coordinamento.
PER UN’ECOLOGIA ALTERNATIVA
Riflessioni sul pensiero di P. Teilhard de Chardin
L’attuale stato della natura pone a rischio tanto la
sopravvivenza del mondo quanto la sopravvivenza dell’uomo. Ma la
responsabilità di questa situazione precaria, posta alle soglie di una
eventuale catastrofe senza ritorno, è propria dell’uomo che, attraverso il
tempo, ha provocato, in uno sfruttamento senza limiti del mondo naturale, le
condizioni del "terricidio".
Di fronte a tale situazione gli ecologisti, di solito,
auspicano uno sviluppo sostenibile della civiltà umana capace di invertire la
tendenza in corso nell’utopia di ripristinare, attraverso il limite e la
rinuncia, le condizioni della natura primigenia. Si tratterebbe, cioè, di
operare con un rispetto del mondo condotto alla luce di un primitivismo di
ritorno, collocabile all’interno dell’odierna civiltà.
E’ evidente che le due situazioni, quella della catastrofe
imminente e quella del ritorno alle origini, non sono fra loro soltanto
contraddittorie ma rappresentano, inoltre, gli estremi di due utopie: l’una
negativa in senso apocalittico, l’altra positiva nella direzione del recupero
di un "paradiso perduto".
La nostra proposta, invece, va nella direzione di cercare le
condizioni per una possibile ecologia alternativa capace di programmare,
mediante la scienza e la tecnica, uno "sviluppo sostenibile" della civiltà
umana che si ponga il problema della tutela e della conservazione
dell’ambiente nonché delle energie naturali. Si tratta cioè di progettare
l’utilizzazione dei serbatoi naturali del pianeta, in modo da tenere conto
della necessaria integrazione dell’uomo con il mondo, in un rapporto attivo
tra gli individui e l’ambiente in cui il futuro dipende dall’equilibrio
dell’intero sistema ecologico del quale ovviamente l’uomo è parte
integrante.
In questa situazione, possiamo trarre ispirazione dalla
metafora biblica della "natura" da intendersi come "giardino del creato",
all’interno della quale l’uomo, signore dell’universo, venga considerato come
" l’operaio" della terra nonché il coltivatore di un giardino a lui affidato
in custodia da Dio, perché sia capace di valorizzare e continuare l’opera
creativa di Dio stesso. In questo quadro, allora, la storia e la presenza, in
essa, del male come condizione ineludibile della condizione umana,
rappresenterebbe l’itinerario che dalla caduta iniziale giunge fino alla
salvezza finale. In tal caso, il paradiso perduto e le sofferenze che
accompagnano l’avventura delle civiltà fino al recupero escatologico del
paradiso finale, troverebbero accomunato l’uomo all’universo in un unico
destino di sofferenza e di salvezza.
Questa situazione sinteticamente descritta, con una evidente
allusione ai contesti biblici della Genesi e dell’Apocalisse, potrebbe
costituire il momento etico-valoriale capace di ispirare la condotta dell’uomo
in una specie di ecologia alternativa, nella quale l’intelligenza e la libertà
dell’uomo stesso, con l’ausilio della scienza e della tecnica, vengano messe a
servizio della sopravvivenza, nonché di uno sviluppo equilibrato, del mondo ai
fini di un futuro di miglioramento della natura e della qualità della vita per
l’intera specie umana sul pianeta Terra.
La situazione descritta trova le condizioni
ontologico-speculative, in base alle quali sostenere l’ipotesi del
"miglioramento morale" dell’uomo, anche in sede filosofico-teologica, mediante
le ipotesi di alcuni autori significativi del Novecento. Si pensi ad esempio
ad H. Jonas, con il suo Il principio responsabilità, nonché a P.
Teilhard de Chardin, con il suo Fenomeno umano. E’ chiaro che i
riferimenti a tali autori, nonché alla loro opera principale, assumono, in
questo quadro, un valore emblematico meramente esemplificativo, in quanto il
discorso comprenderebbe altre filosofie e altri studi che, in questa sede, non
è possibile riferire per l’esiguo spazio a nostra disposizione.
Se ci riferiamo più espressamente alla posizione filosofica
di H. Jonas, troviamo che le condizioni precarie della sopravvivenza dell’uomo
e del nostro pianeta, in questo tempo di negatività e di catastrofi,
determinano una inversione di tendenza dell’etica tradizionale, all’interno
della quale emerge appunto il "principio responsabilità", inteso quale
consapevole "atto di libertà" dell’uomo che, nei suoi limiti ma anche nelle
sue potenzialità creative, si fa carico di se stesso, della propria
condizione, della situazione della natura, utilizzando proprio quella scienza
e quella tecnica, che ha finora sfruttato e distrutto il mondo, per
ricostruire le possibilità di un mondo migliore aperto ad un futuro di
sopravvivenza della realtà naturale e della civiltà umana.
Se ci rivolgiamo, invece, a P. Teilhard de Chardin, troviamo
che proprio il quadro evolutivo dell’universo, progressivamente ordinato nelle
successive fasi della litosfera, della biosfera e della noosfera, determina le
condizioni per un orientamento ottimistico dello sviluppo del reale verso una
spiritualizzazione religiosamente cristocentrica che vede, appunto,
nell’incarnazione di Dio nella storia, "l’alfa" e "l’omega" dell’intero
creato. In questo quadro allora, l’uomo si colloca in una situazione nella
quale i suoi stessi principi della morale si evolvono adeguandosi alle
condizioni della sua sopravvivenza; infatti, così come c’è stato il tempo
degli egoismi, dello sfruttamento, della competizione e dell’eccesso di
produzione, ci saranno i tempi di una spiritualizzazione crescente in cui
l’uomo diverrà finalmente capace di accomunarsi ai suoi simili, di proteggere
la natura e di aprirsi, mediante l’amore, ad un avanzamento spirituale verso
Dio. Qui, allora, la catastrofe viene assunta al ruolo di un grande rischio e
di un grande pericolo; ma il "supplemento d’anima", che potrà nascere nella
spiritualità umana, permetterà all’uomo stesso di farsi carico della salvezza
della natura, insieme alla sua salvezza, proprio attraverso la scienza e la
tecnica che costituiscono le sue effettive possibilità di incidere
costruttivamente sul destino del reale.
E’ evidente allora, già da questi riferimenti sintetici a due
dottrine significative del nostro tempo, come il problema ecologico non
imponga alla storia un regresso impossibile delle condizioni della civiltà
umana, bensì proponga un avanzamento più intelligente della civiltà medesima
nel quale l’uomo, attraverso una ecologia alternativa, possa compiere un vero
e proprio salto di qualità. Solo in tal modo egli riuscirà a migliore se
stesso, operando nel mondo attraverso la scienza e la tecnica che sono, in
definitiva, i prodotti più elevati della sua cultura e del perfezionamento
della sua intelligenza creativa.
AURELIO RIZZACASA
LA BEFANA DEGLI ANIMALI - 6 GENNAIO
2003
La Befana quest’anno non viene solo per i bambini buoni e
cattivi ma anche per gli animali (che non conoscono cattiveria alcuna). In
questo periodo particolarmente freddo c’è carenza di cibo per i nostri ospiti:
2 becchi, 2 pecore, 2 capre, 2 maiali, 9 papere, 1 cana, 1 gatto, vari animali
selvatici che si servono da soli. Un cadeau nella calza anche per loro
sarebbe veramente bello. Aiutateci ad aiutarli. Sono benvenute donazioni in
cibo e denaro, pane secco, alimenti scaduti, panettoni vecchi.
La mattina del 6 gennaio alle ore 12.00 si terrà al
Circolo di Calcata una piccola cerimonia epifanica, siete invitati a
partecipare.
Il circolo vegetariano di
calcata: cerca volontari Se siete
disponibili per attività di vario tipo, inviate una
e.mail : calcata@vegetus.net o telefonate /fax al
numero 0761587200 indicando: Cognome e nome indirizzo
(via; città; provincia, recapiti telefonici ed e.mail) che tipo
di lavoro vi piacerebbe fare fra questi
indicati: Computer Segreteria Lavori in
campagna Articoli per la
rivista:Bullettin Altro | |
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Circolo
Vegetariano di Calcata
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antico)
Calcata (Viterbo)
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