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IL TAR BLOCCA IL TERZO TRAFORO
Ecco Come si è evoluta la situazione:
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Il Tar blocca il terzo traforo del Gran Sasso
10 October - 14:17
(da Repubblica.it) Stop del Tar al terzo tunnel del traforo del Gran
Sasso che dovrebbe servire i laboratori dell'Istituto nazionale di
fisica nucleare Infn. Il tribunale amministrativo, infatti, ha accolto
i ricorsi unificati della provincia di Teramo e del Parco nazionale Gran
Sasso contro la delibera del Ciper riguardante i lavori per la messa
in sicurezza dei laboratori Infn, tra i quali figura la realizzazione del
terzo tunnel. Con la bocciatura della delibera - ha evidenziato il
collegio dei ricorrenti - si delinea il primo caso in cui viene
dichiarata nulla una parte della cosiddetta "legge Lunardi" sulle
grandi opere. Contro il progetto - voluto dal governo e appoggiato dalla
Giunta regionale d'Abruzzo, ma ritenuto dannoso per l'ecosistema e le falde
acquifere - si erano espresse cento amministrazioni comunali,
associazioni ambientaliste e le province di Teramo e Pescara, che
avevano proposto un referendum. L'iniziativa però era stata respinta
il 30 luglio a maggioranza dal Consiglio regionale.
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una grande vittoria per noi oggi al TAR , frutto
dell'impegno di molti che da anni stanno contrastando
concretamente un' opera sbagliata e pericolosa come quella del terzo
traforo del Gran Sasso.
La battaglia contro questa infrastruttura non è ancora finita, ma quello di
oggi è stato certamente un ottimo risultato.
Siamo felici!
Qui sotto è riportato il comunicato stampa della senatrice Anna Donati:
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COMUNICATO STAMPA
TERZO TRAFORO GRAN SASSO: DONATI (VERDI), Il Ministro Lunardi ritiri il
progetto e impari la lezione: non si possono realizzare opere pubbliche in
contrasto con gli enti locali e senza il rispetto deLL'AMBIENTE
"La delibera CIPE sulle opere strategiche del 21 dicembre 2001 non ha retto
al primo ricorso, con la decisione del Tar dell'Abruzzo di escludere dagli
elenchi il terzo traforo del Gran Sasso." Lo dichiara la senatrice Anna
Donati, Capogruppo dei Verdi in Commissione lavori pubblici di Palazzo
Madama, commentando la notizia dell'annullamento da parte del Tar della
delibera Cipe per la realizzazione del terzo traforo del Gran Sasso e delle
risultanze della Conferenza dei Servizi.
"E' decisamente significativo l'annullamento delle decisioni della
Conferenza dei Servizi sul terzo traforo del Gran Sasso, che aveva dato il
via libera all'opera decidendo a maggioranza, nonostante il parere negativo
dell'Ente Parco del Gran Sasso e monti della Laga e della Provincia dei
Teramo, perché questo conferma il principio che non si possono realizzare
opere pubbliche escludendo gli enti locali e mettendo a rischio l'ambiente e
le risorse idriche.
"In Parlamento, durante tutta la discussione della legge obiettivo e di
tutti i provvedimenti attuativi connessi, ci siamo opposti alla filosofia
del Ministro Lunardi che per fare in fretta ha presentato un elenco
sterminato di opere ritenute strategiche, escludendo gli enti locali dalle
decisioni, indebolendo fortemente la valutazione di impatto ambientale,
semplificando i meccanismi di affidamento degli appalti. Avevamo segnalato
che, invece di sbloccare tanti cantieri, questa legge avrebbe innestato una
montagna di ricorsi: esattamente quello che sta accadendo in Abruzzo e che
accadrà per tanti altri progetti.
L'area interessata del Gran Sasso ha già subito consistenti danni
ambientali, dopo la costruzione delle due gallerie esistenti, infatti, sono
scomparse le sorgenti di alta quota e sono diminuite del 50% le sorgenti
principali sulla montagna, con evidenti danni per l'ecosistema: i nuovi
lavori rischiavano di aggravare in maniera irreversibile la situazione già
abbastanza compromessa, come abbiamo verificato una settimana fa con un
sopralluogo della Commissione lavori pubblici del Senato.
Adesso il Ministro Lunardi - conclude la senatrice Verde - ritiri il
progetto del terzo traforo del Gran Sasso e si renda disponibile a discutere
insieme agli enti locali, all'Ente parco ed alle associazioni ambientaliste
progetti alternativi per garantire sicurezza ai lavoratori del laboratorio,
nel rispetto dell'ambiente e delle risorse idriche dell'Abruzzo."
Roma, 10 ottobre 2002.