Newsletter Eco-Internazionalista www.ecquologia.it
-Johannesburg: Gli Amici della Terra danno i voti ai negoziati -Australia: Bisogna trovare alternative piu' umane per i
rifugiati
*************** Global Greens Charter 2001 La traduzione italiana della Carta istitutiva del movimento Verde Globale e' disponibile su http://sito.ecquologia.it/sito/pag332.map Il Movimento si fonda sui principi di Saggezza Ecologica, Giustizia Sociale, NonViolenza, Sicurezza Mondiale, Sostenibilita' e Rispetto delle Diversita'. *************** Se volete ricevere queste news, mandate una email vuota a mailto:econotizie-subscribe@yahoogroups.com *************** Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI@inwind.it Pubblicato su http://www.ecquologia.it/sito/pag89.map Comunita' Internettuale dei Verdi http://www.informationguerrilla.org Information Guerrilla http://italia.indymedia.org Indymedia - Become the media http://www.ecplanet.ch EcPlanet *************** Le news del 2002 sono archiviate su http://sito.ecquologia.it/sito/pag89.map?action=all&field.joined.id=854 L'archivio 2001 e parte del 2002 su http://www.verdinrete.it/verditoscana/fabionews/lenews.html *************** Johannesburg: Gli Amici della Terra danno i voti ai
negoziati
2 Settembre 2002 - Gli Amici della Terra hanno compilato una
pagella per valutare i risultati raggiunti dai negoziati del Summit
Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile.
VOTO GENERALE: 22/100
1. Responsabilita' delle aziende, voto: 5
I governi hanno aperto la porta allo sviluppo di regole
internazionali per obbligare le multinazionali a migliorare il loro
comportamento, ma non c'e' stato alcun impegno chiaro sui meccanismi e gli USA
potrebbero essere stati determinanti nel nulla di fatto. Tuttavia, i pochi
progressi raggiunti sono il risultato delle pressioni degli Amici della Terra
che hanno sollevato la questione durante i negoziati
2. Commercio e Globalizzazione, voto: 3
La liberalizzazione del commercio ha dominato i negoziati di
Johannesburg. Gli sforzi degli Amici della Terra e di altre ONG hanno
parzialmente evitato l'affermazione della predominanza del WTO su commercio,
ambiente e sviluppo. Ma i governi hanno fallito nell'affermare l'autorita' e
l'autonomia degli Accordi Ambientali Multilaterali (MEAs) e hanno solo rimandato
le discussioni sul rapporto tra i MEA e il WTO - probabilmente in sede del WTO
stesso! La sezione sulla globalizzazione non menzionava neanche
l'ambiente.
3. Debito Ecologico, voto: 0
Non c'e' stato alcun riconoscimento formale del debito
ecologico che i paesi ricchi devono a quelli poveri, ne' a coloro che come
risultato soffrono; e' stato lasciato solo un programma per le discussioni
fututre su come si deve affrontare la questione. A Rio, il Nord aveva
riconosciuto di aver causato gran parte dei problemi ecologici e quindi il
dovere di guidare gli sforzi per la tutela ambientale. I governi hanno
fallito nell'andare in fondo alla questione.
4. Energia e Cambiamento Climatico, voto: 3 (per ora)
E' stata riaffermata la necessita' di ratificare il
protocollo di Kyoto, ma e' improbabile che sia raggiunto un accordo
sull'obiettivo di portare al 10% la produzione di energia pulita sul totale. Le
discussioni comunque continuano.
5. Acqua e sanita', voto: 3
I governi hanno inserito belle parole sull'impegno di
dimezzare il numero di persone prive di accesso all'acqua entro il 2015. Ma
hanno fallito nell'assicurare che l'acqua rimanga un bene pubblico
e costringono alla liberalizzazione e alla privatizzazione.
6. Biodiversita', voto: 3
E' stato inserito un target piu' debole sulla perdita di
biodiversita' rispetto a quello accordato 6 mesi fa all'Aja durante i negoziati
sulla Convenzione per la Biodiversita'. Adesso i governi mirano a ridurre, non
eliminare, la perdita di biodiversita'. C'e' un progresso modesto ma utile sulle
aree protette marine.
7. Aiuti e debito, voto: 1
Nessun nuovo target sul taglio del debito o sugli aiuti oltre
a quelli raggiunti a Monterray. Il target dello 0.7% non e' stato neanche
menzionato.
8. Sussidi, voto: 1
La questione sui sussidi dannosi per l'ambiente non e' stata
propriamente affrontata. Il testo sui sussidi agricoli non e' diverso da quello
di Doha e i sussidi forniti ai combustibili fossili e all'energia nucleare non
sono nemmeno menzionati. C'e' invece un utile progresso sui sussidi alla
pesca.
9. Consumi e produzione, voto: 2
Il piano di Rio per affrontare la questione dei modelli di
consumo eccessivo e di produzione dannosa e' stato cancellato in favore in un
testo piu' debole.
10. Principi di Rio, voto: 2 (per ora)
Alla fine, dopo tanti disaccordi, non c'e' stata alcuna
modifica sugli impegni come il principio di precauzione e il principio di
'trattamento comune ma differenziato' cosi' detestati dagli USA. Ma non ci
sono stati neanche dei progressi. Alcuni testi sulla questione sono ancora sotto
negoziazione.
Fonte: FoE Int.; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi@inwind.it www.ecquologia.it
Australia: Bisogna trovare alternative piu' umane per i
rifugiati
25 Agosto 2002 - Secondo un rapporto di Amnesty
International, sebbene l'Australia da 10 anni detenga automaticamente i
richiedenti asilo sprovvisti di documenti che arrivano nel paese, l'incidente
della nave Tampa avvenuto un anno fa ha dimostrato quanto sia disperato il
governo nel tenere fuori i rifugiati in nome della lotta del commercio di
persone. I leader religiosi, i dottori, i giuristi, i gruppi che sostengono i
diritti umani e l'ONU hanno tutti chiesto al governo di trovare una soluzione al
problema del commercio di uomini che non comprometta la dignita' e la salute
umana. Amnesty si chiede per quanto tempo il governo si rifiutera' di ascoltare.
La cosiddetta 'soluzione del Pacifico' - cioe' deviare le navi dei richiedenti
asilo verso le isole dell'oceano Pacifico di cambio di aiuti e denaro - sta
mandando un messaggio sbagliato ai paesi che ospitano i rifugiati e rispettano i
diritti umani. Oggi, almeno 1.834 richiedenti asilo della Tampa e altre navi
sono dispersi nella regione del Pacifico. 580 di loro sono stati riconosciuti
come rifugiati. Altre centinaia rimangono nei campi di detenzione gestiti
dall'International Organisation for Migration. Secondo Amnesty, il problema
richiede cooperazione internazionale per combattere una serie di fattori
che hanno favorito il mercato di uomini, comprese le cause dei movimenti di
rifugiati. I richiedenti asilo che arrivano in Australia senza autorizzazione
continuano ad essere puniti per aver cercato rifugio. Essi vengono
rinchiusi nei centri di detenzione, talvolta per anni, sena alcuna possibilita'
di appellarsi per il loro rilascio. Il fatto che all'80% dei detenuti sia
stato riconosciuto lo status di rifugiato dimostra che gran parte di essi e'
stata vittima di abusi. La detenzione temporanea per controllare la sicurezza e
l'identita' puo' essere legittima in qualche caso, ma la detenzione obbligatoria
per periodi indeterminati, senza possibilita' di ricorrere alle autorita'
giudiziarie, e' sicuramente una violazione di diritti umani. Alternative piu'
umane sono ignorate mentre si spendono milioni di dollari per nuovi centri di
detenzione. Secondo un recente rapporto ONU, le condizioni di detenzione nel
centro di Woomera offendono la dignita' umana, ma il governo australiano
continua a non ascoltare e ha rigettato il rapporto. Amnesty chiede ai governi
di tutto il mondo di intervenire sulle cause delle migrazioni di rifugiati
anziche' solo sui sintomi, e chiede la fine delle detenzioni arbitrarie per i
richiedenti asilo e i rifugiati. Con i 1.5 miliardi di dollari che l'Australia
spende per la politica di protezione dei confini, si potrebbero trovare
alternative piu' umane per i richiedenti asilo. Fonte: Amnesty Int.; traduzione
di Fabio Quattrocchi fabiocchi@inwind.it www.ecquologia.it
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