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VITTORIA PER LE BALENE
VITTORIA PER LE BALENE
Si chiude la Commissione Baleniera Internazionale
Roma, 24 maggio 2002 Si è conclusa con una vittoria dei paesi che si
oppongono alla caccia alle balene la 54° riunione della Commissione
Baleniera Internazionale, a Shimonoseki (Giappone). La moratoria alla caccia
alle balene rimane e l'atteggiamento arrogante dei cacciatori di balene non
è stato premiato.
Greenpeace, che aveva denunciato la politica di acquisto dei voti dei paesi
in via di sviluppo da parte del Giappone, si rallegra perché il paese del
Sol Levante ha perso su tutta la linea, non riuscendo a far rientrare l'
Islanda nella Commissione, non ottenendo il voto segreto, non ottenendo l'
aumento della quota di balene cacciabili.
"La delegazione giapponese non ha trovato di meglio, infuriata per questo
risultato, che votare contro la concessione di quote di caccia ai popoli
Inuit e i russi Chukotka. E' la prima volta che viene negato loro questo
diritto ed è scandaloso perché per gli aborigeni è una questione di
sopravvivenza e non un'attività commerciale come per i giapponesi" ha
commentato, da Shimonoseki, Domitilla Senni, direttore di Greenpeace.
Con ben due votazioni è stato negato agli aborigeni il diritto di cacciare.
Oltre al Giappone, gli Stati che hanno votato contro la concessione delle
quote sono: Antigua e Barbuda, Grenada, St Lucia, Dominica, St Kitts e
Nevis, Guinea, Isole Solomone, Panama, Gabon, Benin, Palau e Mongolia.
Cosa succederà ora agli Inuit, ai quali non è più consentita la caccia per
la sopravvivenza?
"Poiché non possono morire di fame e gli Stati Uniti hanno l'obbligo,
stabilito da un Trattato, di garantire loro delle quote di caccia, saranno
costretti a non rispettare le decisioni della Commissione e le popolazioni
costiere del Giappone si potrebbero far forti di questa violazione per
cacciare anch'esse per puro business " spiega Domitilla Senni.
Da segnalare la posizione dello stato caraibico di St Vincent che si è
rifiutato di votare insieme al Giappone in due importanti votazioni, quella
per l'istituzione dei Santuari dei Cetacei e quella per un piano che avrebbe
riaperto la caccia alle balene ed ha anche appoggiato la richiesta di quote.
Il Marocco ha quasi sempre votato in linea con il Gaippone. Greenpeace
Italia aveva incontrato, nelle settimane scorse, rappresentanti diplomatici
del paese nordafricano, sottolineando come un voto a favore della caccia
alle balene sarebbe stato incongruente con la linea politica di un paese che
affaccia sul Mediterraneo ed ha sottoscritto accordi internazionali per
difendere le balene dei nostri mari.
Un ruolo molto importante quest'anno lo ha avuto l'Italia ed anche la
Repubblica di San Marino, entrata per la prima volta nella Commissione, il
cui voto è stato essenziale per la protezione dei cetacei.
"Ci rallegriamo per la posizione espressa dal governo italiano in questa
sede, sempre al fianco dei conservazionisti- commenta Senni l'Italia si è
anche offerta di ospitare nel 2004 la riunione della Commissione Baleniera".
Purtroppo le proposte di istituire due Santuari dei Cetacei nel Pacifico
meridionale e nell'Atlantico meridionale sono state bocciate, ma alcuni
stati come Samoa stanno provvedendo autonomamente a istituire aree di
rispetto per i cetacei.
Per informazioni, dossier e foto in alta risoluzione:
www.greenpeace.it/whales