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parchi aperti ai privati
dal sole24ore
Martedì 14 Maggio 2002 ore 18:55
Matteoli annuncia un'intesa per la tutela dell'ambiente e lo sviluppo di
attività turistiche
«Parchi aperti ai privati»
Accordo di programma con Confcommercio: fondi per formare le guardie
ecologiche
Cesare Peruzzi
(DAL NOSTRO INVIATO) LUCCA - Il ministro del l'Ambiente, Altero Matteoli,
pensa di aprire parchi e aree protette alle attività economiche dei
privati. E, come primo passo, firma un accordo di programma con la
Confcommercio per trasformare bagnini e operatori turistici in "guardie
ecologiche", vere e proprie sentinelle del mare per le segnalazioni di
primo livello. L'intesa, annunciata ieri a Lucca in occasione del convegno
nazionale su «Commercio, turismo e ambiente alla prova del federalismo»
organizzato da Confcommercio, rappresenta il primo passo di un percorso che
- ha spiegato Matteoli - dovrà portare in tempi brevi a un utilizzo delle
zone coperte da tutela ambientale più in linea con le attese della gente e
con le potenzialità economiche del territorio e che richiederà il
progressivo impegno delle risorse professionali delle imprese di commercio
su tutto il territorio nazionale, anche al di fuori dei parchi. «Sulle aree
protette intendo dare una sterzata - ha detto il ministro - voglio che
diventino luoghi godibili da tutti e voglio che portino sviluppo economico:
questo significa che parchi marini e terrestri potranno attrarre
investimenti per sviluppare attività commerciali, turistiche e culturali,
naturalmente nel rispetto dell'ambiente». L'accordo di programma all'inizio
riguarderà proprio i parchi marini e terrestri, ma poi si allargherà a
tutto il Paese. «Si tratta di un progetto innovativo - ha commentato Sergio
Billè, presidente di Confcommercio -, un modo per approcciare il tema di
come coniugare sviluppo e tutela ambientale». Serviranno dei fondi, per
dare sostanza ai contenuti dell'accordo: dalla formazione del personale
delle aziende commerciali, all'attivazione dei servizi di controllo e
qualità dell'acqua del mare. «Quello dei soldi è un capitolo che affronterò
nelle prossime settimane, cercando risorse nel bilancio del mio ministero -
ha sottolineato Matteoli - ma è chiaro che uno sviluppo eco-compatibile ha
bisogno anche di infrastrutture: serve dunque una riforma fiscale in chiave
federalista, che dia agli Enti locali i mezzi per fare gli investimenti
necessari». Billè ha parlato di «calderone di leggi e di obblighi che tarpa
le ali alle imprese» e di «pressione fiscale soffocante» rispetto agli
altri Paesi europei. «La fiscalità nazionale e quella locale, del tutto
scollegate e ciascuna impegnata a drenare risorse dalle casse delle aziende
- ha detto ancora il presidente di Confcommercio - rappresentano due
macigni sulla strada dello sviluppo». Pietro Fazzi, sindaco di Lucca, ha
chiesto una revisione degli stanziamenti agli Enti locali che tenga conto
delle zone di consumo e non solo del domicilio legale dei gruppi (per
esempio nel caso della grande distribuzione). E il presidente di
Confcommercio Toscana, Paolo Soderi, ha sottolineato la centralità del
turismo e del commercio per l'economia del nostro Paese. Turismo che nel
2001 non è andato bene, come ha ricordato il direttore generale del Touring
Club, Guido Venturini. L'Italia è ormai scivolata al quarto posto nel mondo
sia per presenze (nell'ordine dopo Francia, Usa e Spagna), sia per
fatturato (dopo Usa, Spagna e Francia), rispettivamente con 41 milioni di
visitatori e 27 miliardi di dollari di ricavi. «Dobbiamo far decollare i
sistemi turistici locali previsti dalle legge quadro nazionale», ha
commentato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. L'obiettivo è la
qualità dell'offerta complessiva: dagli eventi culturali alla ristorazione.