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Petrolio nelle Canarie
- To: ecologia@peacelink.it
- Subject: Petrolio nelle Canarie
- From: "F A B I O C C H I::" <fabiocchi@inwind.it>
- Date: Sat, 4 May 2002 13:36:35 +0200
- Resent-date: Sat, 4 May 2002 13:34:52 +0200
- Resent-from: Vittorio Moccia <v.moccia@itb.it>
- Resent-message-id: <200205041134.g44BYpb00546@dns.itb.it>
PIATTAFORME PETROLIFERE NELLE CANARIE
Firma la petizione per salvare le Canarie
http://www.wwf.es/campania_canarias_participa.php
Un progetto per la realizzazione di piattaforme petrolifere minaccia i mari
e le spiagge delle Canarie. Il WWF locale si oppone, sono a rischio ambienti
e specie rare come tartarughe marine e delfini, ma anche il turismo. Firma
anche tu la petizione.
La compagnia petrolifera spagnola Repsol, la stessa che si pubblicizza sulle
moto del Mondiale di Motociclismo, ha giá ricevuto il permesso del Governo
spagnolo per realizzare a 10 km dalla costa di Lanzarote e Fuerteventura
impianti di prospezione petrolifera. Obiettivo č la perforazione di due
pozzi di esplorazione che potrebbero raggiungere la profonditá di 3.500
metri. Per le spiagge della costa orientale di Fuerteventura e di Lanzarote,
giá invase dal turismo di massa, sarebbe il colpo del KO.
Da due anni, una campagna promossa dal WWF/Adena, nelle Canarie, ha
riscontrato, grazie ai satelliti spaziali della ESA (l’Agenzia Spaziale
Europea) piú di 150 macchie di greggio che le petroliere hanno riversato in
mare a seguito della pulizia dei loro depositi. Questi fenomeni diffusi di
inquinamento, in acque dove giŕ si concentra la terza densitá di traffico
petrolifero a livello mondiale, fanno di questi mari una delle zone piú
minacciate del Pianeta.
I progetti di ricerca petrolifera minacceranno la pesca, la natura della
costa delle isole Canarie, le stupende spiagge, la vita nei fondali rocciosi
e sabbiosi, e poi delfini, balene, tartarughe marine e molte altre specie
preziose di flora e di fauna della regione.
Il modello di sviluppo economico scelto dalla maggioranza degli abitanti
delle Canarie č quello della conservazione dell’ambiente e della ricchezza
naturale delle due isole. Lo stesso turismo subirebbe un grave colpo se
questi progetti andassero in porto.
A Lanzarote, dichiarata Riserva della Biosfera dall’UNESCO nel 1993, l’
amministrazione autonoma ha deciso all’unanimitá di opporsi ai piani di
Repsol e alla installazione di piattaforme petrolifere. Non é successo lo
stesso a Fuerteventura, lisola vicina, dove la maggior parte dei comuni e
dei sindaci sono inquisiti per corruzione e dove un sistema clientelare
lascia in mano a speculatori edilizi il futuro dell’isola, e dove l’autoritŕ
autonoma non si é mai espressa a riguardo.
MAREA NERA IN VISTA
Il rischio di grandi catastrofi, come sversamenti di petrolio o scarichi di
fluidi inquinanti in mare é reale e abituale. Ecco i maggiori incidenti
avvenuti negli ultimi anni.
1977: La piattaforma petrolifera BRAVO scarica 22.500 tonnellate di petrolio
in un incidente avvenuto nel giacimento di Ekofisk.
1979: Un’esplosione nel pozzo di produzione IXTOC PEMEX I nel Golfo del
Mexico produce una gigantesca marea nera, finiscono in mare piú di
1,4 milioni di tonnellate di petrolio. Considerata una delle maggiori
catastrofi della storia.
1980: Affonda la piattaforma petrolifera Alexandre Kielland in Norvegia ,
123 persone perdono la vita.
1983: Si riversano in mare 0,27 milioni di tonnellate di petrolio nel
mar Persico procedenti dai pozzi della Iranian Nowruz Field dopo gli
attacchi dellĚraq del 4 febbraio 1983.
1984: Esplode una piattaforma en la Cuenca de Campos. Muoiono 36
lavoratori, 17 risultano feriti e si produce una grande marea nera.
1985:Esplode un pozzo petrolifero della compagnia PEMEX scaricando 0,1
tonnellate di petrolio nel Golfo del Mexico.
1995: La compagnia petrolifera SHELL prova ad abbandonare e affondare la
piattaforma B.S. nel Mar del Nord. Grazie alle pressioni di Greenpeace e ad
altre organizzazioni ecologiste internazionali la SHELL é obbligata a
trasferirla a terra per smantellarla.
2001: La piattaforma petrolifera Byford Dolphin Oil finisce alla deriva di
fronte alla costa norvegese con 71 persone in seguito ad un forte
temporale.