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Legambiente: anniversario Cernobyl



Kiev, 25 aprile 2002  -  Comunicato Stampa

26APRILE 1986 - 2002:
LA CATASTROFE DI CERNOBYL 16 ANNI DOPO

DELEGAZIONE DI LEGAMBIENTE IN UCRAINA:
"LA CENTRALE E' CHIUSA MA CERNOBYL FA ANCORA PAURA.
SILENZIO, IMMOBILISMO, AUMENTANO LE CREPE SUL SARCOFAGO
E LA RADIOATTIVITA' CONTINUA A MIETERE VITTIME"

SOTTO IL SARCOFAGO CHE RICOPRE IL QUARTO REATTORE PUO' SUCCEDERE DI TUTTO:
CUSTODITE SOSTANZE PER UNA RADIOATTIVITA' CHE SUPERA I 20 MILIONI DI CURIE,
PERICOLO INCENDIO CON 2000 TONNELLATE DI MATERIALI INFIAMMABILI LASCIATI
INCUSTODITI

ALLARME-DENUNCIA DI LEGAMBIENTE : "DALLE ZONE CONTAMINATE INTRAPESO UN
MERCATO SELVAGGIO DI ESPORTA-ZIONE IN EUROPA DI PRODOTTI RADIOATTIVI, IN
PARTICOLARE LEGNAME"

PER LA PRIMA VOLTA IL MUSEO DI CERNOBYL
OSPITA LA MOSTRA DI UN PITTORE GROSSETANO
SULLE CONSEGUENZE DELLA CATASTROFE

Il 26 aprile di sedici anni fa scoppiava la catastrofe della centrale di
Cernobyl. Un tragedia immane che ancora oggi continua a mietere vittime.
Nell'anniversario della tragedia, come ogni anno, una delegazione di
Legambiente, guidata da Angelo Gentili della segreteria nazionale, si trova
in Ucraina, per una serie di incontri diplomatici e per verificare sul
campo lo stato di sicurezza della centrale. "La centrale fa ancora paura 
commenta la delegazione di Legambiente- Dalla sua chiusura è calato il
silenzio, abbiamo riscontrato immobilismo politico e nel frattempo in
quelle zone aumentano le malattie, ospedali che non hanno farmaci, intere
popolazione rassegnate ed abbandonate a se stesse". Il j'accuse di
Legambiente è rivolto soprattutto alla mancata messa in sicurezza della
centrale: il sarcofago che ricopre il quarto reattore esploso desta
preoccupazione. "Il sarcofago denuncia Angelo Gentili, della segreteria
nazionale di Legambiente- che ricopre il reattore esploso continua ad avere
più di 1000 mq di crepe e buchi dai quali fuoriesce materiale radioattivo e
può crollare da un momento all'altro, nessuno è in grado di capire cosa
stia succedendo all'interno del reattore. C'è un coperchio di travi di
acciaio affogate in una struttura di cemento che dal momento
dell'esplosione è in bilico sui muri residui. Si tratta di duemila
tonnellate sospese in posizione precaria. In caso di crollo - prosegue
Gentili- sono pronti ad invadere l'aria circa 180 tonnellate di
combustibile nucleare ormai ridotto a pulviscolo radioattivo, 11 mila metri
cubi di acqua e 740mila metri cubi di macerie altamente contaminate."
Secondo le ultime fonti ucraine- denuncia Legambiente- gli scienziati
ucraini hanno valutato che la radioattività totale delle sostanze custodite
all'interno del sarcofago potrebbe superare i 20 milioni di curie. Inoltre
il pericolo d'incendio è uno dei fattori di rischio più serio ma anche
quello meno studiato dagli scienziati, nonostante all'interno del
"sarcofago" persistono più di 2000 tonnellate di materiali infiammabili
senza alcun sistema di sicurezza. La centrale e' stata chiusa e non eroga
più energia, ma rimane una bomba ad orologeria per l' Europa in quanto non
é stata attivata al di là dei progetti in corso, alcuna procedura concreta
per la sua messa in sicurezza. Si parla di un progetto franco/ucraino per
la costruzione di un nuovo sarcofago sopra a quello attuale ma i lavori non
sono purtroppo ancora iniziati. E dalla visita in Ucraina, Legambiente
presenta un ulteriore quadro drammatico della situazione. Il "Mare di Kiev"
commenta Gentili di Legambiente- ha nel suo fondale numerosi sedimenti
altamente radioattivi provenienti dalle acque sotterranee contaminate dal
cimitero di attrezzature radioattive realizzato subito dopo la catastrofe,
mentre  si assiste oggi ad un ritorno delle popolazioni nelle aree
contaminate; più di mille persone anche nella zona morta dei 30 km che
circonda il reattore di Cernobyl. Il processo di evacuazione é ormai
interrotto e come se nulla fosse gli abitanti di queste aree mangiano tutti
i giorni cibo fortemente radioattivo, bevono acqua ai radionuclidi con
conseguenze gravi per la loro salute. La coltivazione di ortaggi e derrate
alimentari e' in continuo aumento e si assiste anche a fenomeni di
esportazione selvaggia di legname, fragole e funghi dalle zone più
contaminate nei paesi europei. I dati sanitari- conclude il responsabile di
Legambiente- sono sempre più allarmanti ed evidenziano l'aumento dei tumori
tiroidei, leucemie e numerose altre patologie ed una diminuzione delle
difese immunitarie soprattutto nelle fasce dei minori ma anche per il resto
della popolazione, dovuto principalmente ad una alimentazione con cibo
radioattivo. Legambiente lancia l'allarme da Kiev e dalle zone contaminate
dell'Ucraina e chiede alla comunità internazionale un intervento risolutivo
per la messa in sicurezza della centrale in quanto il rischio di un nuovo
incidente é molto più elevato di 16 anni fa e chiede al G8, all'Unione
Europea e a tutti gli organismi internazionali di programmare un piano di
intervento per le popolazioni colpite che sono state abbandonate al loro
destino. La delegazione di Legambiente guidata da Angelo Gentili della
Segreteria Nazionale dell'associazione e composta tra gli altri da Gianluca
Macchioni, responsabile per gli aiuti umanitari del Progetto Cernobyl, in
occasione dell'anniversario della catastrofe parteciperà all'inaugurazione
del pittore Paolo Cimoni, di una mostra di quadri che ha per tema la
catastrofe nucleare di Cernobyl. L'esposizione verrà presentata all'interno
del Museo Nazionale di Cernobyl che commemora dieci anni dalla sua
istituzione e rappresenta il più grande museo presente nelle nazioni
colpite dal disastro atomico del 26 aprile 1986. L'artista Cimoni è il
primo italiano a esporre a Cernobyl. Attraverso i quadri dell'artista
grossetano, Legambiente vuole evidenziare e denunciare il grave rischio
sanitario della popolazione che colpisce in primis i bambini. E proprio ai
bambini che Legambiente si rivolge con il Progetto Cernobyl.  Piu' di
20.000 i bambini ospitati dalle aree contaminate di Russia, Bielorussia e
Ucraina in questi anni da Legambiente (il soggiorno di un mese e
l'alimentazione con cibonon contaminato permette secondo uno studio
dell'Enea, la perdita del50% del cesio radioattivo) numerosi viaggi
umanitari per la consegna di medicinali e attrezzature sanitarie agli
ospedali delle zone colpite, progetti di cooperazione decentrata nelle aree
con la più alta contaminazione radioattiva, le numerose proteste nei
confronti della comunità internazionale per intervenire vista la gravità
della situazione. Nel corso della cerimonia sarà presente una delegazione
di bambini i genitori evacuati dalla città di Prypiat che fu abbandonata
subito dopo la catastrofe e che attualmente rimane ancor oggi deserta. Per
Domani 26 aprile la delegazione di Legambiente sarà nei pressi del reattore
di Cernobyl accanto alle popolazioni che locali per partecipare ad una
manifestazione di commemorazione e di protesta. "Continueremo- conclude da
Kiev la delegazione di Legambiente- ad impegnarci nell' accoglienza perché
è un segnale concreto, è un modo per risvegliare gli animi sulla situazione
esistente in queste aree. Continuiamo inoltre a portare aiuti umanitari
alle popolazioni colpite per cercare di ridurre i gravi danni creati da
questa situazione di emergenza: nel prossimo mese di maggio Legambiente 
porterà nelle zone più contaminate medicinali e attrezzature sanitarie per
un valore di oltre 250.000 euro.

Ufficio Stampa 333.4068411