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Re: No alla privatizzazione delle spiagge italiane
già rilanciato
----- Original Message -----
From: "Angelo Melocchi" <melocchiangelo@libero.it>
To: <pck-ecologia@peacelink.it>
Sent: Thursday, January 31, 2002 1:53 PM
Subject: No alla privatizzazione delle spiagge italiane
> ----- Original Message -----
> From: "gevam" <act.gevam@activenetwork.it>
> To: <redazione.web@governo.it>
> Sent: Sunday, January 20, 2002 10:57 AM
> Subject: No alla privatizzazione delle spiagge italiane
>
> Alla Cortese Attenzione dell'On.le Silvio Berlusconi, Presidente del
> Consiglio dei Ministri
>
> OGGETTO: No alla privatizzazione delle spiagge italiane.
>
> Caro Presidente,
>
> Le scrivo per esprimere il mio disappunto sulla possibilità che le spiagge
> italiane, fino ad oggi di proprietà del demanio dello Stato Italiano,
> vengano privatizzate.
> Così infatti prevede l'art. 71 della legge Finanziaria 2002, introdotto da
> un estemporaneo emendamento della Camera:
> "tutte le zone demaniali "non destinate all'esercizio della funzione
> pubblica" sulle quali siano state eseguite "opere di urbanizzazione e di
> costruzione in epoca anteriore al 31/12/1990" potrebbero essere trasferite
> "in deroga ad ogni normativa vigente" al patrimonio disponibile dei
Comuni,
> con la chiarissima indicazione che tale trasferimento non è che un
> passaggio
> per la definitiva cessione ai privati".
> I lottizzatori e i costruttori abusivi, i gestori di camping fuorilegge,
> ecc. potrebbero acquistare la proprietà del demanio proprio in forza degli
> abusi e dei reati commessi.
> Sarebbe di fatto un nuovo Condono edilizio: tutte le opere abusive
> costruite
> su Demanio (proprietà dello Stato) potrebbero essere "sanate" con
> l'acquisizione da parte dei privati.
> Sarebbe un atto che premierebbe le persone disoneste ed in malafede a
> scapito dei cittadini rispettosi delle leggi vigenti, che oltre a sentirsi
> mortificati e beffati non potrebbero che ritenersi ingenui a non aver
> saputo
> approfittare anche loro a tempo debito dell'opportunità di cui disponevano
> (con tutto ciò che ne consegue a livello etico, sociale, culturale, etc.).
> Ritengo, signor Presidente, che questo provvedimento rischi di avere
> effetti
> disastrosi: oltre all'evidente danno ambientale, favorirebbe l'ingiustizia
> sociale e la prevaricazione morale.
> Inoltre, la corsa all'acquisto di spiagge e coste italiane da parte di
> imprese e di privati rischia di complicare il diritto di accesso al mare
da
> parte dei cittadini italiani, come già avviene in molte coste italiane
> (basti citare, una su tante, la vergognosa situazione in cui versa la
> splendida zona costiera di Ansedonia -Orbetello- in cui non si riesce
> neppure a vedere il mare a causa di km lineari di muri perimetrali eretti
a
> protezione delle costruzioni private).
> Inoltre occorrerebbe prevedere il grave danno all'immagine internazionale
> dell'Italia: la stampa straniera sicuramente ci "andrebbe a nozze" con
> un'occasione così ghiotta, ed allontanerebbe i turisti stranieri dal
nostro
> Paese, con gravissimo nocumento per l'industria turistica.
> Questa norma potrebbe inoltre vanificare tutti gli sforzi della
> Magistratura
> contro stabilimenti e campeggi abusivi e anche contro villaggi turistici
> sorti in pieno Demanio marittimo.
> Pertanto La invito, Signor Presidente, a predisporre nel più breve tempo
> possibile un Decreto Legge sostitutivo dell'art. 71.
> Ritengo che solo un provvedimento d'urgenza del Governo come il Decreto
> Legge, che entri immediatamente in vigore, potrà rimediare ai danni sopra
> evidenziati.
> Confidando nel Suo intervento, Le porgo i migliori saluti.
> Claudio Martinotti
> Presidente Gruppo GEVAM Onlus
> Guardie Ecologiche Volontarie Associazione del Mediterraneo
> http://www.gevam.it
> http://www.vigilanzambientale.it
> http://www.claudiomartinotti.com
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