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energia solare ultimo nato il pannello sotto vuoto



dall'altoadige di domenica 21 ottobre 2001
 
Energia solare, l'ultimo nato
è il «pannello sottovuoto»
IL RISPARMIO ENERGETICO

(r.ber).

TRENTO. E' davvero possibile risparmiare sul riscaldamento di casa? E
spendere di meno per fare una doccia? E, ancora, fare tutto questo nel
rispetto dell'ambiente? E' possibile, si sostiene al Salone del risparmio
energetico, al Centro Trentino Esposizioni, che ieri è stato visitato da
1.200 persone. Infatti, tra pannelli solari dell'ultima generazione,
impianti di riscaldamento high-tech e forni a bassi consumi si fanno sempre
più strada due concetti base: risparmio energetico e rispetto per
l'ambiente. E trova sempre più spazio una vecchia conoscenza: la legna da
ardere.
Dunque via libera allo sfruttamento delle cosiddette biomasse (tutto ciò
che è materia organica e vivente), senza dimenticare la fonte di energia
più importante di cui disponiamo; il sole.
Punto primo; come sfruttare l'incredibile massa di energia che ci viene dal
sole? La risposta più ovvia è; con i pannelli solari. Restano però alcuni
dubbi, sull'effettiva efficacia di tali strumenti, soprattutto in zone,
come la nostra Provincia, che spesso e volentieri godono di un'esposizione
solare tutt'altro che tropicale. Dubbi che vengono definitivamente fugati
dall'ultimo tipo di pannello solare, quello sottovuoto. I filamenti che
catturano l'energia solare, sono protetti da uno strato di aria compressa
che li tiene al riparo dalle basse temperature, consentendo loro di
accumulare l'energia necessaria anche in giorni particolarmente freddi.
Questi pannelli sono in grado di riscaldare circa 150 litri di acqua per
uso sanitario al giorno. Il loro prezzo si aggira sui 6-7 milioni,
recuperabili, secondo gli esperti, in 5-7 anni, a seconda della superficie
di pannello acquistata. Inoltre sono del tipo consigliato dalla provincia
Autonoma di Trento, che propone anche, per il loro acquisto, interessanti
sgravi fiscali. I pannelli classici, invece, si attestano ora su un valore
di mercato di circa 4 milioni e mezzo cadauno.
Un altro segmento importante per quanto riguarda il settore energia
domestica, è quello del riscaldamento centralizzato tramite tubi, a parete
o a pavimento. Si tratta di un sistema già in uso da alcuni anni, ma che
proprio oggi sta conoscendo una più ampia diffusione e ottimizzazione. In
buona sostanza i tubi (multistrato, ad alta resistenza) vengono fatti
passare sotto il pavimento o nelle pareti, e poi coperti da un sottile
(18-20 mm) strato di calce. I vantaggi, rispetto ad un normale sistema di
termosifoni, sono molteplici. Innanzitutto è da sottolineare la sua
invisibilità e lo scarso ingombro. Poi l'ottimale distribuzione del calore
in modo uniforme nell'intero appartamento, ma, soprattutto, il risparmio
economico non indifferente, rispetto ai normali sistemi con radiatori,
quantificabile attorno al 20/25%. Ciò è dovuto alla bassa temperatura con
la quale l'acqua viene immessa nei tubi, circa 30 gradi, contro i 60/70 di
quella immessa nei termosifoni. Inoltre, d'estate, il sistema può essere
utilizzato anche come refrigerante, da attivare tramite un apposito
convertitore.
Sempre in tema di ottimizzazione del sistema di riscaldamento ci sono gli
Ecopalex, forni ecologici da inserire nel vano del caminetto. Questo per
razionalizzarne i consumi e ridurre lo spreco di combustibile. Il registro
dell'aria comburente, permette, ad esempio, di regolare la fiamma, evitando
di bruciare quantità di combustibile esagerate. Interamente rivestito di
acciaio inox, è capace di raggiungere una temperatura di 320 gradi e costa
attorno ai 3 milioni e mezzo. Recuperabili alla lunga, anche se è vero
risparmio quello che si concretizza grazie al sistema della doppia
combustione Palazzetti. Durante la combustione primaria (quella della
legna), viene immesso, tramite lo schienale in ghisa del focolare, ossigeno
pre-riscaldato, che provoca una seconda fiamma e brucia il pericoloso
monossido di carbonio rimasto incombusto, liberando più calore con meno
legna. E, soprattutto, liberando aria "pulita", ovvero con poca anidride
carbonica e senza monossido di carbonio.
E poi, ancora, riscaldamenti centralizzati e computerizzati per condomini,
per porre freno ai consumi e impostare meglio il fabbisogno di combustibile
delle caldaie.
E, in tempi di caro-petrolio, instabilità mediorientale e nuova coscienza
ecologica globale, si va facendo spazio il vecchio combustibile, da sempre
utilizzato in Trentino; la legna. Che si sta rivalutando, ultimamente, per
i suoi pregi, (scarsa emissione inquinante, basso costo) e per il fatto che
la Provincia ne incentiva l'uso, secondo quanto previsto dal Piano
Energetico provinciale.
Uno degli stand più interessanti del salone è proprio quello di Pyromat, la
caldaia che ottimizza a livelli incredibili l'impianto riscaldante e limita
al minimo indispensabile il consumo di legna. Che sia lei il combustibile
del terzo millennio? 

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