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Fabiocchi NEWS 23 Agosto 2001



-USA: La DuPont dovra' pagare 78.3 milioni di Dollari di danni
-WWF: Il delfino di Hector godra' di maggiore protezione
-Cile: Un'autostrada minaccia le foreste temperate pluviali
-OGM: La commissione governativa neozelandese da' parere positivo
-WTO: Cile contro Unione Europea su farine animali
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI@Genie.it
pubblicato su www.verdinrete.it/verditoscana e www.ecplanet.net

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USA: La DuPont dovra' pagare 78.3 milioni di Dollari di danni
17 Agosto 2001 - Una giuria della Florida ha riconosciuto la multinazionale
DuPont (produttrice del funghicida benomyl) colpevole di estorsione e frode,
nonche' di aver commerciato un prodotto difettoso. La causa era stata
intentata da due agricoltori costaricani che verranno risarciti dalla
multinazionale con 78.3 milioni Dollari. La corte ha riconosciuto che il
funghicida benomyl usato dai due agricoltori era difettoso. La DuPont ha
annunciato che ricorrera' in appello perche' le accuse sono prive di
fondamento scientifico. Questo e' solo l'ultimo di una serie di casi in cui
la DuPont e' costretta a risarcire i danni causati da questo funghicida:
negli ultimi 10 anni ha totalizzato multe di 1.3 miliardi di dollari. Nel
1996 una corte americana decise di ricompensare una coppia il cui figlio era
nato senza occhi perche' la madre era stata a contatto col benomyl; poi la
ricompensa fu annullata in appello. Adesso il caso sta per essere valutato
dalla Corte Suprema Americana. All'inizio del 2000 la DuPont dovette
risarcire due allevatori di gamberetti in Ecuador, che accusavano la
multinazionale di aver inquinato i loro allevamenti con il benomyl
proveniente dalle piantagioni di banane. Nel Giugno 2000 la DuPont fu
costretta a risarcire due agricoltori texani le cui coltivazioni di orchidee
erano state danneggiate dalla povere del funghicida. E l'elenco degli altri
casi e' molto lungo. Lo scorso Aprile, la DuPont ha annunciato che ritirera'
il benomyl dal mercato entro la fine del 2002. Fonte: PANNA; trad. di Fabio
Quattrocchi fabiocchi@genie.it

WWF: Il delfino di Hector godra' di maggiore protezione
17 Agosto 2001 - Il governo neozelandese ha imposto un divieto parziale
sulla pesca lungo 550 Km di fascia costiera dell'Isola del Nord. Il
provvedimento servira' a proteggere il cetaceo piu' raro e minacciato del
pianeta, il delfino di Hector, di cui rimangono meno di 100 esemplari. Il
delfino di Hector e' lungo 1.5 metri e si distingue per la sua pinna dorsale
arrotondata. Il divieto, che entrera' in vigore a Settembre, proibira' la
pesca commerciale e ricreativa per 4 miglia nautiche dalla costa, e
riguardera' l'uso di reti sottili ancorate alla costa e al fondale marino in
cui il delfino rimane intrappolato quando caccia. Inoltre ogni peschereccio
che naviga in quelle acque dovra' avere a bordo un osservatore indipendente
che accerti che non sia usato quel tipo di rete. Il ministro della pesca ha
detto che non ci sono altre alternative per evitare l'estinzione di questa
specie e ha ricordato che nella prima meta' dell'anno sono morti tre delfini
di Hector a causa della pesca: un numero troppo alto per una popolazione
cosi' piccola. Le aziende che non rispettassero il divieto, riceveranno una
multa di 108,500 Dollari americani. Soddisfazione per il provvedimento e'
stata espressa dalla leader dei Verdi e dal WWF. Informazioni sul delfino di
Hector si possono trovare a www.hectorsdolphin.org.nz Fonti: WWF NZ; The
Green Party of Aotearoa New Zealand; REUTERS; trad. di Fabio Quattrocchi
fabiocchi@genie.it

Cile: Un'autostrada minaccia le foreste temperate pluviali
10 Agosto 2001 - A meta' di quest'anno il governo cileno ha deciso di
allungare il percorso dell'autostrada della costa meridionale (Ruta Costera
Sur). Il progetto minaccia di distruggere ampie aree di foresta temperata
pluviale in cui vi e' un alto tasso di endemismo. Un terzo delle ultime
foreste temperate pluviali mondiali si trova nel sud del Cile e
dell'Argentina. La costruzione della strada implichera' il taglio di
parecchi ettari di foresta, ed accelerera' la conversione delle foreste
primarie in piantagioni commerciali di specie esotiche. Per chiedere al
presidente Lagos di fermare la costruzione di questa strada ed invece
attuare un programma di protezione di lungo termine, mandate un'email
tramite questo sito http://forests.org/emailaction/chile.htm Fonte: Forest
portal; trad. di Fabio Quattrocchi fabiocchi@genie.it

OGM: La commissione governativa neozelandese da' parere positivo
30 Luglio 2001 - Il rapporto finale della Royal Commission istituita dal
governo neozelandese per indagare sugli Organismi Geneticamente Modificati
(OGM) ha dato parere positivo per lo sviluppo delle biotecnologie. La
commissione ha quindi respinto la richiesta venuta da piu' parti di
dichiarare la Nuova Zelanda OGM-free. Secondo la commissione, sarebbe poco
saggio voltare le spalle ai vantaggi potenziali che queste tecnologie
offrono, ma si deve procedere con cautela, minimizzando i rischi e valutare
caso per caso. Il parere moderato della Royal Commission ha deluso le
organizzazioni ambientaliste e i Verdi (parte della coalizione di governo).
La prima ministra Helen Clark, ricordando che e' la prima volta al mondo che
viene condotta un'inchiesta del genere, ha dichiarato che il governo dira'
la sua il 31 Agosto, quando finira' la moratoria sulle coltivazioni
transgeniche e sul rilascio di OGM. Il parere finale verra' dato a Novembre,
quando manchera' un anno alle prossime elezioni politiche. I rappresentanti
delle industrie biotech hanno commentato positivamente il rapporto e si
oppongono all'estensione della moratoria. La leader dei Verdi, Jeanette
Fitzsimons, ha detto che se le raccomandazioni della commissione venissero
adottate dal governo distruggerebbero tutti i vantaggi economici derivanti
dall'esportazione di prodotti OGM-free, sempre piu' richiesti in tutto il
mondo. Fitzsimons sostiene che il rapporto non considera i rischi di lungo
termine, soffermandosi invece sui presunti benefici economici di breve
termine. Inoltre il rapporto afferma che biologico e biotecnologico possono
coesistere, nonostante l'industria del biologico abbia gia' detto che cio'
e' impossibile, e nonostante gli agricoltori biologici statunitensi abbiano
dovuto ammettere che i loro raccolti sono contaminati dalle piantagioni di
OGM vicine. La Commissione raccomanda l'uso di zone cuscinetto per
proteggere le coltivazioni bio da quelle transgeniche, ma come si sa, queste
zone non funzionano. Raccomanda anche l'utilizzo della tecnologia
terminator, che rende i semi delle piante transgeniche sterili. Questa
tecnologia pero' e' stata respinta in tutto il mondo per le implicazioni
socio-economiche. Una parlamentare dei Verdi ha osservato che la Commissione
non ha dato indicazioni su come garantire ai consumatori il diritto di
evitare di acquistare OGM. Al contrario il rapporto si preoccupa di
affermare che 'vietare gli OGM compromette la liberta' di scieglierli e
acquistarli'. Ma poi -nota la parlamentare- il rapporto non riconosce il
diritto di evitarli sostenendo che le etichettature obbligatorie sarebbero
troppo costose e complesse da adottare. L'unica proposta della commissione
e' l'istituzione di un'etichettatura volontaria per alimenti non
transgenici, ma non avanza nessuna raccomandazione per evitare l'uso
improprio e scorretto di questa etichettatura. Greenpeace accusa la Royal
Commission di aver rigettato le preoccupazioni espresse dagli indigeni
maori, dai consumatori e dagli agricoltori, oltre che da molti scienziati.
L'organizzazione ecologista fa notare che il 92% delle parti ascoltate dalla
commissione abbiano espresso contrarieta' al rilascio di OGM nell'ambiente.
Per scaricare il rapporto: www.gmcommission.govt.nz Fonti: REUTERS, The
Green Party of Aotearoa New Zealand; Greenpeace NZ; trad. di Fabio
Quattrocchi fabiocchi@genie.it

WTO: Cile contro UE su farine animali
24 Luglio 2001 - Il governo cilieno ha depositato un reclamo ufficiale
contro l'UE presso il WTO (World Trade Organisation) chiedendo l'immediata
revoca delle restrizioni dell'UE sulle importazioni di farine di pesce. Le
autorita' cilene sostengono che non c'e' nessuna evidenza scientifica che
leghi l'uso delle farine di pesce alla diffusione dell'Encefalopatia
Spingiforme Bovina, detta anche malattia della mucca pazza. I rappresentanti
europei dicono che devono essere prese le necessarie precauzioni per
prevenire un'ulteriore diffusione della BSE. IL FEO (Fishmeal Exporters
Organization), un gruppo di paesi che rappresentano i maggiori produttori di
queste farine, ha chiesto ai suoi membri di premere affinche' l'UE rimuova
le restrizioni. Nel 2000 il Cile ha prodotto 3.5 milioni di tonnellate di
farine di pesce. Nello stesso anno, la produzione mondiale totale e' stata
di 17.5 milioni di tonnellate. Fonte: Santiago Times; trad. di Fabio
Quattrocchi fabiocchi@genie.it