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produzione di energia elettrica dalle olive !!!!



da cnn italia di martedi 28 marzo 2000


              Elettricità dalle olive:
              in Spagna si può

              28 marzo 2000 
              Articolo messo in Rete alle 13:57 ora italiana (11:57 GMT) 

              MADRID (Reuters) -- Tutti i cuochi sanno che le olive sono
              molto più che un ottimo antipasto visto che dalle olive si
              ricava l'ingrediente base per la dieta mediterranea, l'olio.
Ma in
              Spagna, il maggiore produttore di olive al mondo, presto
              saranno usate per produrre un altro elemento fondamentale
              per la vita moderna: l'elettricità. 

              Il progetto di Endesa

              Endesa, la maggiore società elettrica spagnola, sta costruendo
              due impianti per generare elettricità dai residui delle
olive: si
              tratta di uno dei primi progetti al mondo per utilizzare gli
              scarti della produzione di olio d'oliva come combustibile. 

              Il residuo della spremitura delle olive - in spagnolo
"orujillo" -
              è difficile da smaltire e può essere pericoloso per l'ambiente:
              una volta nei fiumi infatti toglie ossigeno ai pesci e li porta
              lentamente alla morte. Ma può fornire combustibile pulito per
              le centrali elettriche. 

              "In passato l'orujillo era usato per accendere il fuoco e
              riscaldare le case o nelle fornaci di mattoni; oggi lo usano
              sempre meno persone, quindi è difficile smaltirlo", spiega
              Angel Sancho, direttore dei progetti presso l'impresa Ghesa,
              che sta costruendo i due impianti per conto di Endesa. Le
              nuove centrali sorgeranno nelle province di Jaen e Ciudad
              Real, nel nord della Spagna, il cuore della regione delle
olive. 

              Tecnica sperimentata

              Un altro impianto simile a quelli in via si realizzazione è già
              operativo nella provincia di Cordoba: è alimentato a orujo, un
              residuo della lavorazione più concentrato dell'orujillo. Ora
              l'Endesa vuole sperimentare un processo di recupero anche
              per l'orujillo. 

              "Il problema principale era come estrarre l'energia da questo
              residuo: una volta che ci siamo resi conto che poteva
              funzionare abbiamo deciso di costruire gli altri due impianti".
              Per realizzare il progetto Endesa investirà più di 39 milioni di
              dollari, circa 78 miliardi di lire. L'impianto avrà un
potenziale
              di 32 megawatts, e potrà soddisfare le richieste di energia
              elettrica per uso domestico di 100.000 persone. 

              Quando le due centrali saranno operative, nella seconda metà
              del 2001, ogni chilovattore consumato da una famiglia
              brucerà 0,92 chili di residuo di olive. Ogni impianto
              consumerà circa 105.000 tonnellate di orujillo all'anno. 

              Il futuro dell'energia pulita

              Se l'esperimento funzionerà, Endesa pensa di costruire altre
              30 installazioni in tutta la Spagna, per un totale di 500
              megawatt, la metà dell'energia prodotta da una centrale
              nucleare. 

              L'efficienza di questo di questo tipo di impianti dipende
              naturalmente dal prezzo dell'orujillo: che al momento è fra le
              2,5 e le 4 pesetas (28-46 lire) al chilo. "Mi sembra un progetto
              interessante perché lo smaltimento dell'orujillo stava iniziando
              a diventare un problema per noi", ha detto José Ramon Diaz,
              coordinatore nazionale della produzione di olio
              dell'associazione dei coltivatori Asaja. 

              La trasformazione di residui organici in materiale da
              combustione non si ferma all'olio d'oliva. Hidoelectrica de
              Catabrico, la società rivale di Endesa, ha annunciato lo
              scorso novembre che investirà circa 25 milioni di dollari per
              due impianti che riciclino il letame degli animali. Gli impianti
              saranno i primi di una serie di dodici. Il primo sorgerà nella
              regione delle Asturie, nel Nord del Paese. 

              In corso di elaborazione o di realizzazione ci sono progetti
              per usare di tutto, dalle barbabietole da zucchero ai noccioli
              di mandorle, alla cacca degli animali.