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l'acciaio ovvero letterature genovesi



traggo dal sito www.mentelocale.it questo scritto di simona dindelli

Genovesi: Addio alle armi! Dopo due anni di tormentone sul famoso Accordo
di Programma, (AdP) il forno elettrico e il superamento della siderurgia a
caldo, la sentenza del Tar ci motiva in chiaro (!!!) che nell’AdP il forno
elettrico non c’è, perché in contrasto con la Legge dello Stato.
Certo che vedere i firmatari che litigano due anni su quel che hanno
scritto, su un accordo, non è stato male. Ora bisogna smettere.
Si va, ex legis 426/98, al superamento della siderurgia a caldo, che, alla
buona, vuol dire: “Addio benzene, polveri nere e rosse, fili di fumo
all’orizzonte che diventano improvvisi nuvoloni di cokeria e qualche volta
fiammate…, ecc.
Agli Autorevoli Commenti, vorremmo aggiungere alcune modeste noterelle di
un comune lettore, (come cittadino ce ne sarebbero un po’ troppe).

Nota sociologica/culinaria/onoraria: insolitamente un insieme di
cittadini/e di variegatissime competenze e colori politici, rossi/e, verdi,
(invariante) neri/e, bianchi/e, azzurri/e, astenuti/e, anarchici/e, preti,
(no, il femminile non c’è) che erano “contro” e che hanno vinto, lavorando
spesso insieme.
Inventiamoci una torta super, di diecimila colori e chiamiamola Paciugo
Genova Acciaierie e, senza scherzi, grazie a tutti.

Nota rosa/sociologica: è un Evento che a guidare la danza sia la legge, non
quello che dicono i “protagonisti”. Ci sono vinti e vincitori, questo va
detto. Biasotti, definito da Manzitti Gastone (Paperone), è un vincitore.
Ne consegue che è calata la vena letteraria dei nostri opinionisti, che da
testi letterari altissimi, (Don Chisciotte e discorso di Antonio dal Giulio
Cesare) sono a Topolino. Pensate al celebre “Io non sono venuto a lodare
Cesare ma a seppellirlo”.
Bene, provate a sostituire Cesare con Acciaio, ricordatevi la struttura del
classico articolo genovese su Riva, in cui Cesare (l’acciaio) da uomo che
aveva fatto qualche danno diventava il perno su cui aveva ruotato la
società, et voilà.
Ma c’era anche un controcanto: “Bruto dice che Cesare era un tiranno. Ma
Bruto è un uomo onesto”. Alla fine il popolo cacciava Bruto. Le parti di
Bruto e di Don Chisciotte toccavano sempre a Castellano dell'Esaote.
Rivendicazione: Bruto era Paciugo Genova Acciaierie, dove c’era anche il
cittadino Castellano, sopra ringraziato, democraticamente, con tutti gli
altri.

Nota antropologica/competitiva: le tecniche ambientali di Regione, -la
presenza maschile al VIA è ridottissima, mentre sono maschi i tecnici di
Riva- hanno fatto un’analisi puntuale e high tech ed hanno presentato il
due di picche.
Citazione dotta: She speaks poignard. (Benedetto su Beatrice in “Molto
rumore per nulla”)
Esprimono forse la teoria, più volte citata, dell’affinità femminile ai
valori della Gran Madre la Terra? O che le donne sono tecniche più brave? O
tutte e due? Apriamo un dibattito.

Nota astrologica/elettorale: guai a Ponente (Sinistra Istituzionale), e “da
fare” per tutti: pensare sul serio e velocemente ai lavoratori
dell’acciaieria.
Il Tar dice che nell’AdP i firmatari si sono accordati su una serie di
cose, legittime che vanno fatte, (chiusure, bonifiche e ricollocazione dei
lavoratori) e sul forno che non lo era. Fine dell’interpretazione.

Aspetti linguistici dotti: che si leggano le leggi, capendole, senza troppi
“se”, “consideriamo”, “alla luce di” e quant’altro, è una ottima cosa anche
per le patrie lettere. Se poi qualcuno, si è limitato al “fine giustifica i
mezzi”, leggendo il Principe e al “Partito è il Principe” in Gramsci,
deducendone il Primato della Politica, la colpa non è di Biasotti, che non
è pagato per fare il consulente letterario.

Nota letteraria patetica: è la fine della Letteratura Genovese. Neppure
quelli che “Genova meglio di Firenze” avevano mai sognato che ci fosse
anche una Grande Letteratura Romanzesca Made in Genova, mentre l’AdP era
contemporaneamente un MetaTesto Letterario Contemporaneo, Oscuro,
Difficile, Complesso e un Feuilleton appassionante!
Ci aveva rivelato che ci sono uomini e donne di questa città che parlano, e
quanto! Ricorderemo i bei tempi in cui non c’era uno/a che contasse, (soldi
e/o voti, siamo a Genova…) che non ne abbia parlato, lodandolo e
chiosandolo, ma soprattutto interpretandolo, molti più e più volte, e
qualcuno, (praticamente tutti) con risultati diversi nel tempo. Tutte
quelle parole alate, per le quale abbiamo scomodato anche Cervantes e
Shakespeare, sono svanite. Vedrete che ritornerà alla ribalta l’annoso
genere “languida passeggiata in Città Vecchia, fra Arti Belle e
Sociologia”, raccontata da architetto cieco a topi, rifiuti e cantieri
eterni. Help!

Simona Dindelli 
 
 

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Antonio Bruno
vice Presidente del Consiglio Comunale di Genova
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