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(Fwd) CONTRO OGNI PRODUZIONE DI MORTE




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From:           	"red*ghost" <red-ghost@libero.it>
Subject:        	CONTRO OGNI PRODUZIONE DI MORTE
Date sent:      	Tue, 20 Feb 2001 05:13:52 +0100

CONTRO LA MONSANTO
CONTRO GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
CONTRO OGNI PRODUZIONE DI MORTE
La cosiddetta "quarta rivoluzione" è da considerare un passaggio epocale del
capitale a livello planetario (informatica, biotecnologie, agroalimentare,
ecc.). Dal genoma e dal clone umano alle specie vegetali e animali, è ogni
aspetto della vita che viene manipolato e inserito nel processo profittuale.
Il dominio capitalistico non è né indolore né privo di gravi conseguenze:
oltre alle certificate stragi dovute al rapporto di lavoro, agli incidenti
stradali , all'inquinamento (benzene, polveri fini, amianto, elettrosmog,
diossine, nucleare ..), allo smaltimento dei rifiuti urbani (inceneritori),
abbiamo ora anche  l'evidenza mostruosa dei morti dovuti alla sofisticazione
del ciclo alimentare (mucca pazza, polli alla diossina, OGM..).
Per massimizzare i profitti il capitalismo non si ferma davanti a nulla.
Punta alla distruzione delle colture locali e dei cibi tradizionali, delle
sementi e delle riproduzioni naturali, per imporci il ciclo industriale
anche nell'alimentazione in modo da omologare e massificare i consumi. Ciclo
che tende a imporre un dominio totale sull'individuo consumatore del primo
mondo, oltre a provocare miseria, distruzione e morte delle popolazioni del
terzo mondo.
L'agricoltura e gli allevamenti intensivi, oltre a creare gli ormai ben noti
problemi alla salute di tutti, vanno nella direzione del ricatto alimentare
nei confronti delle popolazioni e al loro totale dominio da parte di pochi
gruppi multinazionali.
Altro che risolvere la fame nel mondo!
Le mobilitazioni internazionali hanno rafforzato l'idea che WTO, BM, FMI,
OCSE, NATO, Unione Europea ecc., pur nelle loro specificità e
contraddizioni, sono gli organi strumentali per consegnare il pianeta nelle
mani delle
multinazionali capitaliste.
Non c'è dubbio che Seattle ha rappresentato un grosso stimolo per la
crescita dei movimenti e la consapevolezza della posta in gioco.  Da Seattle
in poi si sono susseguiti numerosi controvertici, significamente partecipati
e in grado di funzionare da moltiplicatore della ripresa di sensibilità
contro il modello capitalistico.
Purtuttavia una critica costruttiva va espressa sulla vacuità del mostrarsi
solo di fronte alle vetrine del capitalismo globale, mentre si trova poco
combattimento quando si tratta di perseguire la sconfitta degli stessi
disegni in casa propria. Nel "Bel Paese" non possiamo fare a meno di
denunciare il ruolo nefasto dei "cavalli riformisti"  nel comparto
agroalimentare, che come in tutti i settori portano la responsabilità di
aver spianato la strada all'aggressione delle multinazionali. Nonostante le
ridicole rassicurazioni dei colonnelli verdi su etichettature varie,
prodotti di nicchia e una presunta "sana agricoltura italiana", le
multinazionali sono entrate, attraverso la legislazione
europea, nel mercato dell'agro-bussines demolendo ogni ostacolo politico fin
dai primi anni 90 senza esclusione di colpi (tangentopoli, bombe, referendum
abrogativi, ecc.).
Basti pensare che con la cancellazione del Ministero dell'Agricoltura è
stato eliminato lo strumento fondamentale per mezzo del quale l'Italia
poteva partecipare, pur in un clima di aspra competizione, alla
determinazione delle linee comunitarie in campo agricolo. 
Successivamente il centro-sinistra di Prodi regalava ai colossi americani le
migliori industrie alimentari dell'IRI.
Intanto in questi ultimi anni si è sviluppata la ricerca e la
sperimentazione in varie regioni italiane da parte delle multinazionali come
Monsanto e Novartis nel settore delle culture transgeniche (principalmente
soia, mais, barbabietola).  Sono circa 470 i campi sperimentali conosciuti e
almeno cinque università dove si sperimentano schifezze. Una sperimentazione
avvenuta in sordina, senza incontrare grossi ostacoli, e che deve aver dato
buoni risultati se la Monsanto ha ottenuto via libera di produrre in Italia,
a Ravenna, il diserbante glyphosate (più conosciuto come Roundup) per la
coltivazione di OGM.
Nel '99 Dow Chemical e Monsanto (già produttrice del famigerato agente
"Orange" a base di diossina utilizzato come defoliante durante la guerra del
Vietnam) hanno firmato ad Indianapolis un accordo per lo sfruttamento del
brevetto di Round up. La Dow Chemical e la Finanziaria Finagro hanno
costituito una joint-venture in vista della realizzazione in Italia di un
impianto di classe mondiale per la produzione di Round up.
Una enorme fabbrica che può produrre glyphosate, il potente pesticida usato
per le coltivazioni transgeniche, sorgerà a Ravenna e avrà rilevanza
mondiale in quanto produrrà il 15% del fabbisogno mondiale e un terzo del
consumo europeo. 
La giunta regionale dell'Emilia Romagna ha votato in modo unanime in un
territorio ad alta concentrazione d'impianti chimici inquinanti. Questo è il
"polo industrial-pestifero" di Ravenna al quale si vuole aggiungere (per il
momento!) un insediamento produttivo (per 20.000 tonnellate/anno iniziali,
raddoppiabili a breve) del famigerato "diserbante-pesticida" glyphosate
della Monsanto. 
L'operazione prevede l'imminente nascita di un ulteriore polo chimico
europeo in capo alla stessa multinazionale, che si fa rappresentare nel
territorio ravennate dalla I.C.R.-Intermedi Chimici Ravenna S.p.A. che è in
effetti controllata dalla Finanziaria FINAGRO.
In questa città feudo dell'ex-PCI, 8 persone su 10 si ammalano di tumore (1°
causa di morte) e sono presenti 17 produzioni ad alto rischio, sommate ad un
notevole smaltimento di rifiuti tossico-nocivi per incenerimento.
Ricordiamo che la Romagna vanta il triste primato per le malattie tumorali
in Europa (pesticidi, diserbanti, il cui consumo per ettaro è un altro
primato). E' proprio grazie alla pacificazione del territorio ravennate, che
è stato prescelto per divenire polo europeo per la produzione e la
distribuzione di merci OGM (sviluppo del porto, nuove industrie,
coltivazioni, ecc.). Un classico esempio di come il controllo sui produttori
da parte del riformismo realizza veri e propri disastri culturali e ambientali.
L'azzeramento del conflitto sociale rende appetibili le aree governate
dall'ex PCI per produzioni ad alto contenuto tecnologico facendo digerire
produzioni nocive agli operai ed alle popolazioni: il ciclo chimico, le
rannerie, la centrale nucleare di Caorso e PEC del Brasimone.
Crediamo che il progetto di produrre il Roundup a Ravenna debba essere
contrastato non solo sul piano locale, ma anche a livello nazionale ed
europeo per il significato, non simbolico, dell'ennesimo imbroglio ecologico
filtrato dalle sinistre di governo sulla questione OGM e agro-bussines.
E' evidente che non si tratta di un problema locale: perché le conseguenze
hanno un immediato riflesso mondiale. 
Nel mentre ci si dispone al contrasto per impedire l'insediamento di questa
ennesima fabbrica di morte in un territorio già martoriato, sollecitando il
coinvolgimento di tutte le realtà impegnate a costruire "un altro mondo
possibile", è decisivo approntare gli strumenti e le iniziative che
permettono la partecipazione di massa allo scopo comune.
Uno di questi è la campagna tesa a introdurre in tutte le grandi refezioni -
mense scolastiche, ospedaliere, di fabbrica - gli alimenti biologici con un
piano incalzante di sostituzione dei "piatti chimici/OGM". Non sfugge ad
alcuno, laddove l'impegno è certo e univoco in questa direzione, che tipo di
partecipazione straordinaria di settori popolari innescherebbe, pronta a
riguadagnare salute e vita e a comprendere, combattendola, la nemicità del
capitalismo e dei suoi prodotti.
Un circolo virtuoso come quello scaturito dall'epopea vincente contro il
nucleare civile, in cui ogni entità ci ha messo del suo e tutti insieme
abbiamo agito sostenendo azione diretta e scontro generale, conquistando
l'obbiettivo prefisso.
WTO - FMI - BM - OCSE - NATO - USA - UE - ecc.
Sfruttano l'umanità intera, distruggono il pianeta, anche con bombe e
genocidi, e perpetuano il  dominio del capitale ed il suo vergognoso mercato.
Rappresentano l'avidità infinita di chi li controlla:
un pugno di multinazionali organizzate come caserme, che a tutto impongono
un prezzo (dai semi ai geni, al tuo sangue), mercificando e brevettando la vita!

 HANNO SCATENATO LA GUERRA
  la guerra contro l'umanità e la terra 
   la guerra che uccide uomini e natura
    la guerra del capitale contro i poveri e i lavoratori
     è la guerra del denaro che per nutrire il profitto distrugge la vita!


 
   MANIFESTAZIONE NAZIONALE 

    CONTRO OGNI PRODUZIONE DI MORTE
      PER LA VITA E LA SUA QUALITA'

            SABATO 10 MARZO 2001 A RAVENNA
 ore 10  ASSEMBLEA sala di Casa Melandri via Ponte Marino, 2 (centro -
vicino  stazione)
ore 16 concentramento MANIFESTAZIONE via Faentina angolo via S. Cavina (zona
supermercato Coop)

Coordinamento Salvaguardia Biodiversità - Emilia Romagna * Red Ghost  -
Ravenna  * PelleRossa autogestito - Cesena * Comitato contro la
Manipolazione Genetica degli Alimenti  * ASCI - Associazione di Solidarietà
per la Campagna Italiana * Associazione Primula Verde * Prix Leonardo-
festival internazionale multimediale sulla scienza ed ecologia * L'avamposto
Degli Incompatibili * Animalisti Italiani - PeTA - Bologna * Centro
documentazione "Francesco Lorusso" - Bologna * Collettivo KontroVerso -
Bologna *Centro Comunicazione Antagonista "Migrantes" - Acerra * Cobas
Confederazione dei Comitati di Base  * Coordinamento M.AG.M.A. - Manziana *
Collettivo Antagonista Primavalle - Roma  * Cantieri Liberi  * Csoa
Askatasuna - Torino *  Redazione nazionale di "Vis-à-Vis" * Soccorso Rosso -
Padova * Selvatici, per la Rete Bioregionale Italiana * La giustizia degli
erranti - Treviso * Comitato Senza Frontiere - Bologna * Comitato Cittadino
Antirazzista - Bologna * Comitato Contro l'inquinamento elettromagnetico del
Trullo - CSO Ricomincio dal Faro - Roma * S.in.Cobas *


Per adesioni: Red Ghost  e-mail: red-ghost@libero.it
              Coord.MAGMA e-mail: coordinamento_magma@yahoo.it
Cobas tel.06/27800816 fax 06/27800817
12/2/2001     v.Prenestina 163 Roma 

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niente ci fermerà! ci riprenderemo tutto: la vita, la Terra e l'ozio.
RED GHOST
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Email: red-ghost@libero.it
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Web: http://www.ecn.org/estroja/
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