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(Fwd) COMMENTO del Coordinamento Salvaguardia Biodiversità all




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From:           	"red*ghost" <red-ghost@libero.it>
Subject:        	COMMENTO del Coordinamento Salvaguardia Biodiversità all
	e notizie apparse sulla stampa in questi giorni
Date sent:      	Sat, 10 Feb 2001 02:57:04 +0100

COMMENTO del Coordinamento Salvaguardia Biodiversità alle notizie apparse sulla stampa in questi giorni.

STOP "ELETTORALE" MOMENTANEO SULLA FABBRICA A RAVENNA.


L'annunciata manifestazione fuori dal controllo degli antagonisti di "professione" del Nord-est e del vario associazionismo catto-diessino ha colto di sorpresa le forze dell'ulivo destando preoccupazioni politiche.

Anche sugli OGM Rifondazione Comunista e Verdi mostrano il loro vero volto.

L'annuncio della manifestazione e la denuncia immediata del voto palese e unanime della giunta regionale favorevole alla valutazione di impatto ambientale ivi compressi gli assessori di R C e Verdi hanno fatto scattare, come da copione, la solita messa in scena delle forze della coalizione con 
l'annunzio di un non ben definito "stop" alla realizzazione della fabbrica, insieme alle solite false giustificazioni dei vari colonnelli verdi e rifondaroli: "non credevo", "ho firmato senza leggere quello che stavo firmando", "avevo fretta" e via dicendo.

A chiarire come stanno le cose, fortunatamente, ci pensa il sindaco di Ravenna, Mercatali (DS), che in una intervista al "Resto del Carlino" 7/2) lascia intendere che lo stop è momentaneo, che la fabbrica si farà. visto che non è compito suo stabilire ciò che fa male o ciò che non fa male; lo 
stralcio della delibera per le autorizzazioni è quindi temporaneo.

Sono le solite torbide manovre di una coalizione di governo che è artefice delle scelte di morte del capitale: come lo è stato per la guerra così è negli OGM e la chimica; cercano di presentarsi nelle vesti dei salvatori del Pianeta "politicamente corretti". 

Insomma il loro sviluppo sostenibile.

La manifestazione, a questo punto, è ancor più necessaria per inchiodarli alle loro responsabilità, e per dare un segnale di rottura politica anche con "le 'opposizioni' di sua maestà il capitale".


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RASSEGNA STAMPA 


1)

Dal Resto del Carlino del 7.2.2001 


Il Comune ritira la delibera che ha fatto infuriare gli ambientalisti. I Verdi esultano

STOP ALLA FABBRICA DI PESTICIDI

di Gerardo Bombonato


La fabbrica di glifosato che fa tanto arrabbiare i Verdi forse non si farà. Lo stop è arrivato ieri mattina quando la giunta comunale di Ravenna ha stralciato la delibera dal piano di comparto del polo Enichem. Ma il sindaco Widmer Mercatali frena. "Non so se possiamo non approvare quella 
delibera - dice -. In fondo la Regione approvando la Valutazione di impatto ci conferma che la fabbrica non aggraverebbe dal punto di vista ambientale la situazione di Ravenna".

D. Perché questo stand by?

"Per ora abbiamo deciso di soprassedere e fare alcuni approfondimenti, d'intesa con l'Icr (la società che produrrebbe il pesticida usato nelle coltivazioni geneticamente modificate). Insomma, chiediamo ulteriori garanzie per la sicurezza e la salute dei cittadini".

D. Dunque non è una scelta di campo contro gli OGM?

"E' curioso pensare che un sindaco, l'ultimo anello della catena, possa stabilire quello che dev'essere prodotto. Dovrebbe cioè decidere quello che altri più in alto non decidono: non esiste. A me compete ottenere garanzie e sicurezza, non scaricatemi responsabilità che non ho".

D. Beh, la tutela dell'ambiente non è cosa da poco.

"All'ambiente ci teniamo, eccome. Sono convinto che Ravenna non ha più bisogno dello sviluppo della chimica, ma nemmeno voglio demonizzarla. Se ci sono tutte le garanzie per i cittadini e qualcuno mi propone un investimento ci ragiono".

D. E che fa?

"Prenda il resto del piano Enichem. Va avanti. Sposteremo gli impianti GPL in una zona più sicura, metteremo in sicurezza il cementificio, riconvertiremo la centrale ENEL (che dà i tassi maggiori di inquinamento) da gasolio a gas, recupereremo 23 ettari a verde pubblico. Le pare poco?"

D. D'accordo, questo è il suo programma elettorale. E la duna di oltre 400 metri da spianare a Punta Marina per far posto a uno stabilimento balneare?

"Per carità, la duna non si tocca, lo stabilimento sorgerebbe a fianco."

D. Il danno è uguale.

"No. E' partito in questi giorni uno studio affidato ad un esperto di chiara fama, molto gradito anche al mondo ambientalista, che proporrà una soluzione che piacerà anche ai Verdi."

D. Niente glifosato, duna salvata. è la volta che i Verdi entrano in giunta?

"Non lo so. Non credo. E' come se per 4 anni con la moglie ci si prende a sediate e improvvisamente si sente dire "Non è successo nulla. Ci crede?"

D. Io no, ma i Verdi che ne pensano?

"Lo decideranno i Verdi locali - svicola Mauro Bulgarelli, presidente regionale del Sole che ride -. Certo che questo nuovo atteggiamento è il risultato delle nostre lotte. Siamo felici, e lo dico anche a nome di Grazia Francescato, dell'apertura del sindaco che tiene conto della sicurezza dei 
cittadini sulle due questioni più importanti sul tappeto".




2)

Dal Resto del Carlino RAVENNA del 7.2.2001


Sospeso l'insediamento della nuova fabbrica

STOP AL GLIFOSATO, PER ORA


La Giunta comunale ha sospeso ieri ogni decisione relativa ai permessi per la costruzione nell'area del polo chimico della nuova fabbrica Icr specializzata nella produzione di un potente erbicida, il glifosato e attorno al quale si sono sviluppate tante polemiche. La decisione è stata dettata 
dalla necessità di dar corso a un supplemento di istruttoria per il rilascio delle concessioni e dei permessi, pur a fronte della valutazione positiva sull'impatto ambientale espressa dalla Regione. Sottolinea il sindaco Vidmer Mercatali. "Vogliamo discutere quale modello di chimica si deve fare 
da adesso in poi a Ravenna. A noi interessa sicurezza e salute. Abbiamo avviato il trasferimento dei serbatoi di GPL e puntiamo alla messa in sicurezza degli impianti di Cvm. Insomma, guardiamo soprattutto alla chimica pulita".


Pag. 3

Il Sindaco Mercatali spiega la decisione della Giunta sullo stop al glifosato

"CHIMICA, NIENTE CAMBIALI IN BIANCO"


"La Giunta comunale - spiega il sindaco Vidmer Mercatali - sospende la decisione sull'insediamento dell'azienda chimica che intende produrre glifosato in attesa di necessari approfondimenti".

D: Un provvedimento sofferto per la maggioranza?

"Un provvedimento necessario. La giunta aveva all'ordine del giorno tutto il progetto relativo al comparto chimico che include il trasferimento del GPL da ViaTrieste all'interramento nel distretto, la messa in sicurezza degli impianti per il Cvm, la bonifica di aree dismesse, la cessione al 
comune di 20 ettari da parte di Enichem per servizi di interesse pubblico. In più c'era la questione del sub-comparto Ponticelle e del nuovo insediamento dell'impianto Icr per il glifosato. La prima parte andrà avanti perché riguarda la messa in sicurezza del nostro sistema industriale, nel caso 
del glifosato abbiamo sospeso la pratica".

D: Per quali motivi?

"Sostanzialmente due. Il primo è di natura urbanistica: l'azienda dovrebbe sorgere in un'area vicina alla via Baiona non urbanizzata e quindi priva di strade di collegamento e di servizi. Il secondo motivo riguarda la necessità di approfondire dal punto di vista ambientale cosa significherebbe la 
presenza della Icr e delle sue produzioni. All'azienda abbiamo chiesto informazioni sul glifosato, sugli organismi transgenici e su eventuali rischi cancerogeni".

D: Questo è solo un episodio oppure sta cambiando il rapporto tra Ravenna e la chimica?

"La chimica la troviamo a Zurigo, in Inghilterra, in Germania. Quindi mi sembra normale che ci sia anche a Ravenna. Nel distretto lavorano 10 mila persone, la presenza delle industrie della chimica porta con sé altre professionalità che contribuiscono alla crescita di tutta la città. Tutto questo 
è patrimonio di Ravenna. Piuttosto vogliamo discutere su quale modello di chimica si deve fare nella nostra città".

D: Con quali parametri?

"Aria, acqua, rischio delle produzioni. Oggi abbiamo raggiunto importanti risultati grazie al piano Aripar, agli accordi per il monitoraggio delle fonti inquinanti, le certificazioni ambientali, accordi volontari. C'è una buona forma di collaborazione con le imprese del distretto che porterà 
presto alla certificazione Emas che prescrive regole precise a tutela dell'ambiente. Ma vogliamo andare oltre".

D: Quale obiettivo vi ponete adesso?

"Vogliamo fare un passo avanti, insieme alle aziende. Ripeto: dobbiamo essere soddisfatti degli obiettivi raggiunti grazie alla bonifica dei siti e al controllo sull'inquinamento, ma non basta. Vogliamo fare un altro pezzo di strada assieme: decidere ciò che è maturo, cioè quello che comporta 
troppi rischi di inquinamento e che quindi va tolto. Noi non rilasciamo cambiali in bianco".

D. Un segnale anche per il Cvm?

"Un segnale forte. Sul Cvm abbiamo grandi preoccupazioni, che vanno oltre la necessità di fare interventi di messa in sicurezza".

D. Si delinea quindi un nuovo modello economico ravennate?

"Il nuovo modello economico è nei fatti. L'industria pesante va via via lasciando il passo a produzioni più incentrate sulla qualità, ad un tessuto di piccole e medie imprese che fanno innovazione di prodotto e di processo, al turismo, all'attività portuale. Teniamo presente che un'azienda che 
opera nella cosiddetta "nuova economia" sarà quota in Borsa in primavera. E' un segnale importante per tutta l'economia ravennate. Noi dobbiamo essere attenti a far convivere queste realtà e a farle crescere compatibilmente con le esigenze dell'ambiente".




3)

Dal Resto del Carlino del 7.2


Il caso Ambientalisti e Coop denunciano: "Il prodotto della Monsanto ha subito alterazioni genetiche impreviste e va tolto dal mercato.

"FERMATE QUELLA SOIA TRANSGENICA, E' PERICOLOSA"

E' l'unica in commercio in Europa


di Alessandro Farruggia


ROMA - L'unica varietà di soia OGM autorizzata alla vendita in Europa contiene modificazioni genetiche delle quali nessuno conosceva l'esistenza e sulle quali nessuno può mettere la mano sul fuoco. E' clamorosa la notizia che la soia OGM "roundup ready" della Monsanto contiene "sequenze genetiche 
impreviste".

Il rapporto

Anche perché a rilevarlo è un rapporto confidenziale consegnano il 19 maggio 2000 dalla stessa multinazionale ai rappresentanti dell'autorità di controllo britannica (Acnpf) e il 29 giugno del 2000 alle autorità competenti degli altri Paesi membri dell'Ue. La fonte è quindi lo stesso produttore. 
A renderlo noto nel corso di una conferenza stampa sono state l'associazione <<Verdi ambiente e società>> (Vas) e la Coop. Nel documento la Monsanto ammette che in seguito a nuove analisi sono stati identificati due "inserti genici" che però l'azienda ritiene però incapaci di sintetizzare 
proteine e quindi sarebbero del tutto ininfluenti sulla sicurezza del prodotto. Ma gli ambientalisti la pensano diversamente. "Senza voler fare del catastrofismo - osserva l'ex europarlamentare verde Gianni Tamino, che fa parte della commissione interministeriale sulle biotecnologie - non 
possiamo non rilevare che siamo di fronte a una situazione fuori di controllo. Due sono infatti le possibilità: o il prodotto non corrisponde più all'autorizzazione e quindi va vietato, oppure si è modificato e questo aumenta la preoccupazione per i rischi potenziali a medio e lungo termiine. 
Quindi, in ossequio al principio di precauzione, determina l'assoluta necessità del blocco della commercializzazione di questa varietà di soia". "In questo senso - ha annunciato il vicepresidente dei Vas, Ivan Verga - abbiamo già sollecitato il governo italiano e il presidente della Commissione 
europea Romano Prodi".

Fulminea la replica del ministro delle politiche comunitarie, Gianni Mattioli: "Se un'autorizzazione è stata rilasciata per la commercializzazione di un prodotto con ben definita struttura chimica, non si vede in che modo tale autorizzazione possa essere estesa a un prodotto con altra struttura. 
Mi sembra pertanto necessario che l'autorizzazione venga annullata in sede comunitaria e che per quanto riguarda il nostro Paese si provveda subito al decreto di sospensione".

I produttori: "Nessuna mutazione"

E si è mosso anche il ministro delle Politiche Agricole, Pecoraro Scanio, che ha scritto ai ministri della Sanità e dell'Ambiente perché valutino la portata di questo allarme "che conferma come il transgenico sia incontrollabile".

"Ma non è tossica"

"la soia roundup ready - sostiene la Monsanto - è sicura per gli uomini e per gli animali, com'è ampiamente dimostrato da numerosi test scientifici ed è identica a quella commercializzata nel 1996. Le due sequenze non sono nuove, ma sono sempre state presenti nel patrimonio genetico della soia 
roundup ready. L'identificazione è dovuta all'impiego di nuovi e più avanzati ritrovati della genomica". Il che non è esattamente tranquillizzare perché significa che quando quel prodotto è stato immesso in commercio nessuno le aveva identificate."


Scheda

Si chiama "roundup ready" e la consumiamo dal 1996

Roma - La soia "roundup ready" della Monsanto è stata modificata geneticamente per resistere alla somministrazione di glifosato, il diserbante ad ampio spettro prodotto dalla stessa Monsanto. E' stata la prima varietà vegetale di OGM ad avere l'autorizzazione negli Usa e poi - grazie a una 
valutazione positiva dell'autorità di controllo britannica nel '94 - a essere autorizzata nel '96 anche in Europa (unica soia OGM autorizzata). Dato che l'Italia produce solo il 60% della soia necessaria al consumo nazionale e che le importazioni vengono anzitutto da Usa, Argentina e Brasile, 
oggi la "roundup ready" è molto utilizzata nell'alimentazione animale e umana. Per il ministero dell'agricoltura statunitense, la crisi della mucca pazza - che, vietando le farine animali, comporterà più ricorso alla soia - comporterà più importazioni di soia per 1,2 milioni di tonnellate.

a.f.

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