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12 gennaio, conferenza sul rischio nucleare



Taranto - Incontro della Pace a cura di Pax Christi
12 gennaio 2001 ore 18
Parrocchia Madonna della Fiducia
via Polesine angolo via Emilia
Argomento: "Come difendersi dal rischio nucleare"

- Introduzione di Alessandro Marescotti (presidente di PeaceLink)
- Relazione del Prof.Antonino Drago (docente di fisica Universita' di Napoli)
- Dibattito


Comunicato di PeaceLink
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E' molto importante la presenza del prof. Antonino Drago a Taranto. Ci
consentira' infatti di fare il punto sulla mobilitazione a Taranto e in
Italia sul rischio nucleare. Mobilitazione che, cominciata quasi un anno fa
sul versante dei rischi "marini" (transito di unita' a propulsione
nucleare), si e' ora allargata agli scenari "terrestri" della
contaminazione da uranio impoverito.
I risultati di questa mobilitazione sono stati importanti. 
Ora infatti si conoscono molti piu' dati di prima: il piano di emergenza
nucleare a Taranto, l'inquinamento marino da Cesio radioattivo negli anni
'80 in Puglia, le mappe dell'uranio impoverito in Kossovo, la serie
impressionante di incidenti che hanno coinvolto sia unita' navali nucleari
sia missili atomici a terra (gli Jupiter). In piu' di un caso si e'
arrivati - proprio in Puglia! - all'apocalisse nucleare per un banale
incidente o per incuria. Ma tutto cio' non sembra aver insegnanto nulla ai
nostri governanti. Sono cambiati i partiti di governo ma persiste
politicamente la mediocre mentalita' delle tre scimmiette che non vedono,
non sentono e non parlano finche' non scoppia il problema: l'incuria e
l'"incoscienza nucleare" del passato si e' riprodotta oggi con le vicende
dell'uranio impoverito. Lo sta a testimoniare la catena di morti e di
ammalati di cancro fra i militari per non parlare dei civili del Kossovo e
della Serbia.
Ieri il governo e' stato costretto a parlare - in una conferenza stampa -
delle mappe dell'uranio impoverito in Kossovo in quanto ormai in migliaia
se le stavano scaricando dal sito di PeaceLink, generando una tale
pressione sul nostro computer centrale da causarne quasi il blocco, cosa
mai avvenuta neppure durante la guerra del Kossovo. I nostri tecnici hanno
dovuto faticare parecchio ed "alleggerire il server" (ancora rallentato dal
"traffico" di utenti) per consentire a tutti di prelevare le mappe e
consultare il dossier sull'uranio impoverito: circa due milioni di pagine
Internet lette da 160 mila utenti in un mese. Lo "scoop" che Famiglia
Cristiana ha pubblicato una settimana fa (la prima mappa della Nato con
l'uranio impoverito) era stato anticipato e annunciato in rete da PeaceLink
il 22 dicembre dello scorso anno. Ed e' stato completato ora con la
minuziosa ricostruzione statistica in grafica computerizzata dei siti
colpiti con uranio impoverito: tale documentazione risulta pertanto piu'
precisa di quella posseduta dal governo italiano.
Da tutto cio' appare chiaro che - sia in passato che ora - chi avrebbe
dovuto informare in anticipo non lo ha fatto ed ora e' scavalcato dalla
societa' civile e da esperti indipendenti che hanno prodotto dossier di
alto profilo scientifico, disponibili su PeaceLink.
Gli elementi di cui la pubblica opinione ha potuto disporre provengono
spesso "dal basso", da un lavoro capillare di documentazione che svela
bugie e colpevoli omerta', da una voglia di verita' che non conosce soste.
Da qui deriva la ghiotta occasione dell'incontro del 12 gennaio con il
prof.Antonino Drago, uno dei primi in Italia che denuncio' i rischi
nucleari e sollevo' il problema delle responsabilita' della scienza di
fronte al pericolo atomico.

					Alessandro Marescotti


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