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Re: R: caro benzina



> ---------- Initial message -----------
> 
> From    : pck-ecologia-request@peacelink.it
> To      : <pck-ecologia@peacelink.it>
> Cc      : "Verdi Gr. Re. Toscana" <fabirogg@tin.it>
> Date    : Thu, 5 Oct 2000 12:58:59 +0200
> Subject : R: caro benzina
> 
> Permettetemi alcuni commenti al messaggio di Marco Mari:
> Dice: "Il mio caso. Personalmente appartengo a quella categoria di 
persone
> che
> > ogni mattina è costretta a prendere l'auto per recarsi al lavoro in 
uno
> > sperduto paesino dove non arrivano né treni né corriere."
> Io direi: avendo possibilita' di usare l'automobile, ho potuto 
scegliere il
> lavoro che megliosi confa' ai miei personali interessi:
> Dice Poi Marco: "Premesso dunque
> > che una rete più efficiente di trasporto pubblico mi consentirebbe 
un
> > notevole risparmio mensile rispetto all'uso della macchina, ...."
> Certamente! Pagheresti circa un terzo del costo del servizio, 
lasciando il
> resto a carico della collettivita' (nel caso di servizio urbano; per 
gli
> extraurbani la quota scaricata sulla collettivita' puo' essere 

> Il trasporto pubblico ha tantissimi pregi (minor consumo energetico e 
minore
> inquinamento per passeggero.km, minore ingombro della superficie 
stradale,
> maggiore sicurezza), ma ha un grossissimo difetto: costa moltissimo, 
dovendo
> pagare il conducente. Pertanto, e' espandibile solo al prezzo di 
consistenti
> aumenti delle tasse, oppure di altrettanto consistenti riduzioni della 
spesa
> pubblica in altri settori.


> Il veicolo individuale (che puo' avere fino a 9 posti complessivi) e'
> la soluzione piu' economica globalmente per gli spostamenti che 
interessano
> numeri limitati di persone.  Naturalmente, auspicando che sia poco
> energivoro e poco inquinante, come propone Marco.


A mio avviso bisognerebbe fare i paragoni dei costi prendendo in 
considerazione oltre a quello cha ha gia menzionato Fabio (ad. es costi 
sanitari) anche i costi ambientali e in particolare i danni a manufatti 
umani ed ecosistemi prodotti dal riscaldamento globale (e le 
inondazioni, ad es. sembrano fare parte del pacchetto) e i danni da 
precipitazioni acide a monumenti, e a comunita'acquatiche..
detto questo, sarebbe interessante paragonare i costi, cosi calcolati di 
trasporto pubblico 'tradizionale', e veicoli privati menzionati sopra..

ovviamente poi c'e' anche la parte benefici per tutti i sistemi in 
questione..e la valutazione dell'accettabilita' del rapporto 
costi-benefici e' una questione di valori...comunque a mio avviso 
sarebbe importante calcolare i costi in modo comprensivo.

Saluti
Alessandro Gimona
 

> 
> Gerardo Orsi
> Posta/Mail: C. P. 871; I-50100 Firenze FI; Italia
> Tel. +39 0552 298 196; 0347 750 6950
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> Ccp: 1918 1502
> ----- Original Message -----
> From: Marco Mari (by way of Alessandro Marescotti
> <a.marescotti@peacelink.it>) <m_mari@katamail.com>
> To: <pck-ecologia@peacelink.it>
> Sent: Monday, September 04, 2000 5:45 PM
> Subject: caro benzina
> 
> 
> > A proposito del caro benzina, ovvero come spendere meglio i soldi di 
tutti
> >
> >
> > Si fa un gran parlare del caro benzina perché mai come di questi 
tempi il
> > suo prezzo è stato così ballerino e, purtroppo, sempre verso l'alto.
> > Ora, poiché il caro benzina incide sull'inflazione, in più di 
un'occasione
> > il governo ha pensato di contenerne il costo effettuando uno sconto
> fiscale.
> > Tale manovra, se in sé dimostra la buona volontà del governo, forse
> > tuttavia ne evidenzia anche la scarsa fantasia politica.
> > Mi spiego meglio.
> > L'approccio del governo considera il problema della mobilità non in
> maniera
> > globale ma parziale, evidenziando solo l'aspetto dei conti economici 
e
> > dell'inflazione.
> > Tuttavia, la mobilità individuale, come ben sappiamo, ha anche dei 
costi
> > sociali notevoli che si esprimono in  inquinamento delle città, 
incremento
> > dei tumori polmonari e delle malattie respiratorie, allergie, ecc...
> > Il mio caso. Personalmente appartengo a quella categoria di persone 
che
> > ogni mattina è costretta a prendere l'auto per recarsi al lavoro in 
uno
> > sperduto paesino dove non arrivano né treni né corriere. Premesso 
dunque
> > che una rete più efficiente di trasporto pubblico mi consentirebbe 
un
> > notevole risparmio mensile rispetto all'uso della macchina, ma 
considerato
> > anche che non credo che una rete pubblica efficiente potrà mai 
diminuire
> > oltre una certa soglia l'uso individuale dell'autovettura, visto che
> > trattasi di un  problema essenzialmente culturale e una nuova nuova
> cultura
> > civica collettiva richiede tempi lunghi, mi limiterò qui a fare 
alcune
> > considerazioni a prescindere dall'opzione trasporti pubblici.
> > Poiché l'economia oggi purtroppo sembra guidare in maniera quasi 
esclusiva
> > le scelte politico-sociali, per provare a essere chiaro userò un po' 
di
> > numeri a casaccio, senza alcuna pretesa che siano attendibili, ma 
solo per
> > chiarire il mio punto di vista.
> > Ipotizziamo che, per comodità di calcolo, il prezzo della benzina 
verde
> > (magari!) sia di £. 2000 al litro e che la mia auto faccia 
mediamente 18
> km
> > con un litro.
> > Dovendo fare 50 km al giorno per andare a lavorare e altri 50 per 
tornare
> a
> > casa, ne consegue che ogni giorno ho un consumo medio di 5,5 litri 
di
> > benzina, pari a circa 11000 lire giornaliere e 253.000 lire mensili, 
vale
> a
> > dire più di 3.000.000 annui.
> > È chiaro dunque come ogni aumento del prezzo dei carburanti riduca 
ciò che
> > dal salario mi rimane, detratte le spese per recarmi la lavoro, e 
come
> > anche le 50 lire al litro in capo a un anno diventino un problema 
serio.
> > Ora, fino a quanto io potrei essere disposto a spendere per la 
benzina?
> > Dipende.
> > Ipotizziamo infatti, per puro assurdo, che la mia macchina possa 
avere un
> > consumo medio di 72 km per litro e che la benzina, in virtù del caro
> > petrolio, costi £. 8000 al litro. Quale sarebbe il mio costo annuo?
> Facile,
> > sempre 3000000 perché a una quadruplicazione del costo è corrisposta 
anche
> > una quadruplicazione dell'efficienza dell'automezzo. Ma se, ancora 
più
> > assurdo, ferme restando le 8000 lire al litro, la mia macchina con 
un
> litro
> > facesse 80 km, a fine anno io risparmierei circa 250000 lire.
> > In pratica, se parallelamente all'aumentare del prezzo della benzina
> > aumenta il rendimento dell'auto, la spesa rimane invariata. Se poi
> > l'aumento del rendimento è superiore all'aumento del costo del 
carburante,
> > pur spendendo di più per litro, in realtà risparmio.
> > Non solo, consumando meno, io:
> > - consumo meno risorse (e noi sappiamo che non sono illimitate),
> > - inquino meno, dunque contribuisco a ridurre l'effetto serra e
> > l'insorgenza delle malattie respiratorie,
> > - sono più indipendente dal caro petrolio, poiché diminuisce il mio
> > fabbisogno.
> > Vediamo ora la cosa dalla parte del governo. Lo sconto fiscale sulla
> > benzina ha un costo complessivo annuo considerevole e risolve solo 
un
> > problema strettamente economico e contingente.
> > Immaginiamo ora che gli stessi soldi possano venire invece 
"distribuiti",
> > fino ad esaurimento del plafond stabilito, ai cittadini che comprano 
auto
> > meno inquinanti. L'impatto economico del costo dell'iniziativa 
sarebbe lo
> > stesso, ma gli effetti di risparmio ben più duraturi, perché
> ammortizzabili
> > durante l'intera vita dell'auto, con in più quelli di un 
miglioramento
> > della qualità dell'aria (cosa questa non da poco).
> > Mi si obietterà che tutto ciò è pura fantasia perché autovetture che
> > percorrono 72 km con un litro non ce ne sono. Non è vero. L'attuale
> > tecnologia consente di fare questo e anche di più e i prototipi
> > dell'iperauto sono già stati sperimentati da tutte le maggiori case
> > automobilistiche.
> > Alcuni esempi. Un'azienda svizzera, la Esoro, nel 1994 ha presentato 
un
> > modello di auto che consuma poco più di 2 litri/100 km. Nell'aprile 
dello
> > stesso anno un'équipe di studenti  dell'Università di Western 
Washington,
> > sotto la supervisione del Ministero dell'Energia, ha sottoposto a 
prove su
> > strada un'auto che consuma 1,16 litri/100 km.  Sempre a metà degli 
anni
> 90,
> > i ricercatori del Rocky Mountain Institute (Colorado), hanno 
realizzato un
> > progetto di auto familiare con un consumo variabile da 0,4 a 1,6 
litri/100
> km.
> > Dunque la tecnologia c'è, si tratta solo di rendere economicamente
> > conveniente da un punto di vista produttivo ciò che fino a oggi lo è 
solo
> > in termini di valori e di qualità della vita. Ecco perché la leva 
giusta
> > non è quella di agire sul prezzo della benzina, ma anzi di sfruttare 
il
> > caro benzina per incentivare la produzione di auto più efficienti,
> > economiche ed ecologiche.
> >
> > Marco Mari
> >
> >
> >
> > P.S. Per chi volesse saperne di più consiglio la lettura di "Fattore 
4 -
> > Raddoppiare il benessere, riducendo l'uso delle risorse" di Ernst 
Von
> > Weizsaecker, Amory e Hunter Lovins - Edizioni ambiente - Milano 
1998.
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> > ___________________________________________________
> > Se vuoi un indirizzo di posta elettronica gratuito,
> > iscriviti a http://www.katamail.com
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Alessandro Gimona
agimona@libero.it