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stoppani,il cromo arriva in spiaggia
dal secolo XIX di mercoledi 20 settembre 2000
STOPPANI, CROMO E NICHEL ARRIVANO IN SPIAGGIA
in anteprima i dati sul monitoraggio ambientale realizzato da regione e
provincia ad arenzano e cogoleto
di graziano catara
I tecnici dell'Arpal hanno trovato concentrazioni di metalli pesanti cento
volte
superiori ai limiti di legge. Il torrente che scorre accanto agli impianti
è biologicamente morto così come il tratto di mare immediatamente oltre la
foce. I1 silenzio dell'azienda.
Cromo e nichel sulla spiaggia di Cogoleto in quantità fino a cento volte
superiori ai limiti consentiti dalla legge. Cromo, ferro, manganese, nichel
e zinco, presenti massicciamente sui due versanti collinari della Val
Lerone, fino a cento metri sul livello dei mare. La contaminazione da
metalli pesanti, al confine tra le due cittadine rivierasche di Cogoleto e
Arenzano, va oltre i confini della Stoppani, 1'azienda che produce
bicromato e rifiuti tossici da cent'anni.
Sono clamorosi i risultati del monitoraggio ambientale realizzato da
Regíone e Provincia e dal loro braccio operativo, 1'Arpal, agenzia
regionale protezione ambiente ligure, che il Secolo X1X è in grado di
anticipare. Un'indagine a tappeto sullo stato di salute dell'ecosistema nel
quale è immerso lo stabilimento chimico, realizzata tra febbraio e
settembre di quest'anno, a cui per ora I'azienda non risponde. Aria, acqua
e terra sono state passate al setaccio. Le più moderne tecnologie e quelle
-più antiche, come la picozza, sono state utilizzate per circoscrivere, in
altezza, estensione e profondità, le dimensioni dell'inquinamento derivante
dall'attività della Stoppani. Per la prima volta dentro e fuori i cancelli.
Lo impone il recente decreto Ronchi. Stabilita 1'entità della
contaminazione, la Provincia sarà in grado di ordinare all'azienda la
bonifica delle aree a suo carico, "anche se la legge in alcuni punti non
chiarisce se tale bonifica debba andare oltre i confini dello stabilimento
e pone dei limiti di spesa a vantaggio delle aziende responsabili
dell'inquinamento», ammette 1'assessore provinciale all'ambiente Renata
Briano.
All'interno della fabbrica la situazione era chiara già da tempo. Il
torrente su cui sorge e scarica la Stoppani è biologmamente morto, così
come il tratto di mare che si apre a semicerchio al di là della foce. Le
falde acquifere sotterranee hanno percentuali di cromo esavalente migliaia
di volte oltre il consentito. Le acque superficiali del torrente hanno
colori mutevoli tra il giallastro e il rosso. Domenica scorsa i tecnici
del'Arpal hanno riscontrato 345 milligrammi di cromo esavalente ogni litro
d'acqua dolce, nel tratto di torrente sottostante il ponte di collegamento
tra le due sponde del Lerone. Uno scarico industriale non dovrebbe
contenerne più di 0,2 milligrammi. La stessa situazione è stata più volte
rilevata in mare, alla foce, tanto da indurre il Comune a interdire per la
prima volta quest'anno la balneazione nelle spiagge limitrofe.
Di fronte all'inferno che scorre sotto e al fianco della Stoppani spiccano
i dati sugli scanchi ufficiali: "Eco 1" ed "Eco 2", sempre nella norma. Il
terreno su cui sorge lo stabilimento un tempo era la discarica ufficiale
dei fanghi al cromo. Proverrebbe allora dal passato tutto il veleno che
ammorba la Val Lerone? Dal monitoraggio risulta che del materiale trabocca
periodicamente dalle vasche di raccolta dei liquidi da depurare; da Pian
Masino, area di stoccaggio delle terre contaminate non ancora trattate, e
dallo stesso stabilimento attivo, affetto da infiltrazioni strutturali. Nei
pressi del forno 70, sono state individuate chiazze di idrocarburi ín
galleggiamento sulle acque del torrente, «chiazze provenienti
apparentemente dal nulla». insinua 1'Arpal La magistratura ha decine di
denunce contro la Stoppani per violazioni della legge di cui non si ha più
notizia.
i .
La Stoppani di Cogoleto ha inquinato il territorio circostante
E cco in sintesi il bollettino Arpal sull'inquinaniento Stoppani,
realîzzato sotto la direzione dì Piero Rocca e Nicoletta Dotti. I limìti di
legge consideratí sono due per ogní sostanza: uno più restrittìvo valido
per terreni a destinazione residenziale, uno meno restríttivo, per un uso
industriale delle aree. Nelle acque e nel suolo sono statí rilevati cromo
totale (esavalente e trivalente) e ferro, solo nell' acqua i solfati; solo
nel suolo e sull'arenile manganese, nìchel e zinco. Nell'aria la presenza
di polveri con tracce di cromo esavalente è stata riscontrata dalle
centraline della Provincia solo nella primavera del 1999.
· La spiaggia. Sulle spiagge limitrofe alla foce del Lerone; la presenza di
cromo è superiore al meno restrittivo dei limiti in tutti e dieci i punti
di campionamento. si va da 1700 a 5700 milligrammi per chilogrammo {tra le
due e le sette volte oltre il consentito). II cromo esavalente arriva a
quota 200 mg su un tratto dell'arenile a ponente della Foce.Nichel oltre i
limiti in 8 punti su 10. Presenti anche ferro, manganese e zinco.
· 11 suolo. Sui due versanti collinari della Val Lerone; fino a cento metri
sul livello del mare il cromo totale supera í limiti di legge ìn 8 dei 17
punti di carotaggio. Sì va da 2800 a 11mìla mg di cromo totale su Kg di
terra, quando il limite meno restrittivo ~ di 800 mg. in un punto il cromo
esavalente arriva a quota 1726 mg, il limite sarebbe di 15. Entro la soglia
consentita la presenza degli altri metalli.
Gia' conosciuti í dati allarmanti su torrente, suolo all'intemo della
proprietà e acque sotterranee. II monitoraggio dell'Arpal è servito a
riorganizzarli e confermarli con nuove analisi.
Per la bonifica 1'azienda ha tempo un mese in caso contrario scatterà
un'ordinanza
Ora la Stoppani avrà un mese di tempo per realizzare un piano di bonifica.
Trascorsi trenta giorni sarà la Provincia a obbligarla con un'ordinanza.
Siamo intenzionati ad andare a fondo in questa storia. La legge ci consente
di arrivare fino alla chiusura dello stabilimento", Renata Briano ha idee
chiare sulla questione Stoppani anche se è assessore provinciale
all'ambiente da solo cinque mesi.
Lei è stato il primo amministratore pubblico a varcare la soglia dello
stabilimento qualche settimana fa. A lei Diana Stoppani, figlia di Plinio
lo storico presidente dell'azienda con sede a Milano, ha ammesso
1'intenzione di chiudere nel 2003. Ufficiosamente la proprietà si dichiara
da anni disponibile a trasferire altrove nel mondo la fabbrica. È il
paradosso nel quale si è arenata la questione. L'azienda, seppure nel più
rigido dei silenzi stampa, non ha mai fatto resistenza. Eppure è rimasta
lì, macinando utili e fanghi tossici. Per anni aveva inquinato senza che
nessuna legge glielo impedisse e poi ha continuato impunemente a farlo,
quando la legge è arrivata. Nel frattempo otteneva finanziamenti europei
(circa sette miliardi del piano Envireg nel 1991 ) e ne spendeva
altrettanti per una bonifica parziale della spiaggia e del torrente su cui
avanzano dubbi in molti. Dubbi suffragati dagli ultimi dati dell'Arpal.
In attesa che le intenzioni di chiusura diventino adesso documenti
ufficiali sottoscritti da enti locali, proprietà e sindacati, la questione
Stoppani è destinata a riesplodere con 1'arrivo dell'autunno. L'estate e
I'attesa del monitoraggio dell'Arpal, imposto dall'ultimo decreto Ronchi,
avevano come congelato trattative e polemiche. Da ieri il monitoraggio è
sui tavoli di Regione, Provincia e Comuni, insieme ai due nodi da
sciogliere: la bonifica e la questione occupazionale. Nell'azienda lavorano
circa 120 addetti. A breve gli enti locali si ritroveranno per abbozzare un
accordo di programma possibilmente risolutivo. «Solo con la collaborazione
di tutti i soggetti coinvolti si potrà risolvere questa intricata vicenda»,
dice il presidente Marta Vincenzi. La Regione formalizzerà in giunta la
richiesta al ministero di inserire la Stoppani nella lista dei siti
italiani a più alto rischio ambientale. Questo significa che per la
bonifica potranno arrivare contributi all'azienda pari al 50% del costo
dell'opera. Per quantificare I'entità dell'intervento servirà decidere la
destinazione futura di questa area: residenziale, industriale e in che
proporzione.
G. Cet.