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ecco il piano di emergenza nucleare per Taranto
Comunicato stampa
Rendere di pubblico dominio agli organi si informazione - ai sensi del
decreto legislativo 230/95 - il seguente
Piano di emergenza per Taranto
per incidenti ad unita' militari
a propulsione nucleare
Il piano e' stato realizzato nel 1982 ed e' attualmente in vigore. E'
composto di circa duecento pagine, di cui in gran parte allegati.
Il piano e' stato tenuto riservato fino al giorno 5/9/2000, data in cui
PeaceLink ne ha ricevuto copia dopo averne fatto formale richiesta.
A PeaceLink sono state consegnate le fotocopie di 8 pagine considerate
dalla Prefettura di Taranto di interesse non militare e riassuntive di
quanto richiesto.
La dicitura "riservato" che sovrastava ogni pagina e' stata cancellata
dalla Prefettura. Qui di seguito si riporta la trascrizione integrale del
materiale che la Prefettura ha consegnato a PeaceLink. I materiali saranno
nelle prossime ore disponibili su Internet in pubblica visione nel sito di
PeaceLink http://www.peacelink.it
Alessandro Marescotti
a.marescotti@peacelink.it
presidente di PeaceLink
http://www.peacelink.it
---------------------------------- Inizio trascrizione
--------------------------------
- Finalita' del piano
Scopo del presente piano e' quello di salvaguardare, mediante l'adozione di
idonee misure di sicurezza, l'incolumita' delle popolazioni interessate dai
pericoli delle radiazioni derivanti da eventuali incidenti ad unita'
militari a propulsione nucleare.
- Attuazione del piano
Il presente piano viene posto in atto automaticamente, a cura delle
Autorita'/Enti di cui al successivo paragrafo 5, allo scattare dell'emergenza.
- Linee generali di azione
In relazione alle possibili modalita' di evolversi dell'incidente di cui al
precedente paragrafo 1D e del provvedimento gia' in corso di attuazione
concernente l'allontanamento dell'unita' sinistrata entro 1 ora dalla
segnalazione dell'incidente, vengono individuati tre livelli di intervento:
a - Interventi di primo livello da attuarsi in ogni caso allo scattare
dell'emergenza e atteso che l'unita' navale sara' allontanata entro 1 ora
dall'incidente, ed a velocita' non inferiore a 3 nodi;
1) interdizione del traffico marittimo, della pesca e della balneazione
(allegato G8);
2) controllo dell'andamento della radioattivita' in aria;
3) convocazione del Comitato Provinciale.
b - Interventi di secondo livello
Accertata la presenza di livelli significativi di radioattivita' al di
fuori della zona di esclusione prevista attorno al punto di ormeggio, si
attueranno i seguenti interventi:
1) eventuale allontanamento dalla zona potenzialmente pericolosa della
popolazione residente e di passaggio (v.all.G6 e G7);
2) istituzione di posti di controllo sanitario, di decontaminazione e di
assistenza sanitaria (all.G5);
3) misurazione della contaminazione;
4) regolazione del traffico;
5) richiesta del Task Group (v.all.F);
c - Interventi di terzo livello
Qualora, in relazione all'estensione della zona contaminata, si renda
impossibile il rientro nei luoghi di provenienza della popolazione sfollata
entro 24 ore, saranno attuati i seguenti interventi:
1) adozione dei provvedimenti di profilassi alimentare;
2) sistemazione degli sfollati presso alberghi ed edifici scolastici;
3) distribuzione di viveri, acqua e vestiario;
4) raccolta dei materiali contaminati.
--------------- (omissis) -------------
- Ipotesi d'incidente
1) E' possibile (seppure con probabilita' molto bassa) che su una delle
unita' navali ormeggiate nel punti indicati nell'allegata cartina E, si
abbia un incidente nucleare ovvero un'avaria che comporti fuoriuscita di
sostanze radioattive allo stato aeriforme (alleg.C).
Il massimo incidente ipotizzato dal CAMEN, ed esaminato e confermato dalla
Commissione Tecnica del CNEN, puo' dar luogo alla diffusione di una nube
radioattiva che contamina l'atmosfera e le superfici con le quali viene a
contatto.
2) Tale evento determina le seguenti conseguenze, valide per unita' navale
ferma, risultanti dalla relazione tecnica del CNEN (all.D), nella cui
valutazione sono stati messi a calcolo, dal menzionato organo tecnico,
parametri cautelativi:
a) irraggiamento esterno delle persone.
Le dosi da irraggiamento esterno, entro due ore dall'inizio del
rilascio, sono al di sotto del relativo livello di riferimento anche per le
distanze molto piccole (100+200 m) e per qualunque potenza considerata; per
tempi lunghi, si supera il livello di riferimento fino a distanze
dell'ordine del chilometro;
b) inalazione di iodio radioattivo con contemporaneo irraggiamento esterno
della tiroide
Le dosi alla tiroide dei bambini (che sono i piu' sensibili a questo
tipo di danno) superano, entro 2 ore dall'inizio del rilascio, il relativo
livello di riferimento per distanze (variabili con la potenza) comprese tra
300 m ed 1 km; per tempi lunghi, detto livello risulta superato fino a
distanze (variabili con la potenza) comprese tra 5 km e 20 km;
c) inalazione di cesio con danno al corpo interno.
Le corrispondenti dosi al corpo interno sono trascurabili;
d) inalazione di stronzio con danno al midollo.
Le corrispondenti dosi sono trascurabili entro le prime ore dell'incidente;
e) contaminazione del suolo per deposizione delle sostanze radioattive.
Le contaminazioni del suolo da I-131 superano i relativi livelli di
riferimento fino a distanze dell'ordine di diversi chilometri anche nelle
prime ore dall'incidente;
Le contaminazioni del suolo da Cs-137 e Sr-89 sono trascurabili nelle prime
ore dall'incidente mentre di qualche rilievo risulta la contaminazione di
Sr-90.
3) A seconda delle modalita' dell'evolversi dall'incidente e delle
condizioni in cui esso accade, si possono verificare le seguenti eventualita':
a) le conseguenze radiologiche sono inferiori a quelle teoricamente
ricavate, sia per effetto di una maggiore diluizione atmosferica rispetto a
quella ipotizzata, sia perche' il rilascio viene arrestato in breve tempo.
b) le conseguenze radiologiche sono prossime a quelle previste.
4) Anche nel caso piu' sfavorevole previsto (sottoparagrafo (3)(b))
l'allontanamento dell'unita' sinistrata entro 1 ora dall'incidente (v.punto
(C)(6)) ed il raggiungimento di distanze dalle coste di sicurezza tali da
assicurare raggi di esclusione (dell'ordine dei 5 km, 10 km e 20 km
rispettivamente per le tre potenze considerate), a velocita' non inferiore
a 3 nodi assicurano la protezione delle popolazioni da irraggiamento
diretto e da inalazione anche per rilasci a lungo termine; la
contaminazione del suolo sarebbe invece, invece, sempre rilevante fino a
distanze notevoli.
- Piano particolareggiato della Prefettura di Taranto
----- (omissis) ------
2) Ricevuta da MARIDIPART la segnalazione dell'incidente nucleare:
a) valuta la situazione in relazione all'entita' dell'incidente e determina
il conseguente stato di emergenza per l'attuazione delle misure previste
nei vari livelli;
b) assume la direzione delle operazioni di intervento;
c) informa il Questore, il Comandante del Gruppo dei Carabinieri, il Medico
Provinciale ed il CNEN;
d) informa il Ministero dell'Interno, Gabinetto del Ministero;
e) convoca il Comitato provinciale in Prefettura;
f) mantiene contatti con l'esperto del CNEN, a disposizione per
consultazioni, per telefono o attraverso la rete in ponti radio del Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco, chiamando la Sala Operativa della
Protezione Civile;
g) richiede, se necessario, l'invio del Task Group tramite il Comando
provinciale dei Vigili del Fuoco alla Sala Operativa della Protezione Civile;
h) determina con ordinanza (annesso 1), in relazione allo stato di
contaminazione, le limitazioni alla circolazione delle persone e dei mezzi,
d'intesa, per quanto attiene alle aree militari, con MARIDIPART;
i) utilizza, d'intesa con il Provveditore agli Studi, per la sistemazione
delle persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni e risultate
non contaminate, gli edifici scolastici di Taranto (annesso 11);
l) requisisce, per l'assistenza sanitaria delle persone contaminate, gli
alberghi necessari (annessi 2 e 3). Incarica dell'esecuzione il Questore;
m) requisisce, per le esigenze di trasporto delle persone dalla zona
contaminata, gli autobus necessari (annessi 4 e 5);
n) reperisce l'acqua minerale, i viveri e gli indumenti necessari per la
popolazione presso gli esercizi commerciali del posto (annesso 6);
o) utilizza per il trasporto di detti beni, automezzi del Presidio Militare;
p) utilizza, come deposito dei generi e dei materiali di assistenza, i
locali Subfor in Viale Virgilio messi a disposizione dalla Camera di
Commercio o opportunamente requisiti;
q) cura la distribuzione dei generi di assitenza tramite i Sindaci dei
Comuni nei quali le persone da assistere hanno trovato sistemazione;
r) vieta, su proposta del Capo dell'Ispettorato Provinciale
dell'Agricoltura, l'esercizio dell'attivita' di pascolo nelle zone
interessate dalla contaminazione (annesso 7);
s) vieta, su proposta del Capo dell'Ispettorato Provinciale... (punto
illeggibile, n.d.r.) ...la terra destinati all'alimentazione umana ottenuti
nelle zone interessate dalla contaminazione (annesso 7);
t) pone sotto sequestro, su proposta del Veterinario provinciale, gli
animali e i prodotti animali delle aziende ubicate nelle zone interessate
dalla contaminazione (annessi 8 e 9);
u) ordina, su proposta del Veterinario provinciale, la distruzione dei
prodotti della pesca raccolti dai pescatori della zona interessata dalla
contaminazione (annesso 10);
v) cura che tutte le notizie ufficiali ai rappresentanti della stampa e
della RAI-TV vengano diramate esclusivamente, nel rispetto delle norme che
regolano la materia, attraverso l'ufficio stampa della Prefettura;
z) tiene costantemente informato il Ministero dell'Interno circa
l'evolversi della situazione.
--- Fine trascrizione ---
PeaceLink ha richiesto di poter acquisire anche l'allegato C in cui, a
pagina 18, viene descritto il MIC (Massimo Incidente Credibile) al reattore
nucleare di bordo. Il MIC preso in considerazione dal piano consiste nella
"perdita di refrigerante primario con conseguente fusione del nocciolo e
fuoriuscita dei prodotti di fissione".
Per quanto riguardo i punti di ormeggio dei mezzi a propulsione nucleare,
essi sono individuati in due boe a circa 2 km dalla costa di fronte al
centro abitato di Taranto. Nei pressi di quelle boe vi e' un'area di
rispetto in cui non sarebbero consentite la navigazione e la pesca.