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genova: stoppani, nel torrente lerone inquinamento da record



dal secolo xix di sabato 1 luglio 2000

STOPPANI, NEL TORRENTE LERONE INQUINAMENTO DA RECORD
dalle analisi dell'agenzia regionale emerge una situazione peggiore del
previsto
di graziano cartara

Ogni litro d'acqua del torrente lerone di Cogoleto porta con sè quindici
milligrammi di cromo esavalente proveniente dalla Stoppani. In mare la
percentuale è più bassa, ma la soglia minima consentita per gli scarichi
industriali è infranta, con una presenza del veleno che moltiplica per due
e per tre i milligrammi tollerati nelle acque reflue degli stabilimenti
(0,2 mg/1) non certo in un torrente che scorre tra due fiorenti località
turistiche della riviera.
Lo dicono i dati dell'ultima campagna di analisi dell'Arpal, agenzia
regionale protezione ambientale, sulle acque del torrente, campioni
raccolti nei giorni scorsi e messi sotto il microscopio con urgenza
giovedì. Sono dati ancora segreti, appena registrati frutto di prelievi
effettuati sulÌe acque superficiali del rio di Cogoleto, in cinque stazioni
disposte lungo il corso d'acqua, nel tratto dove poggiano le fondamenta
dello stàbilimento.
All'inizio di questa estate targata 2000, torna per l'ennesima volta a far
discure l'emergenza ambientale tra Arenzano e Cogoleto. Sulla foce di quel
torrente awelenato c'è anche chi sfida la sorte e si fa il bagno. Nei
prossimi giorni i campionamenti proseguiranno e non sono escluse nuove
segnalazioni alla magistratura, dopo quelle dello scorso febbraio.
L'inferno sul quate sorge la Stoppani continua a intossicare il mare alla
foce del Lerone e questa volta si addensano pesanti sospetti sull'attività
in corso e sull'unico scarico autorizzato dell'azienda. Nelle scorse
settimane non ci sono state piogge d'intensità sufficiente a far tracimare
le acque di falda inquinate in quantità micidiali da anni di infiltrazioni
e depositi di terre tossiche.I sospetti attorniano da anni I'attivita di
questa azienda, finita sotto processo per le morti di alcuni dipendenti,
costretta alla bonifica anni fa in virtù del cosiddetto piano Envireg:
boni6ca di spiaggia e parte della foce del torrente del valore di una
ventina di miliardi, 13 della società, 7 dell'Unione europea.
L'attività attuale dell'azienda consiste nella produzione di bicromati
attraverso la "cotturà' in un forno di terre tossiche da stoccare,
provenienti da pian Masino, e minerale nuovo di zecca. la cromite. Il
risultato è un prodotto eccellente per le cromature di mezza Europa, dicono
gli esperti del settore, ma anche terre di scarto non completamente esauste
che la Stoppani è stata autorizzata a depositare al confine con Varazze,
nella discarica di Molinetto.
Secondo il piano Envireg il processo produttivo in corso dovrebbe portare
alla bonifica di pian Masino e alla chiusura dello stabilimento entro il
2001. Ma 1'azienda ha già chiesto di continuare l'attività fino al 2003.


L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE : SITUAZIONE INSOSTENIBILE 

Come la Stoppani ci sono solo sette fabbriche al mondo, nessuna di queste
però produce il suo bicromato al confine tra due località turistiche e
questo, alle soglie del duemila, è inaccettabile. Roberto Levaggi,
assessore regionale all'ambiente, debutta cosi sul caso Stoppani, spiegando
con precisione le linee della stretegia che adotterà da qui alla fine
dell'estate.
«E' già partifa una richiesta ufficiale al ministero dell'ambiente per
I'inserimento di questa azienda nella lista ristretta degli stabilimenti
dismessi, o in procinto di esserlo, a forte rischio di inquinamento.
Fabbriche come 1'Acna di Cengio, siti industriali come Pitelli, Marghera,
Gela, Manfredoniap. Non sarebbe solo un riconoscimento formale, si affretta
a precisare I'esponente fresco di nomina della giunta Biasotti: «Questo
comporta prima di tutto 1'accettazione a livello nazionale della necessità
di arrivare a breve alla chiusura degli impianti. In secondo luogo
l'insperimento nella lista, fino ad ora quattordici siti permetterebbe
I'accesso a fondi per la bonifica dell'area della Val Lerone che rischia di
essere particolarmente onerosa. 11 decreto Ronchi approvato alla fine del
'99 prevede che siano le aziende responsabili dell'inqwnamento relativo
alla loro produzione a farsi carico dei lavori di bonifica. «Se il
ministero risponderà come speriamo positivamente, lo Stato potrebbe
garantire una copertura finanziaria pari al 50%: i contributi pubblici
sarebbero non meno di trenta miliardi, altrettanti quelli a carico della
società~. La Stoppani non risponde su questo argomento. così come non
commenta le ultime analisi.


DA UN SECOLO PRODUCE CROMO

Lo stabilimento chimico Stoppani di Cogoleto e' stato fondato ai primi del
novecento ed e' specializzato nella produzione di bicromati, i semilavorati
di cromo utilizzati nella conceria nelle pelli, nell'industria
farmaceutica, nel trattamento dei metalli. Si tratta di un'attivita' che
produce una grande quantita' di scorie inquinanti, tra le quali il
famigerato cromo esavalente, riconosciuto come cancerogeno. Una serie di
processi che si sono  svolti a cominciare dalla meta' degli anni ottanta ha
indicato il cromo esavalente come principale causa delle morti per tumore
al polmone di alcuni lavoratori. Nel corso degli anni si sono accumulati
accanto allo stabilimento, nella discarica di Pian Masino, migliaia di
metri cubi di scarti di lavorazioni. I lavori di bonifica della foce del
Lerone e della discarica , finanziati in parte dall'Unione europea nel 94,
sono in corso. Ma le piu' recenti analisi hanno dimostrato che l'area dello
stabilimento resta fortemente inquinata