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genova: piombo e nichel nelle fogne



dal secolo xIx di mercoledi 21 giugno 2000

PIOMBO E NICHEL NELLE FOGNE .
di marco menduni
L'azienda produce farmaci antinfiammatori e anticoagulanti del sangue

AIlarme inquinamento. Nel  mirino i metalli pesanti: nichel, cadmio,
piombo. Sostanze pericolose veri veleni per I'ambiente. Così arrivano i
carabinieri e mettono sotto sequestro gli scarichi di un'azienda che
produce medìcinali, la Vecchi & C: Piam di via Padre Semeria, a San
Martino. Risultato: attivítà bioccata e centocinquanta lavoratori per cui
il futuro si prospetta nero se la vicenda non troverà uno sbocco positivo.
Che cosa contestano i carabinierì del nucleo ecologico quelli di San
Martino e i tecmci ciell'Arpal (I'agenzia regionale per 1'ambiente) ai
responsabili délla ditta? L'irregolarità degli impianti di scarico.
Diluendo e acque con cui vengono lavate le apparecchiature di
confezionamento dei medicinali, diventa ímpossibíle verificare quale
realmente sia la percentuale delle sostanze nocive che finisce nelle
fognature. Un'eventualità vietata in maniera chiara dalle leggi, una
violazione penale: ' da. qui, ìl sequestro dei tre locali di lavaggio e
delle tubazioni.
Ma i titolari dell'azíenda non ci stanno. Perché, spiegano, hanno appena
speso quattro miliardi per adeguare tutto il ciclo industrìale alle
normàtive più recenti a livello europeo. E soprattutto perché si fanno
forti di un'autonzzazione. Rilasciata  da chi? Dal Comune di Gènova,
settore tutela ambiente, ufficio inquinamento idrico. E non è cosa del
secolo scorso: I'ultimo rinnovo rìsale allo scorso 20 aprile. Che cosa
concede quel1'autorizzazione7 Sorpresa: esattamente di poter utilizzare
quella tecnìca di smaltimento delle acque reflue che per i carabinieri é
invece un reato.
aE' come - spiegano Edoardo i Maraglìano, coamministratore : dell'azienda
con Giacomo Assereto, e il direttore tecnico Marco Terrile - se dicessimo:
esca pure da quella porta, e appena lei provasse ad aprirla qualcuno le
dèsse una legnata in testa, dicendo che non può farlo.
Perché i títolari dell'azienda sona assolutamente convinti di non aver
compiuto víolazioni, di aver rispettato rigorosamente le regole e di essere
vittime di un 
mostro burocratico. Di uno dei tanti agguati che norme confuse e
contraddittorie tendono agli imprenditori onesti: «E parlano -insistono -
le analisi che abbiamo affidato a un'azienda terza assolutamente
imparziale: dicono che 1'acqua esce dallo stabilimento de la Vecchi & C.
con valori praticamente uguali a come entra, e ben contenuti neì limiti
della potabilità.
Che cosa é la Vecchi & C.Pìam? Nasce all'inizio del Novecento come istituto
che studìa rímedí alla tubercolosí fondata dal senatore Edoardo Maragliano
(il nonno dell'attuale coamministratore, sepolto nel Pantheon dei genovesi
illustrí), e di Ivo Vecchi il finanziatore, nipote di Augustó, uno dei
Mille di Garibaldi.
Oggi è un'azíenda che occupa cinquanta addetti nella produzione, una
trentina di lavoratori con altre qualifiche e altri 70-80 agenti. Produce
medicìnalì quali il Remov (un antínfiammatotio simile all'Aulin);
I'Aclotan, una sostanza sostitutiva dell'eparina,anticoagulante venoso:
l'Antigreg per la cura della trombosi. ·Noi - spiegano i responsabili
dell'azienda farmaceutica - abbiamo rispettato nel dettaglìo le
autorizzazioni comunali. Dopo aver speso miliardi, non avrebbe avuto senso
risparmíare un milione e mezzo, perché tanto costa quell'intervento per
sistemare gli scarichi in modo diverso. Non la pensano così i carabinieri
che hanno ìntrawìsto in quel meccanismo un modo surrettizio per aggirare i
controlli sulla concentrazione di sostanze nocive nelle acque industriali.
Resta sullo sfondo, la preoccupazione per i posti di lvoro.Dopo la
ristrutturazione ìnsìste Maragliano - aspettavamo per il 4 luglio la visita
della commissione che ci desse I'ok per riprendere la prnduzìone dopo le
feríe estive Se questa vicenda dovesse allungare i tempi, le conseguenze
potrebbero essere pesanti. Anche per 1'occupazione? «E' la nostra prima
preoccupazione. Se la fabbrica non potesse riprendere I'attività, sarebbe
un enorme rischio.

C'e' pericolo per la fauna ittica

Nichelt cadmio e piombo? Sono metallì che possono essere velenosi~. Il
professor Giarnmo Bruzzone, 69 anni, °. docente di chimica-fisica alla
facoltà di Scienze non ha dubbi. E' un esperto del settore.Insegna da più
dì trent'anni è ordinario da venti e attualmente è consulente per la
Regìone suì problemi di inquinamento ambientale. In passato ha "lavorato"
anche per il Comune di Genova e per molti amministrazioni del savonese e
dell imperíese
Cosa può succederé quando i tre metalli finiscono nei depuratori?
«Dipende. Se la concentrazioni sono quelle previste e ammesse dalla legge
non succede  niente. Se invece...
Se invece...
Se la concentrazione di nichel è elevata, i depuratori possono facilmente
andare in tilt.Mi spiego meglio : il funzionamento di un depuratore e'
basato sui ceppi batterici che trasformano e "puliscono" il materiale . La
sua attività sí riduce ' quando viene invaso da "dosi eccessive dí metalli
tossici.
Dunque nichel, cadmio e piombo se scaricati nelle fogne sono pericolosi?
Sicuramente anche molto dipende dalla concentrazìone. Lo stesso discorso
vale per il  sale nell'organìsmo: in misura eccessiva diventa un lassativo,
in misura esagerata crea spesso problemi cardiovascolari. Neglí ultimi anni
sono state emanate leggi sempre più severe che hanno fissato nuovi limiti
per questi tre metalli.
Ci sono rischi per 1a salute? ; "Non direi. Ci sono rischi semmai per la
fauna íttica; il depuratore che scarica ìn mare non filtra e questi tre
metallì avvelenano  1'ambiente biologico. Nìchel, piombo e cadmio sono
pesanti,'si concentrano.sul fondo e spesso intossìcanó i pesci.
Secondo lei può essere pericoloso anche il semplìce lavaggio delle
apparecchiature che confezionano medicinali?
~ «La legge è chiara: gli scarichi devono essere trattati e depuratí prima
di arrivare nelle fogne.

G. FtL