[Ecologia] Sforamenti emissioni ILVA. PeaceLink oggi a Bari in audizione regionale: al centro la questione del rischio demenze in rapporto all'inquinamento da biossido di azoto
- Subject: [Ecologia] Sforamenti emissioni ILVA. PeaceLink oggi a Bari in audizione regionale: al centro la questione del rischio demenze in rapporto all'inquinamento da biossido di azoto
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Tue, 14 Jan 2025 09:19:31 +0100
Oggi PeaceLink è convocata per un'audizione della Commissione Ambiente del Consiglio regionale pugliese.
Air Pollution and Dementia: A Systematic Review
Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease (2019). Tale studio evidenzia una potenziale relazione tra l’esposizione al biossido di azoto (NO₂) e l’aumento del rischio di demenza. Questo studio sistematico ha analizzato 13 ricerche longitudinali svolte in diversi Paesi (USA, Canada, Taiwan, Svezia e Regno Unito), con un periodo di osservazione che varia da uno a 15 anni. La revisione esamina il legame tra inquinamento atmosferico e declino cognitivo o demenza, offrendo una panoramica sulle implicazioni di salute pubblica legate alla qualità dell'aria.
Sintesi dello studio
- Obiettivo: esamina le prove esistenti sui legami tra esposizione a inquinanti atmosferici e insorgenza di demenza o declino cognitivo negli adulti.
- Inquinanti analizzati: particolato fine (PM2.5), biossido di azoto (NO₂), ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO) e ozono.
- Risultati: l’esposizione prolungata a PM2.5, NO₂/NOx e CO è associata a un maggiore rischio di sviluppare demenza.
Il ruolo del biossido di azoto
Il biossido di azoto (NO₂), prodotto principalmente da emissioni veicolari e processi industriali, è stato identificato come uno degli inquinanti più strettamente legati al rischio di demenza. Questo gas tossico penetra nei polmoni, causando infiammazioni sistemiche e stress ossidativo, che possono danneggiare il sistema nervoso centrale. Studi precedenti hanno suggerito che il NO₂ potrebbe accelerare processi neurodegenerativi già in atto o innescarne di nuovi.
Implicazioni per la salute pubblica
L'inquinamento atmosferico rappresenta una minaccia crescente, non solo per il sistema cardiovascolare e respiratorio, ma anche per la salute mentale e cognitiva. L'aumento del rischio di demenza legato al biossido di azoto sottolinea l'urgenza di adottare politiche volte a ridurre le emissioni per tutelare la salute mentale a lungo termine delle persone.
Lo studio rappresenta un importante passo avanti nella comprensione del legame tra inquinamento e demenza. L'associazione tra biossido di azoto e demenze solleva interrogativi cruciali per le politiche ambientali e sanitarie. Ridurre l'esposizione a inquinanti atmosferici dovrebbe essere una priorità per prevenire non solo malattie respiratorie e cardiovascolari, ma anche per proteggere la salute cognitiva degli anziani e delle generazioni future.
PeaceLink proporrà che venga creata una consulta delle associazioni e della Regione allo scopo di agire efficacemente nella nuova procedura di AIA ILVA. Infatti la Regione ha un proprio rappresentante nel gruppo istruttore della nuova AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) dell'ILVA e chiediamo che si avvii una interlocuzione perché le osservazioni delle associazioni siano prese seriamente in considerazione.
La questione delle elevate emissioni di benzene, di biossido di azoto, di cianuri e di fenoli, è molto seria ed è la spia di uno stabilimento che è molto lontano da quella "ambientalizzazione" di cui si parla da anni e a sproposito.
La nostra presenza oggi nella Commissione regionale ambiente a Bari vuole confermare un impegno deciso a non abbassare la guardia su inquinanti che possono avere effetti avversi sulla salute umana. Invochiamo approfondimenti sul legame fra inquinamento, demenze ed emissioni industriali, e conseguenti politiche restrittive nei confronti delle sorgenti emissive. Chiediamo che nella Valutazione di Impatto Sanitario siano considerate anche le demenze e gli impatti neurotossici di vario tipo connessi ad esempio all'autismo.
Si ricorda che gli attuali limiti di legge per il biossido di azoto non sono sufficienti a tutelare la salute pubblica e che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha chiesto ai governi che venga ridotto di quattro volte il limite come media annua per tale inquinante. Se a Taranto venisse applicato tale criterio dell'OMS saremmo sistematicamente fuorilegge.
Le analisi dati che abbiamo compiuto sulle variazioni delle concentrazioni di biossido di azoto registrate dalla centralina di via Machiavelli nel quartiere tamburi indicano che ad aumenti delle concentrazioni registrate nella centralina perimetrale dell'ILVA (Meteo parchi) corrispondono aumenti delle concentrazioni delle corrispondenti concentrazioni in via Machiavelli.
Tali analisi le porteremo oggi all'attenzione della Commissione ambiente a Bari.
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink