[Ecologia] COP28. Oxfam: super-ricchi primi responsabili della catastrofe climatica



COP28

La Conferenza sul clima, la 28ma, si è aperta ieri a Dubai


“I super-ricchi stanno saccheggiando e inquinando il pianeta fino al punto di distruggerlo, lasciando l’umanità soffocata dal caldo estremo, dalle inondazioni e dalla siccità”. Queste le parole lapidarie di Amitabh Behar, direttore esecutivo ad interim di Oxfam international, in occasione della pubblicazione del rapporto “Climate equality: a planet for the 99%”. Lo studio, condotto da Oxfam sulla base delle ricerche dello Stockholm environment institute (Sei) e pubblicato il 23 novembre, calcola le emissioni globali secondo i diversi gruppi di reddito.

Fonte: https://asvis.it/notizie-sull-alleanza/19-18959/oxfam-porre-fine-allera-della-ricchezza-estrema-per-salvare-il-pianeta 

La 28sima “Conferenza delle Parti” delle Nazioni Unite (COP 28) si inserisce nell’ambito della convenzione quadro sui cambiamenti climatici (UNFCCC, United Nations Framework Convention on Climate Change). Nata nel 1992 a Rio de Janeiro come prodotto della Conferenza sull’Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNCED, United Nations Conference on Environment and Development), la convenzione rappresenta il principale trattato internazionale in materia ambientale. L’obiettivo di quest’intesa è quello di ridurre le emissioni di gas serra, principali responsabili del riscaldamento globale, a tutela della biodiversità, dell’integrità degli ecosistemi e della salute umana. A trentuno anni dal primo incontro, la COP 28 mira a coinvolgere i Paesi firmatari nell’incremento delle strategie di mitigazione delle emissioni di gas serra climalteranti. Inoltre, la conferenza è l’occasione per fare il punto sullo stato di avanzamento delle azioni volte a dimezzare le emissioni globali di gas serra entro il 2030, obiettivo fissato dallo storico Accordo di Parigi, raggiunto nel 2015 nell’ambito della COP 21.

L’UNFCC, a ottobre 2023, ha pubblicato il rapporto intitolato “Views on the elements for the consideration of outputs component of the first global stocktake”. Tra le pagine del documento si legge che gli impegni di riduzione delle emissioni dei gas serra presi finora di propria iniziativa dagli Stati, conosciuti con l’acronimo NDCs (Nationally Determined Contributions), se rispettati, contribuiranno ad avere un clima più caldo di 1,7 °C. Tuttavia, secondo le reali politiche introdotte finora, l’aumento di temperatura sarà ben più alto e probabilmente, prima della fine del secolo, si raggiungerà la soglia di 3 °C. Per contrastare questo allarmante scenario, che avrebbe ripercussioni negative per l’ambiente e anche per la salute globale, sarebbe necessario centrare l’obiettivo di 1,5 °C stabilito dall’Accordo di Parigi. Eppure, secondo le raccomandazioni contenute nell’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), l’ente scientifico che si occupa di mettere insieme migliaia di studi prodotti sulla crisi climatica, per raggiungere tale traguardo bisognerebbe tagliare il 43% delle emissioni dei gas serra entro il 2030 e l’84% entro il 2050 rispetto ai livelli del 2019.

 

La COP 28 è anche la sede in cui dar seguito e consolidare l’impegno assunto da 47 Paesi durante la COP 26, tenutasi nel 2021 a Glasgow (Scozia), per ridurre l’impatto del settore sanitario sulle emissioni di gas serra.


Fonte: ISS Epicentro 

Clima, Onu: "Siamo su orlo precipizio"

"Se non decidiamo la fase terminale dell'era dei combustibili fossili come la conosciamo, accettiamo il nostro declino terminale e scegliamo di pagare con la vita delle persone". Lo afferma Simon Stiell, il segretario della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici intervenendo alla Cop 28 a Dubai.

Il 2023 è stato "l'anno più caldo di sempre per l'umanità e sono stati battuti così tanti record terrificanti", dice Stiell il quale afferma che sul clima "siamo sull'orlo del precipizio".

Fonte: Rainews