[Ecologia] “Sconcerto” per i ritardi di Acciaierie d’Italia nel metterà a norma gli impianti ILVA. Intervengono i commissari



(AGI) - Taranto, 29 mar. - Acciaierie d’Italia, ex Ilva, è in ritardo su alcune prescrizioni ambientali dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) che deve completare entro agosto prossimo. Lo scrivono i commissari di Governo di Ilvain amministrazione straordinaria, Francesco Ardito, Antonio Lupo e Alessandro Danovi, in una lettera ai ministeri dell’Ambiente, delle Imprese, alla presidenza del Consiglio, all’Ispra e alla stessa Acciaierie d’Italia.
I commissari prendono atto “con sconcerto” della nota di Acciaierie d’Italia “in cui sono stati consolidati alcuni rilievi già svolti dal ministero dell’Ambiente” e dicono che nella comunicazione si “evidenzia l’impossibilità di Acciaierie d’Italia di portare a conclusione gli interventi di cui al Dpcm 29 settembre 2017 (l’attuale Aia) nella loro interezza entro la scadenza del 23 agosto 2023”. “Sul punto - scrivono i commissari anche in vista della riunione odierna dell’Osservatorio Ilva - merita evidenziare che la stessa Acciaierie d’Italia, ancora in data 25-27 gennaio 2023, aveva consegnato ad Ispra, in seno alla procedura di vigilanza svolta da quest’ultima tra gennaio e febbraio 2023 (pochi giorni prima della trasmissione della domanda di rinnovo dell’Aia da parte del gestore), i cronoprogrammi da cui si evinceva che il gestore avrebbe eseguito le prescrizioni entro il termine del 23 agosto 2023”. Si tratta di una serie di prescrizioni, e i commissari le citano con i loro riferimenti tecnici, relative alla messa a norma di aree ed impianti del siderurgico. “La diversa situazione solo ora prospettata da Acciaierie d’Italia, impone pertanto di valutare con estrema urgenza la sussistenza di eventuali condizioni di effettiva impossibilità al rispetto del termine ultimo del Dpcm 29 settembre 2017 per gli interventi indicati e, per altro verso, di considerare, con altrettanta urgenza nelle opportune sedi istituzionali (incluse, occorrendo, quelle eurounitarie) gli interventi che dovessero essere necessari” scrivono i commissari al Governo. “Ciò - aggiungono i commissari pubblici - anche considerando che il termine fissato dal legislatore per il completamento degli interventi del Dpcm 29 settembre 2017 è correlato allo speciale regime che consente l’attività e l’uso dell’impianto industriale di Taranto di interesse strategico nazionale, tutt’ora sottoposto a sequestro dall’autorità giudiziaria”. (AGI) 
TA1/MAV